Lasciami entrare: chi è il mostro?

Alice Casiraghi
The Book Girls
Published in
3 min readAug 11, 2015

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A volte accade che leggendo una serie di libri dal contenuto piuttosto… pesante, una si ritrovi ad essere costretta a cercare sollievo e consolazione in un altro romanzo.
Quando mi sono ricordata che sulla mia lunga lista v’era anche Lasciami entrare di John Ajvide Lindqvist, scrittore che non ringrazierò mai abbastanza di esistere, ho capito che sarebbe stato quello il prescelto dopo cinquanta pagine (e inenarrabili imprecazioni) del secondo volume di After.

La trama sembra semplice, in realtà è un ginepraio. Noi la presenteremo senza (troppi) spoiler.
Oskar è un ragazzino dodicenne che abita nel quartiere di Blackeberg, a Nord di Stoccolma; figlio di genitori divorziati, vive con una madre apprensiva e abitudinaria, non ha amici ed è la vittima preferita dei bulli della scuola. A causa delle violenze subite ha sviluppato una certa sete di sangue nei confronti dei suoi aguzzini e quando un misterioso assassino inizia a mietere vittime nelle vicinanze di Blackeberg, Oskar sogna che prenda anche loro. Nel frattempo, nel condominio a fianco, si trasferiscono un uomo e una bambina dalle bizzarre abitudini; il ragazzo conosce Eli, la sua coetanea, e con lei stringe subito un rapporto di sincera amicizia.
Però Eli è molto strana: esercita un fascino speciale sulle persone, emana un odore malaticcio, si muove con la grazia di un animale da preda ed esce solo di notte. Dal momento del suo arrivo, fatti inquietanti e anormali si susseguono senza sosta e Oskar ben presto è costretto a fare i conti con la natura ben poco umana della sua unica amica.

Lasciami entrare è qualcosa di estremamente particolare: oscuro e minaccioso come molti dei romanzi noir nordici, sviluppa tematiche spinose, come la pedofilia, il commercio di droga, la prostituzione minorile e l’omosessualità. Ma è il senso di squallore (e di feroce verosimiglianza) della vita dei suoi personaggi che colpisce come un pugno in faccia: Blackeberg non è un buon posto dove crescere, non è un luogo dove cercare fortuna e amore. Quello di Oskar è un mondo infelice, congelato nelle stesse azioni quotidiane di sempre, ripetute in maniera meccanica, estraniante. Perfino le botte prese dai bulli sembrano la normalità. Fino a che non arriva Eli.

Di solito sono molto critica nei confronti dei personaggi: nella maggior parte degli YA inizio con l’amarli tutti e finisco augurando le peggio cose a tre quarti dei componenti del libro (vedesi Twilight e simili). Con mia grande sorpresa non è successo, e il fatto, già grave di per sé, si dimostra ancora più inquietante dal momento che questo romanzo è pieno zeppo di individui detestabili, a partire da Oskar.
Lindqvist, onore al merito, è stato in grado di compiere una magia: ha dato vita a soggetti che hanno delle motivazioni. L’esempio più chiaro è quello di Eli: uccide la gente in modo orribile, eppure ha i suoi motivi. Lo dice in modo chiaro al suo amico: Uccido perché voglio vivere. Proprio come te.
La stessa cosa succede per gli altri: per Oskar e Håkan (l’uomo che si occupa della ragazzina), per Tommy (vicino di casa di Oskar e tossico) e Johnny (il bullo della classe), per Virginia e Lacke (una delle coppie più tristi che io abbia mai avuto il piacere di conoscere e per cui ho versato ben più di una lacrima).
Tutti questi personaggi hanno delle ragioni per fare ciò che fanno, tanto che alla fine, quando la maggior parte di loro collide, è difficile scegliere da che parte stare. Per una volta sono stata costretta ad essere imparziale. Ma i fortissimi sentimenti di tutti loro mi hanno comunque colpita nel profondo.

Un piccolo appunto prima di concludere: se siete impressionabili non ve lo consiglio. Ragazzini sgozzati come maiali, gente sfigurata da acido e donne che bruciano come pire funebri potrebbero avere la meglio sul vostro autocontrollo. Non vorrei avere svenimenti sulla coscienza.

Lasciami entrare, John Ajvide Lindqvist (Marsilio, 2006)
In originale:
Låt den rätte komma in (2004)

Questo post è stato pubblicato su blog.pianetadonna.it l’11 agosto 2015. Se ti è piaciuto, condividilo usando “Recommend”!

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Alice Casiraghi
The Book Girls

Classicista biologa, adoro i ragni e le cose strane. Nel tempo libero penso fino a farmi scoppiare la testa. Avrei voluto nascere quando la tisi imperava.