Quella leggera ansia da PC upgrade

Davide Mancini
3 min readJan 5, 2017

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Antefatto: per lavoro in linea di massima utilizzo un portatile da gaming (e un MacBook Pro per qualsiasi cosa che non sia giocare e rendering), visto che spesso sono in giro tipo trottola e preferisco avere soluzioni che mi possano seguire ovunque. Quando sono a Napoli, però, c’è sempre anche il buon PC fisso che mi accompagna, utile per provare i giochi su una configurazione alternativa, o per togliermi qualche sfizio, senza contare che poi è anche il PC “di famiglia”. Ecco, il tragico 2016, insieme ad altri illustrissimi nomi, si è portato via anche lui, con il trittico mobo, RAM e processore da cambiare. Il resto, tutto sommato, sta bene così: dovrò fare pulizia sui dischi (ma l’SSD già c’è), e anno dopo anno, come ogni piccolo Frankenstein che si rispetti, tutto il resto è stato aggiornato con perizia.

Adesso, dunque, ci vuole pianificazione: basta poco, direte voi, prendi TGM, guarda il borsino dell’hardware, scegli la soluzione medio/alta e passa la paura. Vero, avete ragione. E invece mi è presa malissimo, roba che non mettevo mano a una configurazione in maniera così radicale da anni, e mi angoscia un po’. Nel senso che proprio l’idea stessa di ordinare i vari componenti, di prendere il case e ripulirlo, di rimontare tutto e di controllare che effettivamente ogni cosa sia al suo posto e funzioni mi toglie la gioia di vivere (non del tutto eh, che mica sono Talarico, ma insomma… non posso usare epiteti volgari per descrivere il reale sentimento nei confronti di tutta ‘sta cosa).

Un tempo l’idea di aggiornare il PC era adrenalinica, adesso mi annoia

Sarà che sono invecchiato? Sarà che le console mi hanno corrotto? Sarà che, tutto sommato, il mondo avanza ma nessuno ancora si è preso la briga di trovare un modo (ancora) più semplice di assemblare i PC? Del tipo che a me, Christine di Razer, il coso modulare che forse rivedremo al CES 2017 in questi giorni, tutto sommato piaceva. Poi magari costerà uno sproposito brutto e non c’è verso che uno possa neanche desiderarlo, però ecco… l’idea di avere tutto bello sistemato nei bussolotti mica è male. E pensare che qualche anno fa (l’ultima creazione da zero risale al 2010) l’idea di dare nuova vita al PC era tipo la cosa più bella del mondo, e passavo giornate a guardarmi i benchmark e i grafici, sognando di schede madri migliori e funamboliche, oppure confrontando RAM come manco gli obiettivi di mercato di Football Manager. Ora, invece, se faccio la stessa cosa provo solo infinita noia. È tanto grave? Eppure gli strumenti per farlo molto più serenamente dell’ultima volta ci sono, la maggior parte dei componenti è a portata di mano e relativamente immediata da montare, e basta davvero poco per informarsi a dovere e stare tutto sommato sicuri. Eppure l’ansia da incompatibilità c’è sempre, e la sola idea di poter perdere mezza giornata dietro una roba che non va mi irrita.

Certo, magari c’è anche la frustrazione di tutto il tempo perso dietro il PC fisso negli ultimi tempi, che prima di abbandonarci ha passato il periodo nero delle bizze in cui se non staccavo e riattaccavo TUTTO a volte manco partiva, però boh… non pensavo che l’imbruttimento potesse inficiare la voglia di rianimarlo e di stare lì a rimetterlo in sesto. Per fortuna non sono arrivato al punto di desiderare un pre-assemblato (quello mai), ma vorrei semplicemente un modo diverso di montare i componenti (dei kit di pezzi? un sistema di montaggio migliore?), o forse semplicemente devo accettare il mutamento. Nel frattempo, però, già che ci siamo, avete consigli per il trittico di cui sopra (Mobo — RAM — CPU)?

Originally published at www.thegamesmachine.it on January 5, 2017.

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Davide Mancini

Scrivo di videogiochi, tecnologia e cultura pop, fotografo cose, faccio video, millanto capacità creative.