The Book Girls: perché?

Riproponiamo qui il nostro manifesto, per chi si fosse perso le puntate precedenti

The Book Girls
The Book Girls
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3 min readDec 22, 2015

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Tutta la narrativa risponde alla domanda “Perché?”

Di solito questa domanda viene dopo la definizione del chi, del cosa e del come, ed è quella a cui è più difficile rispondere. Un sacco di romanzi sono rovinati da una scarsa comprensibilità o comprensione delle motivazioni dei personaggi, che finiscono per compiere azioni inverosimili o inspiegabili, incoerenti con la loro personalità, il senso comune e spesso anche le leggi della fisica. “Perché” è la prima domanda di ogni bambino piccolo, è la base di ogni logica e di ogni ragione.

E quindi, dopo aver stabilito chi (Alice, Anastasia, Emilia, Giulia, Giusi, Marta, Nadia, Silvia in ordine alfabetico) e cosa (un blog dedicato alla Young Adult e alla narrativa per giovani) resta da spiegare perché: e non basta dire “Perché sì”. Nessuna di noi ha più l’età per cui il marketing editoriale si è inventato l’etichetta Young Adult, eppure la leggiamo o l’abbiamo letta; in qualche caso, la scriviamo pure.

Il punto è che la Young Adult, YA in breve, è uno dei generi che in Italia ricevono il trattamento peggiore dal punto di vista del posizionamento e della reputazione. Mentre in altri paesi questo settore fa sfracelli e produce opere spesso di grande valore estetico e impatto culturale, in Italia è considerato né più né meno che spazzatura. Nel frattempo, negli Stati Uniti, Judy Blume insiste perché le sue opere (amatissime da generazioni di ragazzine) rimangano in quel settore lì, che è giusto per loro. E nessuno si vergogna di scrivere YA, meno che mai quelli che con la YA hanno avuto un successo clamoroso senza per questo essere tacciati di fare cattiva letteratura.

A noi la YA piace: non perché siamo dei casi di arresto dello sviluppo, ma perché racconta storie che ci interessano su personaggi che ci interessano (oppure no: dipende).

Questo è il primo perché.

Il secondo perché è che il pubblico delle più giovani (che costituisce la maggioranza dei lettori forti) merita rispetto nella proposta editoriale, merita anche rispetto nel modo in cui la proposta editoriale viene raccontata. The Book Girls dice basta al trattamento delle ragazzine come se fossero decerebrate che si leggono qualsiasi cosa, sì al dialogo con le lettrici di tutte le età, sì a parlare di YA in maniera approfondita.

E infine: perché The Book Girls?

Non siamo proprio tutte ragazze (diciamo che lo siamo solo al 50%), ma questo blog non siamo solo noi. Questo blog siamo noi e le nostre lettrici e lettori, che hanno la possibilità di dirci cosa pensano, fare suggerimenti, raccontarci i libri che hanno letto, agganciarsi alle nostre riflessioni proponendo le loro. Siamo tutte noi, le ragazze (e i ragazzi) che leggono.

Regole d’ingaggio

  • Non lavoriamo per le case editrici. Se un libro ci piace, ne parliamo bene. Se un libro non ci piace, lo stronchiamo con le opportune motivazioni. Se ci volete mandare un libro, fatelo a vostro rischio e pericolo.
  • Leggiamo quello che ci va, quando ci va. Ne parliamo quando ne abbiamo voglia.
  • Se una cosa è vecchia, non vuol dire che non abbiamo voglia di parlarne: la categoria “Retrospettive” serve a quello.
  • Leggeremo molto in inglese, spesso libri non ancora usciti in Italia e che forse non usciranno mai. Consideratelo un servizio aggiuntivo.
  • Ognuna di noi ha un campo di preferenza, ma non ve lo diciamo ed eventuali cose che arrivano ce le spartiamo fra di noi. Scrivete a thebookgirlsblog@gmail.com e aspettate.

È tutto.

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