L’utopia holacracy

Laura Izzo
The News Train
Published in
4 min readJun 5, 2020

Freitag: una collettività che si dà del tu

Il team di Freitag vestito ad hoc per l’uncasual friday: il venerdì i dipendenti si vestono in giacca e cravatta, uomini e donne. Nel resto dei giorni possono vestirsi come vogliono. In antitesi con il casual friday usato dalle altre aziende.

Parola chiave: responsabilità. Nella società della fluidificazione dei ruoli guardare alle aziende sotto questo punto di vista diventa un’urgenza. Pare utopico e complesso: servono ruoli, gerarchie e punti fissi.

Ebbene, qualcuno che ha messo in atto il cambiamento e ce l’ha fatta c’è. La loro è una storia di trasformazione e dinamicità.

Stiamo parlando di Freitag.

Azienda svizzera creatrice di borse, zaini e accessori con teloni di camion riciclati. Ogni prodotto è un pezzo unico. L’unicità del prodotto esce dal mondo dell’artigianalità e entra nell’industria. Jackpot. Idea vincente, sotto infiniti punti di vista. I fondatori, i fratelli Freitag, da quella che nel 1993 era una curiosa start-up studentesca, diedero vita all’azienda che è oggi, attenendosi a una filosofia del lavoro etico, sostenibile, avanguardista.

The Freitag Bros.

La nuova Messanger bag, il primo prototipo di borsa creata dai fratelli Freitag, prende piede, e non solo su hypster e ciclisti anti-convenzionali: l’idea piace e piace tanto. L’azienda si alza in piedi e nel giro di poco tempo il fatturato e le attività rendono obbligatoria l’istituzione di una gerarchia. Niente di strano fino a qua. Se non che con il corso del tempo le divisioni aziendali iniziarono a essere percepite come antiquate, poco produttive e spigolose per i dipendenti di Freitag. Poco alla volta ci si era rallentati. Si stava perdendo il purpose iniziale.

2015: anno della svolta. I vertici dell’azienda iniziano a sentirsi stretti nei loro stessi ruoli e decidono di mettere mano alla goverance più intima della ditta, dando vita ad una vera e propria rivoluzione. Dal 2016 Freitag ufficialmente decide di abbandonare ogni tipo di gerarchia aziendale e di ripensare completamente alla filosofia del lavoro che stavano per intraprendere, sposando uno stile di teamwork basato sull'agile organization.

“Alpha, beta… holacracy”, scrivono nella loro about page. Olocrazia per noi dello stivale. Che cos'è realmente? È un modo di pensare al lavoro aziendale in maniera totalmente nuova: alla classica piramide gerarchica si sostituiscono dei collettivi, divisi questa volta in cerchi, a loro volta ricchi di “ruoli”: ognuno diverso ma con eguale responsabilità. Ciascuno è libero di mettere a disposizione il proprio range di valori e idee, e di far sì che queste vengano prese in considerazione e realizzate, ma assumersi le responsabilità per l’azienda è un dovere e un diritto di ogni dipendente.

All'interno di Freitag oramai si parla in termini di “attività”, “agilità”, “coraggio”, “auto-organizzazione” e “consapevolezza”, qualità che devono competere a ognuno degli scompartimenti di lavoro. Queste cellule funzionali, divise per team, puntano alla fluidità; un metodo per permettere a tutti, dipendenti e collaboratori, di poter gestire e attuare cambiamenti proficui per l’ambiente di lavoro. Il modello organizzativo di stampo olocratico ha permesso la creazione di un enviroment estremamente creativo e proficuo. E a dirlo non sono solo i dipendenti zurighesi della fabbrica di borse, ma anche quelli di altre grandi aziende che, nel corso dell’ultimo decennio, hanno sposato questi ideali.

Come Zappos, e-commerce di scarpe acquisito dal gruppo Amazon nel 2009, che nel 2013 annuncia così la sua adesione al modello olocratico: “No more job titles, no managers, no hierarcy”. Con queste parole, Tony Hsieh, CEO dell’azienda e convinto promotore del cambiamento olocratico, parla ai suoi dipendenti:

Something key to note here is that Holacracy just happens to be our current system in place to help facilitate our move to self-organization, and is one of many tools we plan to experiment with and evolve with in the future. Our main objective is not just to do Holacracy well, but to make Zappos a fully self-organized, self-managed organization by combining a variety of different tools and processes. Reinventing Organizations calls this type of organization a teal organization. […] Even though we are only now starting to get our heads around it, Self-Management is not a startling new invention by any means. It is the way life has operated in the world for billions of years, bringing forth creatures and ecosystems so magnificent and complex we can hardly comprehend them. Self-organization is the life force of the world, thriving on the edge of chaos with just enough order to funnel its energy, but not so much as to slow down adaptation and learning.

Tony Hsieh, CEO di Zappos

Teal organization, fluidità, umanità, creatività.

Queste le parole chiave di un modo di vedere il lavoro aziendale totalmente nuovo. Energico. Personale. Felice.

Laura Izzo

Ispirato alla tesi n. 13 del NewTrain Manifesto.

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Laura Izzo
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Urbana e bucolica. Classicista e digitale. Storydesigner alla Scuola Holden.