Paradiso di José Lezama Lima

Mappare l’impossibile ovvero: indicazioni stradali per l’altro mondo

Cartografi Letterari
The Catcher
4 min readAug 1, 2017

--

(dettaglio della copertina, Edizioni SUR 2016)

Dante ha scritto di averlo lasciato agli Antipodi; Ariosto l’ha spostato in Africa, Colombo ha giurato di esserci passato durante un viaggio ai Caraibi. Gli esperti, come al solito, si strappano i capelli: chi dice che era in India, chi tra i monti dell’Himalaya, chi sopra la Groenlandia. Si può dar credito a questo o quel poeta, a un professore o all’altro.

Il risultato, comunque, rimarrà lo stesso: il Paradiso non c’è più, l’abbiamo perso.

Quello che non è andato perduto è il desiderio di ritrovarlo.
Chiedendo a Google
le indicazioni per l’Eden, troviamo 70 posti con questo nome: 52 nelle Americhe, 5 in Asia, 2 in Africa, 1 in Oceania, il resto nel nostro continente. Nonostante i percorsi veloci e le previsioni del traffico, il navigatore non fa al caso nostro. Il Paradiso che ci interessa, infatti, non è un’isola, né un villaggio turistico.

Paradiso di José Lezama Lima è un romanzo, secondo alcuni autorevoli pareri (quello di Julio Cortázar per esempio) tra i più importanti del secolo scorso.

Credo che ciò che più mi confonde e commuove nelle sue opere sia la situazione di tensione in cui lei infallibilmente si colloca, a mio avviso molto più profonda ed essenziale rispetto al punto di vista abituale in scrittori analoghi. la terribile difficoltà che pongono moltissime sue poesie e prose, il pericolo costante di perdere il filo del discorso, di smarrirsi, di capire male o non capire del tutto — che forse è anche peggio — deriva, credo, dal fatto che lei non è mai disposto a concedere nulla, perché concedere significa automaticamente rinunciare a quella tensione a cui è arrivato grazie al percorso di una vita e alla sua sensibilità, quella tensione che le permette di intercettare tutti i punti della circonferenza con la stessa sagace abilità.

(da una lettera di Cortázar a Lima scritta a Parigi il 5 agosto 1957)

Pubblicato nel 1966, Paradiso non ha niente a che fare con gli angeli e la Bibbia (anche se contiene i nomi di 490 morti, di cui 26 considerati santi dalla Chiesa Cattolica). È la narrazione autobiografica di un intellettuale cubano, ma anche il suo contrario: un racconto che mischia date e nomi, un luogo fantastico in cui rifugiarsi, o da cui scappare.

Secondo un famoso motto che rubò a qualcun altro, Mark Twain diceva di preferire “il Paradiso per il clima, l’Inferno per la compagnia”. Questo, perché non conosceva l’aldilà del nostro. Quanto a compagnia, Lezama Lima ne ha per tutti i gusti: filosofi, regine, cuochi sensibili e sensitive criolle. Il suo Paradiso si sovrappone al mondo, lo assorbe.

In circa 800 pagine, cita 110 località diverse. Di queste, solo poche sono toccate dalla storia, (25%), le altre sono un punto di riferimento lontano nello spazio (53%) o nel tempo (12%), oppure sono luoghi letterari inesistenti (10%). L’azione, infatti, si svolge tra Cuba e la Giamaica, dalla fine dell’Ottocento al 1930, ma l’azione non è tutto: ci sono i sogni, le conversazioni e le visioni dei protagonisti.

Che dire della lingua del Paradiso? Non ci è dato sapere come parlasse Adamo; Lezama Lima, invece, scrive in spagnolo. O quasi. Perché nelle sue pagine gioca costantemente col linguaggio, inventando parole, metafore, modi di dire. Ogni cosa non è semplicemente se stessa, ma è l’immagine di una realtà ulteriore (casistica delle similitudini: 590 totali, di cui 129 a oggetti, 79 ad animali, 72 a persone, 82 a enti astratti, 16 a forze naturali, 207 a frasi ipotetiche).

Cos’è dunque questo Paradiso? Una selva piena di frutti proibiti, molto più succosi della biblica mela, un’epopea familiare, un’infinita tavolozza di colori. Un luogo eccessivo, malinconico, sconfinato, che assomiglia al nostro mondo, ma che a ben vedere è qualcos’altro: la sua negazione, il suo specchio, il suo amarissimo antidoto.

NB. Se volete salpare alla scoperta del Paradiso potete far porto nel blog di SUR oppure rincorrere Luca Scarlini nel suo tour di presentazione “il mosaico del Paradiso”. In ogni caso, speriamo che questa mappa vi sia d’aiuto. Buon viaggio!

Testo e dati: Andrea Falcone
Concept e realizzazione grafica:
Alice Rebolino

Infografiche letterarie è una rubrica per maniaci lettori e infaticabili cercatori.

--

--

Cartografi Letterari
The Catcher

Libera Società di Navigazione letteraria, Mappatura dell’Immaginato e Commercio con l’Ignoto; fa porto alla Scuola Holden a Torino