Aqualung è un mare oscuro e affascinante

Giuseppe Colaneri
The Shelter
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3 min readApr 23, 2018

I paesini semi-disabitati dall’aspetto monotono, placido e tristemente tranquillo sono da decenni il setting ideale per storie a base di misteri, sovrannaturale e, perché no, quel twist lovecraftiano che non dispiace mai.

E Cold Cove, località marina dove avvengono improvvise sparizioni, è il luogo perfetto dove imbastire la trama di Aqualung, webcomic originariamente pubblicato su Coldcove.com e recentemente approdato nelle librerie e fumetterie grazie al solito ottimo lavoro di Bao Publishing. Lì dove il titolo può riportare agli infiniti ascolti dell’epocale album dei Jehtro Tull, la storia confezionata dal duo Jacopo Paliaga e French Carlomagno si tinge subito di colori tetri, che virano dal nero al rosso più scuro, dal buio degli abissi al colore del sangue che, tra omicidi, combattimenti e scazzottate, non manca mai di scorrere a fiotti.

Holly è uno dei personaggi centrali e più interessanti.

Aqualung infatti gioca con i tropi di diversi generi e ama saltare da un genere all’altro: il thriller, certamente, con le sue infinite fazioni e sette che si muovono tutte in un gioco le cui regole non sono mai del tutto chiare ai protagonisti, e il fumetto d’azione, con scazzottate ricche di dinamismo e poteri improbabili. Il tutto con il già citato sottofondo di echi lovecraftiani, con grandi e antichi mostri nascosti nelle più recondite profondità marine in attesa di emergere o di essere sfruttate da persone senza scrupoli.

Nei tre volumi che ho potuto leggere è evidente la volontà degli autori di gettare tanta carne al fuoco e scompigliare sempre le carte in tavola, in modo da tenere sempre all’erta il lettore. Il risultato, seppur sempre gradevole, è un po’ altalenante, al punto che in più di un’occasione si ha quasi la sensazione che il timone creativo non sappia dove poi andrà a parare con i successivi due volumi che, nelle intenzioni degli autori, concluderanno il ciclo narrativo.

Le profondità del mare sono una costante del racconto

Interessante notare come cambi la scrittura nel corso della lettura dei tre tomi. Il primo volume risulta infatti molto poco omogeneo, frammentato, probabilmente a causa delle sue origini da webcomic. Ammetto di averne terminato la lettura a stento, quasi trascinato dal dovere di arrivare all’ultima pagina. Il secondo volume, invece, mi ha tenuto incollato dalla prima all’ultima vignetta, una vera esplosione di ritmo e maturità del duo creativo che, francamente, mi ha lasciato più che piacevolmente sorpreso. L’ultimo dei tre atti si assesta un po’ a metà tra i due, rallentando leggermente l’azione e cominciando a dipanare un po’ la matassa imbandita dai suoi predecessori.

Una tavola condivisa dallo stesso Carlomagno su Twitter.

Se il tratto grafico è sempre convincente, a volte è possibile notare qualche tonfo nei dialoghi, con alcune “frasi fatte” quasi da shonen manga di serie B che, invece, si contrappongono a scene più emotive ben raccontate e più efficaci.

Poco male, comunque. Superato lo scoglio del primo volume non propriamente eccelso, Aqualung risulta comunque una solida lettura in grado di intrattenere e convincere. Non sarà un capolavoro imperdibile, ma comunque è una lettura consigliabile.

Ho letto i primi tre volumi di Aqualung grazie a delle copie digitali offertemi da Bao Publishing.

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Giuseppe Colaneri
The Shelter

Mi annoio. Quindi vomito idee e parole per annoiare anche voi.