Battle Chasers: Nightwar e il fascino del passato

Federico Bortot
The Shelter
Published in
9 min readOct 27, 2017

Come ben sapete sono un grandissimo fan della saga di Darksiders, a cui ho anche dedicato uno specialone bello corposo, li ho spulciati per bene e sono rimasto affascinato dall’estetica di Joe Madureira. I mostri imponenti, i corpaccioni sproporzionati e grotteschi, l’atmosfera da fantasy epico e il misto di tradizioni occidentali e orientali creavano un mix pieno di personalità e di stile. Io ovviamente ho scoperto Mad così, ma per il resto del mondo è famoso grazie alla sua opera Battle Chasers, fumetto fantasy iniziato negli anni ’90 e mai concluso perché stroncato dalla casa editrice (pare che Mad non sia molto puntuale nelle consegne…). Così sono rimasto molto colpito quando un paio d’anni fa hanno iniziato raccolta fondi su Kickstarter per finanziare lo sviluppo di un videogioco ispirato al fumetto originale. E ora, finalmente, possiamo metterci le mani sopra, forse facendo pure fatica a staccarcele.

Battle Chasers: Nightwar è un titolo piuttosto peculiare e quasi anacronistico: si tratta infatti di un jrpg in cui si controlla un party di tre eroi che possono scorrazzare liberamente per un mondo che si dischiuderà mano a mano che si avanza con la trama. I più vecchi di voi penseranno alla classica formula dei Final Fantasy più gloriosi e acclamati, ma Battle Chasers si avvicina più allo stile del classicone Chrono Trigger, in quanto il party è più limitato e non ci sono scontri casuali, ma i nemici appaiono sulla mappa. Se però dovessi pensare di rigiocarmi un jrpg come un Final Fantasy la prima cosa che direi sarebbe: “Che palle, ma dove lo trovo il tempo e la voglia?”. Per fortuna Battle Chasers ci viene incontro con numerose soluzioni che svecchiano la formula e presentano una struttura di gioco più moderna e più adatta alla vita frenetica di oggi.

La mappa del mondo è divisa in zone ben contraddistinte e i nemici sono visibili in anticipo.

Per prima cosa, ovviamente, il salvataggio non è limitato ad alcune aree specifiche, ma è presente un comodo salvataggio automatico che tiene traccia di tutti i nostri avanzamenti. Il gioco alterna fasi sulla mappa del mondo, in cui spostarsi per raccogliere risorse e raggiungere diversi punti cardine, e fasi dentro i dungeon, alla cui fine dovremo sconfiggere il boss di turno. I dungeon saranno di volta in volta generati proceduralmente, accostando diverse stanze una dopo l’altra, ciascuna con nemici, trappole e segreti diversi. Battle Chasers riesce a non annoiare proprio grazie a questa piacevole alternanza tra fasi di combattimento e fasi di esplorazione. Le interazioni con l’ambiente saranno molteplici, e ogni volta sarà una gradevole sorpresa scoprire un evento inedito: due fantasmi che ci chiedono di rovinare la tomba all’altro in cambio di una ricompensa (ma leggendo le note in giro, scopriremo che uno dei due è un truffatore), un tavolo da alchimista in cui testare diversi ingredienti particolari (e raccogliendo informazioni scopriremo quali combinazioni evitare perché hanno fatto evaporare i precedenti alchimisti), e così via. Alcune volte troveremo semplici note da leggere che sveleranno il mondo di gioco o il dungeon che stiamo esplorando, altre volte saremo tenuti a risolvere enigmi, e spesso avremo a che fare con trappole ambientali utili anche per rosicchiare qualche punto vita ai nemici incauti.

Qualcuno per caso ha detto Buster Sword?

Il combattimento, rispetto alla classica formula degli jrpg che conosciamo tutti riesce a risultare molto più soddisfacente e premia la pianificazione accurata. Il party è composto da soli tre componenti, selezionabili da un gruppo di sei personaggi diversi per abilità e ruolo, e i turni avvengono in sequenza (visibile sul lato sinistro dello schermo). Ogni abilità ha un tempo di realizzazione diverso: le azioni principali, disponibili fin da subito, vengono effettuate immediatamente, mentre le altre abilità richiederanno più tempo, facendo slittare il turno leggermente in là e permettendo ad altri personaggi di agire. Questa struttura lascia ampia gestione al giocatore che, non avendo la possibilità di decidere direttamente l’ordine di azione dei personaggi, può impartire azioni che richiedono un tempo di attivazione più o meno lungo per incastrare con efficacia tutte le operazioni.

