La resistenza non hackererà il mio panettiere

Marco Tassani
The Shelter
Published in
6 min readNov 20, 2013

Voi non lo sapete. Nessuno sa. Pochi eletti conoscono la verità. Di certo non per merito di Adam Kadmon, lui queste cose scottanti non le dice. Io però mi sento particolarmente generoso oggi, così ho deciso di condivere con voi la Verità. Vi è un’antica razza extraterrestre, conosciuta come “Shapers“, che milioni di anni fa portò sulla terra una sostanza invisibile chiamata Exotic Matter, capace di aprire le menti di coloro con cui entra in contatto. Da quando l’XM (nome con cui ci si riferisce alla suddetta) è stata scoperta, l’umanità si è subito divisa in due fazioni: gli Illuminati, pronti a sfruttare e difendere la materia aliena attendendo il ritorno degli esseri antichi; e la Resistenza, il cui scopo è combattere per la difesa della razza umana, evitando pericolosi contatti alieni. Questa lotta perenne avviene tramite il controllo di portali, invisibili ad occhio nudo, tramite cui l’XM può raggiungere il nostro pianeta per poi essere finalmente sfruttato dagli agenti delle due Fazioni per rinforzare il proprio potere.

Ferrara. Membri della Resistenza ovunque. L’unico sprazzo verde è il vecchio ospedale, il MIO regno.

Tutto questo pippone serve solo per introdurvi la droga che mi ha preso nell’ultima settimana: Ingress. Lorenzo ne parlò già mesi e mesi fa in Giochi da Trono, ma ahimè non gli diedi troppo peso. La settimana scorsa, in una serata di scazzo, decisi di dare un occhio alle novità dello Play Store, così notai in prima pagina la pubblicità di questo nuovo gioco traboccante di realtà aumentata. Che sarebbe il nome italiano, e brutto, di Augmented Reality. Già suona più epico. Lo scaricai giusto per provarlo e, senza nemmeno accorgermene, capì fin da subito l’importanza di aprire le nostre menti sfruttando l’XM a nostra disposizione. La scelta, per me, fu ovvia: Illuminati.

Sul telefono comparve la mappa del luogo in cui mi trovavo, con robetta scintillante attorno a me (la XM) ed un portale colorato di verde in lontananza, nei pressi di un pozzo vicino al parcheggio di un centro commerciale. Lo sapevo io che quel pozzo nascondeva un segreto. Niente bambini morti, però. A quanto pare qualsiasi punto di interesse, stranezza costruita da umani, monumento storico o aggeggio capace di catturare la nostra attenzione è potenzialmente un portale che caga costantemente XM nel nostro mondo. Sarebbe un peccato lasciare tale materia inutilizzata, così ecco spuntare il nostro ruolo: raccogliere, grazie al nostro dispositivo elettronico portatile col robottino verde (cellulare) tale materia, raggiungere i portali a noi vicini ed infine hackerarli. Mi soffermo un attimo perché la cosa può essere passata inosservata: raggiungere i portali a noi vicini. Bisogna uscire di casa e camminare. Ommioddio.

“MI HANNO SGAMATO MENTRE GLI HACKERAVO LA CHIESA! SCAPPAAA!”

Superato il trauma iniziale, una volta abituati all’aria fresca e alla gente che è possibile incontrare, dobbiamo approcciare il nostro obiettivo aiutandoci con il telefonino, che grazie al GPS acceso, alla connessione 3G ed ad altre cose permette ad Obama di sapere quello che stiamo facendo. Una volta davanti al portale, dopo esserci rimasti un po’ di merda perché in realtà non vedremo nulla di diverso dal solito, premeremo il tasto “Hack” nel nostro dispositivo da agende supersegreto e guadagneremo esperienza, qualche oggettino e la preziosa chiave di quel portale. La chiave è tipo la versione digitale del “Garibaldi è stato qui”: ci serve per avere notizie sullo stato di tali strutture anche a distanza ed, in caso, agire su di essi.

