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Quanto ho guadagnato come giornalista freelance usando The Press Match

The Press Match
The Press Match
Published in
6 min readApr 30, 2018

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(di Barbara D’Amicogiornalista e cofondatrice di The Press Match).

Torino, 23 Aprile 2018 — Andiamo al sodo: quanto riesce a guadagnare un giornalista che utilizza uno strumento digitale come The Press Match? E’ una domanda lecita perché crediamo che organizzare meglio il modo in cui le notizie arrivano per prime ai giornalisti, specie i freelance, permetta di migliorare la qualità di quello che poi viene a sua volta proposto alle testate con cui si collabora, di farlo più in fretta ma senza sacrificare la verifica delle informazioni e quindi di produrre più articoli/servizi.

Per rispondere alla domanda bisogna analizzare l’esperienza maturata con TPM fino ad oggi. Per questo racconterò la mia: oltre ad essere la co-fondatrice della piattaforma sono una giornalista freelance e il mio lavoro consiste nel proporre alle testate con cui collaboro storie e notizie che meritino almeno un articolo o un servizio.

E’ chiaro, sono di parte ma se ho creato uno strumento per giornalisti e comunicatori devo essere la prima a usarlo e a capire se funzioni: è un po’ come per i cuochi e i ristoratori. Se non mangiassero mai nel loro stesso locale, gli avventori dovrebbero farsi venire qualche dubbio. Al contrario, vederli seduti prima del servizio a “gustarsi” lo stesso trattamento che poi riceveranno i clienti è già un buon indizio della qualità del ristorante.

Come uso The Press Match? Anzitutto ho impostato tantissimi filtri — è una mia scelta — perché mi piace vedere la mia dashboard piena e strapiena di comunicati stampa. Anche solo il titolo riesce a darmi uno spunto e accendere la mia curiosità.

The Press Match è come un luogo protetto e sicuro in cui sono io a decidere quali contenuti leggere in anteprima anziché essere contattata a tutte le ore da uffici stampa (faccio anche questo, ma sarò sincera: avere tutti i cs in un unico luogo mi ha fatto risparmiare tempo e mi ha fatto guadagnare anzitutto serenità e tranquillità per svolgere il mio lavoro in modo più efficiente).

Ad esempio ho un filtro Cibo + innovazione, diversi filtri di Economia replicati su altrettante città e regioni italiane: ho perso il conto dei filtri che uso ma non ha importanza, riesco sempre a cambiarli e a modificarli quando voglio e i cs che ho ricevuto e restano in archivio non spariscono se muto le mie preferenze.

Io mi occupo principalmente di economia, lavoro, industria 4.0, a volte ambiente, moltissimo di startup e di dati: da gennaio ad oggi la mia pagina personale su The Press Match si è popolata davvero di tantissime notizie, alcune molto aziendali, altre invece mi hanno fornito ottimi spunti e ne sono nati diversi articoli e tagli per altrettanti approfondimenti.

Prima di dirvi in quanti euro si è tradotto tutto ciò voglio darvi le prove delle pubblicazioni. Questi sono solo alcuni degli articoli e delle storie che ho scritto partendo dalla verifica di comunicati che ho letto su The Press Match in questi mesi (e che non avrei ricevuto altrimenti o che avrei rischiato di perdere se fossero rimasti solo in email):

Al di là dei pezzi in sé quello che The Press Match mi ha permesso di fare fino ad ora è:

  • ottimizzare i tempi per fare le proposte ai giornali;
  • variare molto la qualità delle storie e degli spunti;
  • avere materiale di base valido per proporre anche tagli diversi di una stessa notizia (non sempre da un comunicato che parla solo di una azienda si deve trarre un articolo su una startup, è possibile ci siano altre storie da raccontare);
  • velocizzare enormemente i tempi per contattare direttamente le persone da intervistare.

Al momento ho altri articoli e servizi in cantiere già proposti alle testate con cui collaboro e nati sempre grazie ai comunicati che ho ricevuto su The Press Match.

E ora rispondo alla domanda iniziale: ho calcolato a spanne che in tutto circa 750 euro del mio lavoro li ho guadagnati grazie al fatto di aver intercettato queste segnalazioni sulla piattaforma (lo so vi sembrerà poco, ma dovete calarlo nel settore, il giornalismo freelance, in cui i prezzi per gli articoli sono tra i più bassi del mondo): non tutti i comunicati che ho ricevuto sono sfociati in una proposta e in un paio di casi le mie proposte sono state rifiutate, e questo è un bene. Vuol dire che il lavoro di verifica e di controllo che permette di dire “ok qui c’è una notizia” viene facilitato dalla piattaforma e lascia sempre alle redazioni l’ultima parola.

La domanda ulteriore che potreste farmi è: ma senza The Press Match avresti prodotto lo stesso numero e tipo di articoli? La risposta è no o comunque non con questa frequenza e varietà di argomenti (sempre restando all’interno dei miei filoni, è chiaro). Avrei sicuramente prodotto alcuni di questi articoli ma non tutti e avrei impiegato almeno un paio di settimane in più a scovare io per prima quelle storie o i contatti che mi serviva sentire.

E questo non vale solo per me come giornalista freelance ma anche per blogger e influencer che seguono certi argomenti e guadagnano dalla produzione di contenuti originali (che attraggono utenti e quindi gli sponsor).

The Press Match è in sostanza un punto di incontro neutro e dedicato agli argomenti di cui scrivo e se un domani il mio capo in redazione mi chiederà un approfondimento su temi di medicina che non ho mai seguito, invece di partire da zero mi basterà intanto impostare un filtro e vedere quali fonti e notizie ci sono sulla piattaforma prima ancora che sui giornali.

Sfruttare così il meglio del digitale per ottenere verifiche e articoli non copiati e incollati è una formula che ritengo vincente per tutti: per noi giornalisti, per i comunicatori ma soprattutto per i nostri avventori più importanti, i lettori.

Originally published at blog.thepressmatch.com on April 30, 2018.

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