Riuscire a eseguire le azione nel giusto ordine, cercando anche di anticipare l’avversario, sarà indispensabile negli scontri più ardui, in particolar modo contro i boss facoltativi, che metteranno a dura prova il nostro party. Questo perché molte abilità hanno la tendenza ad interagire tra di loro, applicando degli stati (buff sui nostri eroi, debuff sui nemici) che aiutano ad attivare effetti secondari. Ad esempio, con l’abilità primaria d’attacco del mech Calibretto si applica un modificatore che fa prendere più danni agli avversari, e altre sue abilità infliggono maggiori danni se è presente questo modificatore sul nemico attaccato. Lo stesso vale per il guerriero Garrison, che può far sanguinare in nemici e, in presenza di questo effetto, può aumentare la probabilità di effettuare danni critici. Ovviamente le interazioni non si limitano a infliggere più danni, ma permettono anche di curare ogni volta che si subisce o infligge danno, oppure di rimuovere debuff e ricaricarsi di una quantità per ogni debuff rimosso.

Battle Chasers riesce a non annoiare grazie alla piacevole alternanza tra combattimento ed esplorazione

La concatenazione efficace di abilità e l’importanza delle alterazioni di stato danno vita a scontri epici sempre sul filo del rasoio. Anche l’interfaccia aiuta molto il giocatore nella pianificazione, permettendo in qualunque momento durante la battaglia di controllare tutte le alterazioni di stato sui alleati e nemici. Il sistema funziona sia tramite mouse, per cui basta portare il cursore sull’icona dell’alterazione di stato per saperne i dettagli, sia tramite controller, per cui è sufficiente premere un pulsante per oscurare la visuale e portare in rilievo solo quelle icone e controllarle con calma: un vero godimento che non spezza l’azione e ben si integra nelle fasi di combattimento. A condire questo ricco piatto arriva anche il Burst Meter: subendo colpi, attaccando e curando si riempiranno progressivamente i tre segmenti di una barra dedicata. Ciascun eroe potrà consumare una diversa quantità di questi segmenti per attivare immediatamente un’abilità Burst dall’effetto dirompente, ma sarà necessario dosare bene questa risorsa perché è condivisa da tutto il party. Questo sistema, mutuato dai vari sistemi simili stile “Trance” (in Final Fantasy IX) e “Limit” (in FF VII), riesce a essere molto più versatile e utile, dal momento che il Burst si mantiene tra una battaglia e l’altra, ma non essendo automatico non rischia di essere sprecato inutilmente in qualche scontro minore.

La profondità del titolo non si ferma qua, dal momento che è anche possibile personalizzare i propri eroi su due diversi livelli: tramite l’equipaggiamento e tramite i Perk. Il primo è molto semplice, ma non banale: ogni eroe sarà dotato di arma, armatura e tre diversi ninnoli, ciascuno dei quali può essere rinvenuto dai mostri uccisi o dai forzieri, oppure costruito nelle apposite postazioni. A questo si aggiunge un sistema di incantamento dell’equipaggiamento, che può andare a incrementare ulteriormente determinate statistiche o ad aggiungere nuovi effetti, come un danno elementale o la possibilità di creare uno scudo protettivo.

I perk, invece, sono punti che si accumulano salendo di livello e che possono essere spesi per attivare bonus passivi: anche qui si spazia dall’incremento di statistiche all’aggiunta di effetti secondarie alle abilità. Il tutto concorre a creare un ambiente molto malleabile per costruire ad hoc il personaggio giusto con cui assemblare il party. Nessuna decisione è definitiva e si può cambiare tutto in un batti baleno, tanto che io ho trasformato la mia Gully da dispensa di cinquine in faccia, a formidabile calamita per le botte (così da proteggere il mio curatore meccanico Calibretto e il mio spadaccino Garrison).

