“Cuore di tenebra” di Joseph Conrad

Un’infografica che sembra un fiume, o un viaggio

Cartografi Letterari
The Catcher
3 min readMar 23, 2017

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È più difficile parlare di qualcosa che non conosce nessuno o di qualcosa che conoscono tutti? Nel dubbio noi ci lamenteremo lo stesso.
Perché l’infografica di oggi riguarda uno scrittore polacco chiamato Józef Korzeniowski, forse più noto come Joseph Conrad.
Oggi parliamo di Cuore di Tenebra (Hearth of Darkness) e le cose da dire sarebbero infinite. Capolavoro permanente nel canone occidentale, impossibile fare un elenco esaustivo delle influenze che ha generato in letteratura: Ernest Hemingway per fare un solo nome.

Visto il tema e il continuo confronto tra il mondo civilizzato dei colonizzatori e quello selvaggio dei colonizzati, ci è sembrato interessante osservare la situazione dei neri in Cuore di Tenebra, soprattutto alla luce della famosa accusa di razzismo mossa a Conrad da Chinua Achebe. Significativa la resa dell’incomunicabilità. Delle cinque volte che i neri parlano nel libro, quattro volte risultano incomprensibili, e l’unica volta che parlano in maniera intelligibile, chiedono di mangiare carne umana.
Purtroppo in traduzione italiana si perde una differenza che nella lingua originale sembra rilevante: mentre in italiano torna il solo termine “neri” in inglese si trovano black, negro e nigger.
Parlando quindi di eventuale razzismo c’è da premettere che l’inglese era la terza lingua di Conrad, ma anche che ormai termini come nigger erano divenuti dispregiativi già da una cinquantina d’anni ai tempi e che Conrad padroneggiava la lingua magistralmente.
La maggior parte delle volte che ricorre il termine nigger un nero viene picchiato, bastonato o comunque privato della propria umanità da qualcun altro. Altrimenti Conrad usa negro e black. Detto questo, crediamo che la questione sia aperta: noi ci siamo limitati a osservare, consapevoli in ogni caso che Conrad non è Marlow.

Importantissima, chiaramente, è la dicotomia buio/luce che Conrad non analizza mai banalmente, arrivando a connessioni per niente scontate. Già il suo modo di vedere le cose è peculiare: “…per lui il significato di un episodio non andava cercato all’interno, nel gheriglio, ma all’esterno, in ciò che, avviluppando il racconto, finiva col rivelarlo, come la luce rivela la foschia…” (Conrad a proposito di Marlow).
Questa dicotomia si fa strumento eccezionale per indagare diversità e affinità nel corso dell’opera, costringendo a un continuo confronto che porta a un’inevitabile sovrapposizione dei piani analizzati. Sovrapposizione resa evidente dal coincidere del punto di partenza e di conclusione di questo viaggio: Londra, anch’essa uno dei luoghi di tenebra della terra.

Testo e dati: Marco Bonavia
Ideazione e realizzazione grafica:
Alice Rebolino

Infografiche letterarie è una rubrica per maniaci lettori e infaticabili cercatori.

Se avete voglia di una lezione su Heart of Darkness, qui ce n’è una bellissima di Simone Barillari — saggista, editor, traduttore.

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Libera Società di Navigazione letteraria, Mappatura dell’Immaginato e Commercio con l’Ignoto; fa porto alla Scuola Holden a Torino