Kids With Guns è semplicemente fenomenale

Giuseppe Colaneri
The Shelter
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3 min readMar 29, 2018

Ok, ammetto di essere una persona che si esalta rapidamente con i videogiochi. Ho la cotta facile. Poi in corso d’opera mi raffreddo e, talvolta, resto deluso dopo le aspettative iniziali. Ma non con i fumetti. In genere sono davvero molto, molto critico nei confronti delle mie letture. Eppure, dopo il primo albo di Kids With Guns, non vedo l’ora di stringere tra le mie mani il secondo volume.

E dire che non avevo mai sentito nominare il tal Capitan Artiglio, autore italiano di cui, scommetto, sentiremo davvero parlare. Perché, seppur Kids With Guns non inventi di fatto nulla — anzi, si potrebbe dire che è un riuscito “mischione” di più influenze — è davvero scritto, disegnato e raccontato con estremo garbo, perizia e una maturità quasi sconfortante per la giovanissima età del fumettista.

In questo nuova sorta di “spaghetti-western” condito da dinosauri, alieni e magie tutte perfettamente integrate tra loro, si muovono classiche figure di fuorilegge-eroi, adorabili canaglie con cui è impossibile solidarizzare nonostante le loro azioni al di là dei confini del lecito. Uno di questi, in particolare, ha adottato una ragazzina muta, enigmatica che — si scoprirà presto — ha un particolare talento con le pistole. Lei è solo una degli elementi di frattura di un equilibrio mai davvero presente dato che, tra una pagina e l’altra, la storia non concede mai lunghe pause e momenti di stanca.

La narrazione, infatti, è davvero densissima. I rari momenti di silenzio, le bellissime splash page, i riquadri che mostrano dettagli o paesaggi sono salvifici attimi di respiro tra una sparatoria, un momento drammatico o, semplicemente, un dialogo che mostra la lenta ma continua evoluzione di personaggi che, nelle primissime pagine, appaiono falsamente stereotipati.

I colori — almeno della versione digitale da me letta — sono di un bello raro, impreziosendo dettagli e personaggi e donando loro volume, anche dell’animo. Il tratto molto peculiare di Capitan Artiglio infatti riesce a coniugare dinamismo ed empatia, non risultando mai stucchevole, sempre leggibile e dannatamente iconico fin da subito.

La trama si dipana regalando momenti di introspezione, dialoghi ricchi di pathos e combattimenti degni di Shaman King (sì, il manga era proprio caruccetto), terminando in un prevedilissimo “Continua” che lascia però l’acquolina in bocca per un volume che, spero, arrivi prestissimo.

Perché la svolta esoterica di metà volume mi ha ammaliato tanto quanto la determinata dolcezza della bambina senza nome che ha dato il titolo all’opera. E perché i momenti di tenerezza che si contrappongono alla crudezza delle vicende o dell’azione tipiche del western si fondono con enorme maestria, quasi inaspettata da un autore così giovane.

Perché Kids With Guns è sia un viaggio di crescita — della innominata bambina — che di espiazione dei fratelli criminali, le cui sofferte vicende possono quasi apparire l’inizio di un percorso che, sono pronto a scommetterci, sarà un piacere seguire fino alla sua conclusione.

Ho letto Kids With Guns grazie a una copia digitale offertami gentilmente da Bao Publishing sempre più maestra nello scoprire e pubblicare talenti.

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Giuseppe Colaneri
The Shelter

Mi annoio. Quindi vomito idee e parole per annoiare anche voi.