La strada pericolosa di Pathway

Francesco Riccobono
The Shelter
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4 min readMay 8, 2019

Il mio rapporto di amore/odio con i roguelite (roguelike e affini) è qualcosa con cui devo avere a che fare ogni volta che qualche sviluppatore riesce a catturare la mia attenzione. Non sono ancora certo del perché si sia diffusa questa tendenza masochista, ma evidentemente ci piace soffrire, pur in un momento dedicato al “gioco” e al divertimento. Ma proprio a causa di questa tremenda situazione in cui l’obiettivo è farci provare piacere solo per farci inalberare subito dopo, non è facile riuscire a trovare quella perfetta alchimia che rende un roguelite di successo tale. Ecco perché gli amici di Robotality, probabilmente, avrebbero dovuto fermarsi al loro grande primo successo, Halfway.

Pensato per essere un’alternativa simpatica agli strategici a turni (in pieno filone XCOM), Halfway aveva dalla sua una storia interessante, con personaggi molto caratterizzati e dalle abilità piuttosto diverse. Un prodotto semplice, limitato forse, ma che raggiungeva perfettamente l’obiettivo. Al contrario, con Pathway sembra quasi che il team tedesco abbia fatto il passo più lungo della gamba, non prima di creare un’aura di curiosità mettendo in mezzo un’ambientazione à la Indiana Jones tra deserti e nazisti, proceduralità e un team di eroi da sbloccare durante le nostre avventure.

Le informazioni a schermo durante gli scontri sono più che soddisfacenti, ma la grafica 2D non aiuta a capire bene i bonus delle coperture.

L’incipit è piuttosto semplice: siamo una compagnia di avventurieri disposti a tutto per fermare i malvagi nazisti. Armati quindi di fucili, pistole, coltelli e kit di sopravvivenza, dovremo avventurarci per i tantissimi luoghi a disposizione nei cinque livelli del gioco, i quali ci presenteranno in maniera del tutto random determinati eventi. Durante questi, ci verrà richiesto di scegliere un approccio, o magari tentare delle azioni particolari che si sbloccheranno grazie ai talenti del nostro team: ognuna di queste decisioni potrebbe portare a risultati inaspettati, positivi o negativi. Questo almeno in teoria, perché durante la prova non solo mi è capitato di rivivere esattamente lo stesso tipo di evento più volte (sia come situazione sia come risoluzione), ma mi è capitato sia prendendo strade diverse nella stessa missione, sia in missioni totalmente nuove. Certo, in alcuni casi beccherete quei rarissimi eventi unici (spesso collegati ad achievement) in grado di risanare il vostro senso di curiosità, ma la maggior parte delle volte la ripetizione di questi sarà inevitabile.

Ogni decisione potrebbe portare a risultati inaspettati, positivi o negativi

Alla stessa maniera, ogni missione sarà gestita dalla più totale casualità di fattori, prime fa tutte le materie prime per giungere alla fine (benzina e munizioni). Niente di nuovo sul fronte roguelite, per carità, ma vi assicuro che il ritrovarsi senza benzina a poche caselle dalla fine perché NESSUNO dei luoghi possibili prevedeva di trovarne non è piacevole. Ecco quindi il secondo grande difetto di Pathway: la randomicità dei suoi elementi rende l’esperienza fin troppo casuale, generando spesso e volentieri frustrazione per un bilanciamento inesistente, che si tratti di meccaniche di base (come il movimento) o quelle più complesse degli scontri. Questi sono chiaramente ben più semplificati rispetto a strategici a turni di un certo calibro, offrendo un paio di armi e un sistema di coperture piuttosto interessante (evitando situazioni ridicole viste nei mediocri Phantom Doctrine o Mutant Year Zero), che però trasformano il risultato finale in qualcosa di estremamente piatto e, manco a dirlo, monotono. Benché i vostri eroi siano specializzati in un’arma rispetto a un’altra, o nella cura, difficilmente vi troverete ad architettare attacchi e movimenti particolari; anzi, a dirla tutta i miei team erano basati unicamente sull’uso del coltello, micidiale e risolutivo in quasi ogni occasione.

Anche gli alberi abilità dei vostri comprimari non brillano per profondità, donando dei bonus passivi o il poter usare una nuova arma rispetto a quelle iniziali. Peccato che i bonus ottenuti non siano così vantaggiosi (e rimango dell’idea che il coltello sia l’arma definitiva), nonostante l’interessante sistema di loot implementato. Troveremo armi e oggetti di qualità migliore — contraddistinti dall’immancabile alone colorato — da sostituire in missione e al campo base prima di ogni partenza, ma tra l’inventario estremamente limitato e la scarsità di oggetti di qualità a disposizione, capite bene che “variare” l’evoluzione di un personaggio diventa sia inutile che pericolosa. Anche perché poi questi sono ben settorializzati, quindi un approccio generalista renderebbe tutti versatili ma non eccelsi.

Ogni evento ci permetterà almeno due approcci differenti, i quali aumenteranno nel caso un determinato personaggio faccia parte del vostro gruppo.

Un netto passo indietro rispetto ad Halfway, senza ombra di dubbio. E fa male dirlo, anche perché Pathway è decisamente curato sotto l’aspetto artistico, con una pixel art che non disturba e una colonna sonora magistrale. Eppure gli amiconi di Robotality si sono un po’ persi nel loro voler strafare, che ho sicuramente apprezzato, ma che purtroppo non riesce a reggere il confronto con altri esponenti del genere. Non si tratta certo di un gioco brutto, ma di uno pensato male, che potrebbe soddisfare i palati più estremisti dei roguelite, o chi invece voglia lanciarsi all'avventura come un moderno Indy pur sapendo che dovrà affidarsi al caso per la riuscita delle missioni. L’impianto è chiaramente pensato per un’alta rigiocabilità, peccato che la somma delle parti che non funzioni. Nel caso vogliate però tentare la sorte (e divertirvi in ogni caso), potete trovare Pathway su Steam a 14 euro in inglese (tedesco e francese).

Mi sono avventurato tra dune, laboratori segreti e piramidi grazie a un codice gentilmente offerto dagli sviluppatori.

7

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Francesco Riccobono
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Translator and Language Project Lead, gamer and entertainment lover, editor-in-chief of https://theshelter.online/