Il passo zoppicante di Blackwood Crossing

Aurelio Maglione
The Shelter
Published in
5 min readMay 12, 2017

Cara Scarlett, pochi possono capirti meglio di me. Tu non useresti mai queste parole, quindi lo farò io: i fratelli minori sono delle bestiacce invereconde. Sembrano sopportare a stento le tue attenzioni eppure, nel preciso istante in cui le dedichi a qualcun altro, iniziano a scalciare per riottenerle. Il tuo unico peccato è quello di esserti innamorata ma ormai ti conosco bene, sono sicuro che ti senti in colpa per aver indispettito il piccolo Finn. Ti sei convinta di averlo tradito. Persino adesso stai pensando a lui, a ogni singolo istante trascorso insieme, al lento logorarsi del vostro rapporto. Nemmeno nel mondo dei sogni riesci a dedicarti solo a te stessa.

Credimi Scarlett, la tua storia mi ha toccato fin nel profondo e in un paio di occasioni mi ha fatto venire un groppo in gola così grosso che temevo di soffocare. Proprio per questo motivo, mi sento un ingrato a dirti che, con il senno di poi, quasi mi pento di averti dedicato il mio tempo. Il tuo Blackwood Crossing riesce a risultare prolisso sebbene lo si possa portare a termine in meno di tre ore, oltre che inutilmente tedioso pur proponendo enigmi risolvibili in totale scioltezza. Non hai idea di quanto mi costi rivolgerti delle parole così dure, ma non posso fare altrimenti.

Perché indossi quello stupido costume da coniglio?

Non intendo porre l’accento sulle noie di natura tecnica, che cito solo per dovere di cronaca. Purtroppo tutti i titoli sviluppati con Unity soffrono di cali di framerate su PlayStation 4 e Xbox One, inutile dirvi che Blackwood Crossing non fa eccezione. Non sono così fastidiosi da compromettere in modo sensibile l’esperienza complessiva ma, avendone la possibilità, avrei preferito godermelo su un PC degno di questo nome. I veri problemi insorgono, letteralmente, nello stesso istante in cui si muovono i primi passi nei panni di Scarlett,.

Blackwood Crossing risultare prolisso pur durando meno di tre ore

L’andamento fra lo zoppicante e il ciondolante della ragazza, a causa della visuale in prima persona, è riuscito a far venire da vomitare persino a me che non sono solito soffrire di motion sickness. La nausea viene acuita dalla necessità di muoversi fra gli angusti corridoi di un treno, ambientazione che fa da sfondo a un’ampia porzione del gioco. Infine, la nostra rossa protagonista, ogni volta che le indichiamo di fermarsi, si ostina a muovere un ulteriore passo e, in tutta onestà, non ho idea se si tratti di una sadica scelta di design volta a esasperare chiunque soffra di disturbi ossessivi-compulsivi o di input lag. Mi rendo conto che possano sembrare delle magagne di poco conto ma in un walking simulator rendere piacevole l’esplorazione degli ambienti è un requisito fondamentale. Del resto, in Blackwood Cossing si passeggia davvero tanto, anzi, troppo.

Nonostante un filo di aliasing, Blackwood Crossing da vedere è proprio un amore.

Or incomincian le dolenti note a farmisi sentire; or son venuto là dove molto pianto mi percuote. Volendo essere più chiari, in Blackwood Crossing il racconto dell’epopea familiare che coinvolge Scarlett e Finn viene portato avanti tramite una serie di enigmi tremendamente ammorbanti. Tramite la dimensione onirica, rivivremo dei momenti significativi del rapporto fra i due fratelli, di solito situazioni in cui i due si ritrovavano a giocare insieme. In questi frangenti, il ragazzino ci manderà a zonzo per procuragli le cianfrusaglie più disparate con cui trastullarsi. Come avrete intuito, il suo divertimento sarà direttamente proporzionale alla noia che sentiremo nel vagare a passo di lumaca (quasi dimenticavo di accennarvi l’assenza di un tasso per la corsa!) nel bel mezzo del nulla per soddisfare le sue richieste. Perché, malgrado un’estetica tutt'altro che disprezzabile, gli spogli scenari del gioco non offrono alcun guizzo capace di rendere l’operazione meno tediosa. Un vero peccato dato che, dal punto di vista narrativo, questi frangenti sono palesemente pensati per far nascere un legame affettivo fra l’utente e Finn ma, dal canto mio, non ho sentito altro che risentimento per avermi costretto a un simile supplizio.

Do you like hurting other people?

Voglio essere brutalmente onesto, in fin dei conti (per citare il Sommo Poeta della Prima Repubblica) a pensare male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca. Provando Blackwood Crossing non ho potuto fare a meno di pensare che gli sviluppatori abbiano voluto allungare forzosamente il brodo, in modo da evitare lamentele sulla sua breve durata (se non richieste di rimborso su Steam, pratica tristemente diffusa). Ciò nonostante, l’opera prima di PaperSeven è capace di regalare scene genuinamente emozionanti, in particolare quando il racconto assume una dimensione corale, coinvolgendo i membri della famiglia allargata di Scarlett e Finn. Non è il walking simulator più raffinato fra quelli pubblicati negli ultimi mesi, ma di sicuro non gli manca il cuore.

Ho giocato Blackwood Crossing grazie a un codice gentilmente fornito dagli sviluppatori, il team britannico PaperSeven. Il gioco è disponibile per PC, PlayStation 4 e Xbox One al prezzo di 15,99€

6

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