Battle Princess Madelyn: l’apparenza non basta

Giuseppe Colaneri
The Shelter
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3 min readMar 5, 2019

Battle Princess Madelyn, da ora in poi BPM, ha per certi versi qualcosa in comune con il mio amato Wargroove: annunciato tempo fa con trailer e screenshot in grado di stregarmi, sono stati tra i pochi giochi indipendenti che ho deciso di seguire con passione fino alla loro uscita, per poi godermeli su Nintendo Switch.

Peccato però che, a differenza del fantastico strategico a turni di Chucklefish, il gioco dei Casual Bit Games si è rivelato invece una cocente delusione. Nella sua veste più semplice ma migliore, la modalità definita “Arcade”, siamo infatti di fronte a una riproposizione piuttosto scialba delle meccaniche e mood del mai dimenticato Ghost’n’Goblins di casa Capcom.

La prima boss fight è lunghissima e noiosa come poche.

Le citazioni sono a dir poco palesi: dai frame di animazioni alle armi e armature in campo, infatti, l’ispirazione è palese e, se vista su screenshot, riuscita. Peccato che in movimento le cose assumano un’altra piega, a causa di un level design davvero scialbo e una totale mancanza di feedback che rende il tutto davvero poco appagante.

Se la prima parte del primo livello ammalia quantomeno dal punto di vista audiovisivo, ben presto anche la magnificenza grafica si appiattisce su soluzioni visive per nulla ispirate. Sembra a volte che il gioco provi a far “troppo”, con livelli che si estendono parecchio in verticale, ma che finiscono per ammazzare ancor di più un ritmo già compromesso da avversari fin troppo resistenti e boss fight davvero troppo lunghe per quanto i pattern di attacco di questi siano davvero limitati e poco fantasiosi.

L’intro dello story mode è assai simpatica. Almeno lei.

Insomma: BPM mostra ciò che ha di meglio nei primi cinque minuti e fa presto passare l’infatuazione iniziale con sonori sbadigli o cocenti frustrazioni, a causa di collisioni talvolta poco comprensibili e là già citata assenza pressoché totale di feedback per i colpi inferti e ricevuti.

Una tremenda delusione, insomma, che diventa quasi peggio con lo Story Mode, una sorta di “metroidvania” (aggiungete molte virgolette, plis) in cui i livelli si allungano ancor di più, ci sono NPC che assegnano missioni ben poco ispirate, ma manca del tutto una mappa che aiuti ad orientarsi. Sì, un metroidvania — per quanto sui generis — senza mappa. Ottima scelta, Tavernello.

Fidatevi, in screenshot è meglio che dal vivo.

Insomma, non riesco davvero a trovare alcun motivo per consigliare Battle Princess Madelyn. Se non magari foraggiare un fantomatico sequel o versione riveduta e corretta che rivaluti dalle fondamenta quanto creato finora. Ma posso capire che la beneficenza non sia alla portata di tutti, ancor più quando a prezzo simile è possibile comprare Maldita Castilla EX o, ancor più, giocare gratis la sua versione base. Che da sé spazza via qualsiasi cosa abbia mai provato a fare Battle Princess Madelyn.

Ho giocato Battle Princess Madelyn grazie a un codice review per Nintendo Switch offertomi dagli sviluppatori. Il gioco è disponibile anche su Steam, PS4 e Xbox One.

5

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Giuseppe Colaneri
The Shelter

Mi annoio. Quindi vomito idee e parole per annoiare anche voi.