Sulla scrivania #1

Libri che non riuscirò a leggere ma che non sembrano male

Giulia Blasi
The Book Girls

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Stavo per intitolarlo “Il Nonfarcela di Giulia”, e in effetti l’idea è quella. L’intento è di farci una rubrica, da cui il numerino dopo il titolo: da queste parti passano un sacco di libri, ed essendo io una (per ora: le candidature a diventare Book Girls sono sempre aperte) finisce che ne leggo una percentuale ridicola. Il che non significa che gli altri siano brutti: semplicemente, non riesco a smaltire la pila, diventa tardi, si perde il treno. Quindi immaginatevi che io abbia trasferito sul tavolo accanto a me una pila di libri arretrati che mi andava di segnalare, che potrei leggere in futuro e recensire per bene, ma che per ora non volevo far passare sotto silenzio.

I criteri sono i seguenti (uno o più):
- l’idea mi sembra buona
- è già un classico e prima o poi ci arrivo
- ne ho letto un pezzo e non mi è sembrato male.

Cominciamo.

L’arte di essere normale, Lisa Williamson (Il Castoro)
La collana Hot Spot de Il Castoro ha sempre titoli molto belli. Questo è parte di una piccola ondata di libri con protagonisti genderqueer, e nello specifico David, nata maschio ma femmina nell’anima. È una commedia romantica in cui la protagonista deve attraversare due metamorfosi: quella del corpo e quella del cuore. Mi riprometto comunque di tornarci in futuro per parlare di un problema specifico della lingua italiana, ovvero la traduzione di personaggi transgender dall’inglese (che dal punto di vista grammaticale non prevede le desinenze di genere) all’italiano (che invece le ha).

I nostri cuori chimici, Krystal Sutherland (Rizzoli)
Le grandi storie d’amore alla John Green o Rainbow Rowell sono sempre le benvenute, e quindi è solo una coincidenza sfortunata se questo libro non è passato per il mio comodino. È giusto dare una chance a una storia che inizia con il protagonista che guarda entrare la ragazza di cui finirà per innamorarsi, e nota che è media, zozzetta, vestita male e cammina con un bastone.
La bellezza è sopravvalutata.

Io sono buio, Kiersten White (Fabbri)
Lada, figlia di Vlad Dracul. Dai, ve l’ho venduto anche solo così. Aggiungiamoci che viene abbandonata con il fratello alla corte dell’Impero Ottomano, che in mezzo ci si mette un triangolo amoroso con il principe Mehmed e che lei è una specie di belva assetata di sangue, e insomma, mi pare ci sia materiale per tutte le Goth Girls del Regno.

Caraval, Stephanie Garber (Rizzoli)
Uno spettacolo magico che si mangia le ragazze, due sorelle, un’idea originale e interessante. L’incipit della storia vera e propria non mi fa impazzire (quando provo a ritradurmi le cose in inglese per sentire se suonano meglio non è sempre per colpa della traduzione italiana), ma di tutto quello che è atterrato sulla mia scrivania ultimamente mi sembra una delle poche cose ad avere potenziale di bomba.

Sotto lo stesso tetto, Ann Brashares (Rizzoli)
Forse è un po’ presto per le letture da ombrellone, e questa è proprio una lettura da ombrellone, a cominciare dalla copertina (che raffigura una casa sulla spiaggia sotto un cielo azzurrissimo). L’autrice è la stessa di The Sisterhood of the Traveling Pants, che in America è ormai un classico della letteratura rosa per ragazze; Sotto lo stesso tetto è un romanzo corale su una famiglia allargata che nella quarta di copertina elenca una quantità di nomi ubriacante.

Grasshopper Jungle, Andrew Smith (Mondadori)
Vorrei avere dieci euro per ogni lettore di YA che mi ha chiesto se avevo già letto Grasshopper Jungle, un libro così amato che in Italia è arrivato direttamente con il titolo originale. L’idea — due ragazzi alle prese con un’apocalisse a base di insetti voracissimi — è sorretta da una scrittura che diverte e si diverte. Quindi a un certo punto lo leggerò. Di sicuro, fuori dall’Italia l’ha letto un sacco di gente. Quindi fatelo anche voi.

Fan della vita impossibile, Kate Scelsa (Mondadori)
Lo dico? Lo dico? Lo dico: Noi siamo infinito. Se Noi siamo infinito fosse il mio libro della vita (non lo è) mi tufferei in questo Fan della vita impossibile come una Cagnotto all’ultima Olimpiade. Regolatevi di conseguenza.

The Outsiders — I ragazzi della 56a strada, S.E. Hinton (Rizzoli)
Il motivo per cui non l’ho ancora recensito per esteso è che questo è un classico vero, forse il primo Young Adult riconosciuto come tale nella storia della letteratura, uscito nel 1967 per Viking Press e scritto da una ragazzina che si nascondeva dietro le iniziali per poter pubblicare un libro in cui tutti i protagonisti sono maschi. Sorprendente davvero, ora come allora.

Il cielo è ovunque, Jandy Nelson (Rizzoli)
Nelson è una brava (è l’autrice di Ti darò il sole). Questo romanzo, a occhio, parla di lutto, di diventare se stessi, e ovviamente del potere trasformativo dell’amore.

Per questo giro è tutto. Se qualcuno di questi titoli vi stuzzica, l’avete letto e ne volete parlare, le risposte sono a disposizione.

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Giulia Blasi
The Book Girls

Writer, teacher, public speaker, in that order. Nerd when it wasn’t cool. Bookworm.