Copertine tradotte E04: Irvine Welsh
Trainspotting, Porno, Colla
Punk, tossicodipendente e anarchico (okay, sull’ultimo mancano le fonti, ma l’azzardo è plausibile). Non è la descrizione di un rockstar anni settanta né di un seguace dei Sex Pistols della prima ora; questo è Irvine Welsh. Lo scrittore scozzese che con la sua scrittura cruda, oscena e indecente, ha sconvolto gli anni ’90.
Rappresentante della working class e cresciuto nei sobborghi di Edimburgo, Welsh nei suoi romanzi ha saputo tasformare le vicende di ordinary people in storie di anti-eroi quotidiani.
Nei libri di Irvine Welsh il paradiso può aspettare, forse per sempre.
Trainspotting
È il primo romanzo di Welsh, pubblicato nel 1993 e diventato subito un caso mondiale (complice anche una perfetta trasposizione cinematografica). Il titolo riprende la pratica dell’osservatore di treni, un’attività simile al più noto birdwatching; un hobby per appassionati o un passatempo per chi non ha nulla da fare.
In Trainspotting c’è l’Edimburgo sporca, sudicia, controversa. Al suo interno, si muovono quattro giovani che vivono al limite delle regole: sono dipendenti da droghe, sesso e, nonostante tutto, vita.
“Non me n’è mai fottuto un cazzo del nazionalismo, mi fa vomitare e basta. Perché non li aboliscono tutti, sti paesi del cazzo?”
Porno
È il sequel di Trainspotting: gli stessi personaggi, nove anni dopo. Questa volta, i quattro “amici” vogliono creare un business nel mondo del porno, dopo un’illuminante idea del sempre più leader Sick Boy.
Perché entrare nell’industria pornografica? Per fare soldi, una montagna di soldi.
“Gli anni trasformano la maggior parte delle bambine in donne, ma gli uomini no: non smettono mai completamente di essere bambini.”
Colla
Risse con hooligans, sbornie colossali e tanta droga. In Colla c’è la storia di un’amicizia profonda, quattro personaggi uniti da un rapporto forte, incollati insieme per tutta la vita. Anche qui Welsh sceglie delle persone ai margini degli schemi della società, dei moderni reietti presi a pugni dalla vita e fragili come il guscio di un uovo.
“La vita è un processo dinamico, non statico, e quando non cambiamo ci ammazza. Non è una fuga, è un movimento.”