Pillars of Eternity II: Deadfire non vuole annoiare

Francesco Riccobono
The Shelter
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4 min readFeb 12, 2018

La mia enorme passione per i giochi di ruolo isometrici è ben conosciuta, a tal punto che qualcuno si permette anche di scimmiottare il mio amore per Baldur’s Gate 2. Se però, a distanza di 18 anni, gli eredi di Black Isle continuano a spingere verso uno stile quasi controcorrente un motivo ci sarà, e non è certo per farmi felice. Anzi, dopo il boom di The Witcher, io per primo non mi sarei aspettato questo Rinascimento degli isometrici con pausa tattica, ma tra il primo capitolo della saga, Tyranny, Numenera e la valanga di titoli in preparazione, non posso che esultare fortemente per gli anni a venire. Soprattutto se il gioco in questione, come Pillars of Eternity II: Deadfire, è firmato Obsidian e, a conti fatti, non fa altro che riprendere la formula originale per limarne gli angoli.

Il primo Pillars non era certo perfetto, ma nel loro tentativo di modificare una struttura di gioco ormai consolidata (seppur di 15 anni prima), il risultato ottenuto si era rivelato parzialmente macchinoso, sia sul piano della gestione dei personaggi, che soprattutto per l’interfaccia. Sfruttando l’ottimo lavoro di qualità fatto con Tyranny, Deadfire taglia il caos e lo sostituisce con un ordine compatto che migliora notevolmente la vostra esperienza, senza considerare la bellissima idea di abbandonare la solita ambientazione continentale per qualcosa di molto più fresco e colorato come l’arcipelago che dà nome al gioco.

La nave sarà la nostra “roccaforte” e durante il gioco potremo migliorarla o cambiarla!

Non solo, la scelta di cambiare del tutto ambientazione trasforma anche tutta una serie di scelte di gameplay aggiungendo nuovi sistemi: prima fra tutti la gestione della propria nave e della ciurma. Il gruppo, ora ridotto a cinque elementi, sarà anche utilizzato per governare e ottenere benefici durante la nostra navigazione; questa sarà totalmente libera per la mappa, sia via mare che via terra, ricordando un po’ lo stupendo Sid Meier’s Pirates!. Certo, il fulcro è sempre formato da dialoghi e una quantità infinita di stat check (adesso molto più presenti), ma l’idea marinaresca includerà anche combattimenti via nave, abbordaggi e un’idea di esplorazione che mi auguro verrà ben sviluppata nella versione completa. La sezione da me provata, a detta degli sviluppatori, è solo il 5% del gioco, quindi prepariamoci a una quantità spropositata di ore.

Ad ogni modo, se da un lato l’ambientazione vi rapirà per la sua bellezza selvaggia, dall’altra sarete piacevolmente accompagnati dalle nuove caratteristiche, prima fra tutte le nuove sottoclassi. Questa idea che ricorda abbastanza il capolavoro del 2000 citato all’inizio, offrirà sicuramente una maggiore profondità alla rigiocabilità, permettendo anche combinazioni multiclasse sfiziose. Così facendo, e sfruttando i nuovi alberi abilità senza più dover controllare schermate diverse, la crescita dei personaggi sarà molto più concentrata e sostanziale, soprattutto in previsione di poter sfruttare sia gli stat check prima citati, sia le situazioni narrative già viste nel primo episodio. Queste vi si presenteranno sia a terra che in mare e la sensazione è che Obsidian abbia voluto investire un po’ di più in queste scelte, così da rendere l’azione molto più piacevole e molto più varia nel caso di una seconda prova con personaggi diversi.

Aaah la dura vita del lupo di mare! Preparatevi a molti abbordaggi!

A proposito di personaggi, non mancheranno volti già incontrati nel primo capitolo, ma questo non sarà necessariamente limitante proprio come quanto avvenuto in Baldur’s Gate 2. Anzi, pare che Deadfire non richiederà necessariamente di conoscere quanto successo precedentemente, fornendo le informazioni importanti per godere appieno della storia senza troppi drammi. Un’ottima soluzione coadiuvata anche dalle effettive differenze con il combattimento, ora meno confusionario e molto più tattico (e con una UI più chiara, ma non ancora eccellente), quasi a rompere con il passato nel cercare una formula più fluida e stimolante per i giocatori.

Viene da sé come Deadfire voglia davvero cercare di brillare di luce propria, nonostante le influenze recenti e passate. A 2 mesi circa dalla sua uscita, prevista per il 3 aprile, la closed beta provata è già molto scorrevole e non ho avuto alcun problema durante la prova. A parte qualche piccola rifinitura, non mi aspetto ci saranno grosse modifiche di gameplay, per quanto non sarebbe male poter contare su degli scontri marittimi più vivi ed eccitanti. In ogni caso, non ho dubbi che il secondo Pillars Of Eternity farà breccia nuovamente negli amanti della saga e del gioco di ruolo isometrico, così come in tutti i fan dei giochi di ruolo alternativi che finalmente potranno godere di un’ambientazione nuova in grado di regalare grandi sorprese. Per prepararci a tutto questo, noi dello Shelter continueremo a ruolare la nostra campagna cappa e spada di 7th Sea: non si sa bene perché, ma pare che uno dei nostri spettatori più accaniti sia un certo JoshSawyer75…

Ho potuto solcare i mare e picchiare mostri ancestrali grazie a un codice offerto da Obsidian Entertainment e Versus Evil. Non vedo davvero l’ora di poter giocare la versione completa!

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Francesco Riccobono
The Shelter

Translator and Language Project Lead, gamer and entertainment lover, editor-in-chief of https://theshelter.online/