Silvi e la notte oscura di Federico Falco

Serve una mappa per orientarsi tra le pagine di cinque racconti

Cartografi Letterari
The Catcher
3 min readMar 8, 2018

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Un dettaglio della copertina di “Silvi e la notte oscura” (via)

Questa mappa letteraria è dedicata a Voci dal Sur, il Festival sull’Argentina che succede dall’11 al 18 marzo a Milano (e che è organizzato da Edizioni Sur, Teatro Franco Parenti e Associazione Pier Lombardo).

Federico Falco è un autore argentino, classe ’77, scrittore di poesia, teatro e soprattutto racconti. La rivista «Granta» lo ha inserito tra i migliori scrittori in lingua spagnola sotto i 35 anni.

Silvi e la notte oscura (edizioni Sur) è il suo primo libro tradotto in italiano: una selezione dei suoi racconti, cinque per la precisione, in cui i personaggi guadagnano presto spazio, si fanno conoscere e alla conclusione di ciascun racconto ci si sente come alla fine di un romanzo: si sa già che ci mancheranno.

Falco racconta di persone che si trovano in qualche modo ai bordi della società: un’adolescente in rivolta, una donna che vive nel bosco, persino un eremita.

Ma non giudica né gli emarginati, né la società, si limita a raccontare le vicende di personaggi in contrasto con il loro ambiente. L’ambiente non va inteso solo come quello umano, sociale, ma nel suo significato più ampio ricopre tutto il mondo che ci circonda, soprattutto quello naturale.

Così, nel secondo racconto, che dà il titolo alla raccolta, anche se ambientato totalmente in città, ricorrono numerosi termini paesaggistici quali: montagna, lago, balza, pineta, oceano, deserto, fiume, ruscelli, colle, pianura… Sembra quasi negare che basti nascondersi nella città per illudersi di non vivere più nel mondo naturale.

I protagonisti sono dunque immersi in un ambiente naturale, spesso come in una sfida, sia essa benigna o maligna. Per questo motivo abbiamo raccolto i dati sul lessico utilizzato da Falco per raccontare l’ambiente dal punto di vista della temperatura e delle condizioni meteo: per ottenere un disegno del paesaggio dipinto dalle parole di Falco, mai semplice sfondo.

La natura si manifesta anche sotto forma di fauna e flora. La presenza degli animali è spesso sottile: delle 61 volte che agiscono, per 15 volte emettono il loro verso caratteristico, per 14 volte si limitano a comparire. Altre volte sono coinvolti nell’azione: per esempio, in 8 casi muoiono.

Ancor più pervasiva, in misura sorprendente, è la presenza dei vegetali nell’arco dei cinque racconti. Dimostrando una grande competenza botanica Falco arriva a citare 64 tipi diversi di vegetali. Fra questi spicca il pino, che compare in ognuno dei cinque racconti.

Falco parla di cose elementari, universali e quindi molto complesse: le relazioni umane, il rapporto con l’ambiente, di cosa hanno bisogno gli esseri umani. Lo fa con grande profondità e semplicità e riesce a far trasparire le inquietudini e le incertezze degli uomini dal loro rapporto con la natura. Come quando fa parlare così nel racconto La vita dei boschi il vecchio Wutrich, l’uomo che ha piantato gli alberi della pineta che sta per essere disboscata:

“Tutti quei pini, lassù, diceva, crescevano così piano che uno nemmeno se ne accorgeva.”

Testo e dati: Marco Bonavia
Concept e realizzazione grafica:
Alice Rebolino

Infografiche letterarie è una rubrica per maniaci lettori e infaticabili cercatori.

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Libera Società di Navigazione letteraria, Mappatura dell’Immaginato e Commercio con l’Ignoto; fa porto alla Scuola Holden a Torino