Questa faccenda puzza…

Il cuore pulsante di Battle Chasers, come già detto, è costituito da questo mix di esplorazione e combattimento a turni, entrambi riusciti e soddisfacenti. L’unico vero problema è l’intermezzo di scontri con i nemici minori, che diventano in fretta ripetitivi e noiosi, perché crolla tutto quell’equilibrio delicato di bonus/malus, ordine preciso e tempistica. E si sente soprattutto alla fine di un dungeon: avendo guadagnato tre o quattro livelli nel processo, i mostri intorno sono davvero carne da macello. Per fortuna all’esterno dei dungeon i mostri di livello troppo inferiore al nostro non ci annoieranno, ma se vorrete ripercorrere i dungeon, soprattutto per trovare eventi particolari che sbloccano equipaggiamento segreto e finale, dover combattere per forza queste melme a livello 4 dall’alto del nostro livello 25 sarà abbastanza noioso.

Durante la progressione naturale si sente meno questo difetto, e ogni volta che incontreremo un nuovo nemico sarà un momento cruciale: scopriremo nuovi attacchi da temere, nuove abilità da prevedere e nuove debolezze da sfruttare. All’inizio in particolar modo sarà necessario prestare particolare attenzione, dal momento che i nuovi nemici si presenteranno senza mostrare alcuna statistica, neanche i punti vita; una volta sconfitti quattro o cinque esemplari, apparirà la rispettiva scheda nel nostro bestiario con tutte le relative statistiche ben organizzate pronte per essere consultate in battaglia.

I primi enigmi saranno semplici, ma avanzando si faranno più stimolanti.

Dal punto di vista tecnico Battle Chasers è una vera gioia per i sensi. Lo stile grafico di Madureira trasuda personalità da ogni dettaglio: ogni personaggio è splendidamente caratterizzato, e spesso l’estetica rifletterà determinati comportamenti in battaglia. Anche le animazioni seguono coerentemente lo stile, trasmettendo un ottimo senso di pesantezza e di fisicità, riempiendo di soddisfazione il giocatore ad ogni azione. Gli attacchi e le abilità hanno tutte animazioni diverse, e le abilità Burst sono accompagnate da una breve animazione con telecamera mobile (un po’ come le evocazioni di Final Fantasy, ma moooooolto più brevi). Gli effetti sonori concorrono a creare questa pesantezza e questa fisicità negli scontri, e la colonna sonora di Jesper Kyd si adatta perfettamente alle varie situazioni senza stancare mai, strizzando l’orecchio anche all’accompagnamento sonoro di Darksiders 2 da lui stesso curato. L’interfaccia dei menù è molto classica e si naviga comodamente sia col mouse che con un controller.

Dal punto di vista narrativo Battle Chasers non brilla per originalità, e narrerà le classiche vicende di un gruppo di avventurieri che si trovano loro malgrado a dover salvare il mondo da un Signor Male. Le vere chicche però vengono fuori dai dialoghi e, cosa che mi ha stupito, dalle conversazioni nella taverna: nei momenti di riposo, alcuni personaggi scambieranno diverse battute tra di loro, e proprio in queste occasioni vedremo i personaggi mostrarsi umani ed evolversi, svelando insicurezze e paure che nel normale corso della storia difficilmente vedremo. Ed è anche interessante il modo in cui il giocatore viene “forzato” a sfruttare le locande, dal momento che servono sia per ricaricare le energie, ma anche per resettare le cariche di “poteri speciali” da usare nei dungeon, tra cui cure istantanee e colpi in grado di abbattere pareti per svelare tesori segreti.

Non mancano scene molto suggestive che annunciano particolari eventi.

Battle Chasers: Nightwar è, come detto, un titolo anacronistico ma stranamente affascinante. Ripesca la struttura dai classici jrpg, ma la modernizza con un’esplorazione molto più interattiva con l’ambiente circostante, e rende le battaglie più tattiche e ragionate. Inoltre permette molta più elasticità nella gestione dei personaggi, facilitando la sperimentazione di combinazioni diverse. La trama principale è abbastanza classica nella struttura, ma tutte le attività secondarie, quest alternative, segreti, armi finali e tesori nascosti offrono momenti davvero piacevoli e soddisfacenti. Se volete avventurarvi con la compagnia di Guly, Garrison, Calibretto, Red Monika e Knolan non dovete far altro che accaparrarvelo per PC su Steam, Humble Store, GOG, per Xbox One sul Microsoft Store, per PlayStation 4 sul PS Store, ed è anche in arrivo su Nintendo Switch.

Ho giocato a Battle Chasers: Nightwar su PC tramite un codice gentilmente concesso dagli sviluppatori. Il titolo è per la maggior parte fluido, tranne qualche rallentamento nella zona innevata.

8

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