Davanti ad una porta verso chissà quale altro mondo, ci troveremo davanti a tre ipotesi. Uno: il portale è neutro, nessuno ancora ci ha messo le sue manacce sopra ed è pronto ad essere conquistato: non dobbiamo fare altro che hackerarlo e cominciare a piazzare dei risonatori, ovvero una specie di generatori di energia che metteranno in modo la struttura. Prima di poter piazzare questi risonatori, però, dobbiamo ovviamente trovarli! Fortuna che ci basterà hackerare come folli portali a destra e a manca per trovare sia questi fondamentali dispositivi sia trick e track dalle svariate utilità. Sappiate però che sfondando le protezioni di una porta magica essa si surriscalderà per cinque minuti, facendo attendere le nostre abilità da spia. Ah, sì, e potremo hackerare la stessa struttura per un massimo di quattro volte, prima di dover aspettare almeno quattro ore per ricominciare. Niente razzie. Ingordi. Vabbè, potremo piazzare fino ad otto risonatori dalla potenza dipendente dal nostro livello e conquisteremo il nostro primo avamposto. Profit.

Vi sentirete più o meno così. Diciamo meno che più.

Due: il portale appartiene alla nostra fazione. Si hackera. Sempre. Su Ingress si hackera tutto. Poi magari ripariamo i risonatori, li potenziamo e tutte quelle belle cose che ci rendono un bravo agente. Se poi ci sono almeno un paio di portali alleati nelle vicinanze possiamo legarli tra loro per creare link o field (campi), creando robe tipo triangolazioni sgrave con campi di controlli mentali che ci garantiranno esperienza. E -teoricamente- gente ipnotizzata. Vabbè dai.

Tre: il portale è nemico. Si hackera. Ancora. Poi possiamo attaccarlo lanciando una specie di bombe XM che sfonderanno i risonatori nemici e, con un po’ di culo e pazienza, renderanno la porta nuovamente neutrale e pronta per essere conquistata.

Se pensate di affrontare la guerra da soli, siete stolti. L’unione fa la forza ed organizzandosi con la propria fazione tramite la comoda chat incorporata potremo prendere contemporaneamente di mira gli stessi obiettivi, magari pure potenti e ben difesi, che altrimenti non riusciremmo neanche a scalfire. Sappiate che potenzialmente chiunque possegga un cellulare sarà un agente, alleato o nemico. Esatto, mentre siete lì, a fottere belli belli un portale alla resistenza, il tizio che tira fuori il telefono dall’altra parte della strada e poi comincia a guardarsi attorno potrebbe aver ricevuto un allarme ed essere pronto a farci il culo. Oppure potrebbe essere un alleato pronto ad aiutarci. Oppure un tizio che non c’entra una fava. Le nostre manie di persecuzione aumenteranno terribilmente.

Tre di loro sono su Facebook, due su Twitter, una su Whatsapp, una su YouPorn ed una sta hackerando un portale.

Senza rendervene conto finirete in mezzo ad una faida mondiale tra le due fazioni, potrete ricevere notizie direttamente sul client di Ingress, twitter o Google+ con le azioni delle fazioni, novità comparse dai portali (update) e varie storie di pseudospionaggio che ricordano tanto i filmati di Command and Conquer. Insomma, Watch Dogs ci fa una pippa, qua portiamo il gioco con noi nella vita quotidiana. Uscire di casa per andare a studiare o lavorare sarà occasione per controllare e rinforzare i portali attorno ai luoghi in cui passeremo il nostro tempo, e le uscite fuori porta saranno un ottimo modo per dare una mano ai nostri alleati lontani. Anche se vivete in un luogo imboscato, potrete rimanere stupiti scoprendo l’esistenza di portali vicino a voi, magari in prossimità di chiese e monumenti. In caso, sappiate che anche voi potrete proporre l’apertura di nuovi portali, fotografando qualche struttura particolare e facendo richiesta a quei geni dei [email protected]

I ribelli sono la fuori che mi cercano. Loro sanno.

--

--

Marco Tassani
The Shelter

Scrive cose su The Games Machine, videogiocatore vecchio dentro e, inspiegabilmente, medico.