Copertine tradotte E03: David Foster Wallace

La scopa del sistema, Infinite Jest, Il re pallido, Considera l’aragosta, Una cosa divertente che non farò mai più

Simone Cartini
The Catcher
5 min readFeb 21, 2017

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(Internet / elaborazione grafica The Catcher)

Nato nel 1962 a Itacha - la piccola cittadina citata anche da Nabokov in Lolita - David Foster Wallace è stato un genio assoluto, tra i più grandi scrittori a cavallo del ventunesimo secolo. “È stato” perché non c’è più: è morto suicida nel 2008. Un triste epilogo per un autore che, più di chiunque altro della sua generazione, era riuscito a comprendere la società americana scavando tra le sue virtù e contraddizioni.
Only the Good die young, solo i buoni muoiono giovani, cantavano gli orfani Queen nel ricordare Freddie Mercury. Ci vorrebbe una nota a piè di pagina per spiegare meglio questa citazione; chi conosce Foster Wallace lo sa bene.

La scopa del sistema

Einaudi (traduzione di Sergio Claudio Perroni, 2008)

È il primo romanzo dello scrittore americano, uscito nel 1987. Nonostante DFW fosse appena venticinquenne, ne La scopa del sistema si notava già il grande acume e la spiccata ironia, caratteristiche principali della sua scrittura.
Il romanzo narra le vicende di una ragazza, Lenore, al centro di un mondo caotico come una mappa della metropolitana. Una storia di personaggi paradossali, con un pappagallo parecchio sfacciato.

“Si rimetta seduto, coglione. Le faccio presente che quella che lei sta fottendo al momento è la mia vita.”

da sinistra. J’Ai Lu (Francia, 2014) — Au Diable Vauvert (Francia, 2009) — Kiepenheuer & Witsch (Germania, 2004)
Pálido Fuego (Spagna, 2013) — Penguin (Inghilterra, 2004) — The Vikiing Press; 1ª ed. (USA, 1987)

Infinite Jest

Einaudi (traduzione di Edoardo Nesi, 2006)

Il capolavoro di DFW. Punto. 1281 pagine diventate un quadro completo, spietatamente vero, della moderna società consumistica, costantemente in bilico tra apparenza e alienazione tecnologica. Un libro imprescindibile, da leggere almeno una volta nella vita (nonostante sia uno di quelli che tutti, fingendo, dicono di aver letto).

N.B. Una menzione speciale va all’edizione brasiliana della Companhia das Letras (è quella con il teschio, la prima a sinistra): un’impaginazione fluorescente ma incredibile!

“La verità ti renderà libero. Ma solo quando avrà finito con te.”

Companhia das Letras (Brasile, 2014) — Little, Brown Company (USA, 2013) — Debolsillo (Spagna, 2011)
Èdition de l’Olivier (Francia, 2015) — Random House (Spagna, 2017) — Little, Brown Company (USA, 2016)
Quetzal (Portogallo, 2012) — Rowohlt Taschenbuch (Germania, 2011) — Back Bay (USA, 2006)

Il re pallido

Einaudi (traduzione di Giovanna Granato, 2014)

Nella triste parabola di un genio c’è sempre un’opera incompiuta: Il re pallido è quella di DFW. Una trama ambientata in un ufficio dell’IRS, l’agenzia delle entrate statunitensi: vite di normali dipendenti amministrativi, storie di disumanizzante quotidianità; alla ricerca della principessa per trasformarsi dopo il suo bacio.

“Signori, benvenuti nel mondo della realtà: non c’è pubblico. Nessuno che applauda, che ammiri. Nessuno che vi veda.”

J’Ai Lu (Francia, 2015) — Kiepenheuer & Witsch (Germania) — Natur & Kultur (Svezia, 2013)

Considera l’aragosta

Einaudi (traduzione di Adelaide Cioni e Matteo Colombo, 2014)

Una raccolta di saggi scritti in più di dieci anni, tra il 1994 e il 2005. Un condensato di maestria unica, capace di far trovare al lettore il più alto senso della vita dentro una fiera di aragoste nel Maine. O durante la serata degli Oscar per i film porno. In poche parole: David Foster Wallace.

“Trasformare qualcuno in un’icona equivale a trasformarlo in un’astrazione, e le astrazioni non sono in grado di avere una comunicazione vitale con i vivi.”

Abacus (Inghilterra, 2007) — Debolsillo (Spagna, 2009) — KIWI (Germania, 2010)

Una cosa divertente che non farò mai più

Minimum Fax (traduzione di Francesco Piccolo e Gabriella D’Angelo, 2012)

Cosa succede quando si manda uno scrittore, con un forte senso dell’umorismo, su una nave da crociera ultralusso? Il risultato è un reportage incredibile: un’analisi approfondita delle più stravaganti personalità dei passaggeri raccolte da un occhio acuto e ironicamente spietato.

Piccola nota: in Italia il reportage è stato pubblicato singolarmente, mentre all’estero fa parte di una raccolta. Nell’edizione italiana, gli altri articoli si trovano in Tennis, tv, trigonometria, tornado (e altre cose divertenti che non farò mai più).

Occorre ammettere che nel tipo di viziatura da personalità A della Nadir c’è qualcosa che può fotterti il cervello e che l’invisibile, maniacale donna delle pulizie fornisce l’esempio più chiaro di quanto sia raccapricciante tutto questo.

Back Bay (USA, 1998) — Debolsillo (Spagna, 2010) — KIWI (Germania, 2015)

COPERTINE TRADOTTE è la rassegna che prende un autore, spulcia le edizioni delle sue più grandi opere in giro per il mondo e ne raccoglie le più belle copertine.

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Simone Cartini
The Catcher

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