Un popolo di Spingitori e di Frenanti

Alessandro Pattume
The Snikt!
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3 min readDec 3, 2016

C’è una città che vede bianco e una che vede nero ma, attenzione, la questione è leggermente diversa dal comune concetto di percezione della realtà con la quale spesso si condisce questo tipo di discorsi.

Prato è una città senza mezze misure, per certe cose, e di solito molto suscettibile ad argomenti tornati di moda dopo la vittoria di Trump in America: post e mezze verità, storytelling, fake news e loro gestione (a proposito, non pensate nemmeno un momento che i colossi dei social network si adoperino per ripulisti del genere se non costretti a forza dai Governi. Cosa che apre scenari ancora più allucinanti, ma credo ci tornerò sopra). Riguarda la personale visione della città di ciascuno di noi. Una visione difficile da modificare perché basata sull’esperienza personale, l’istruzione e le dinamiche sociali nelle quali ci dibattiamo ogni giorno. Insomma il mondo degli spingitori e dei frenanti è sempre in guerra. Un bel casino.

La città che vede bianco comunque, e solo bianco, è la città degli Spingitori. Sono quelli disposti a passare sopra molte cose, ad accantonarne altrettante e a minimizzarne una buona parte purchè non s’interrompa nemmeno per un momento un fantomatico moto progressista che sembra aver abbracciato la propria città. Contrariamente a quanto si possa pensare, gli spingitori non hanno una connotazione politica netta. Anche perché ci sono decine di tipi diversi di spingitori: gli ansiosi, quelli la mattina spingo la sera mi riposo, gli spingitori d’occasione, di rimbalzo, di nascosto e gli spingitori perché sì. Poi ci sono gli Evangelici. Spingere è sempre faticoso, e chi si sforza tanto alla fine può ascendere a una tale dimensione di convinzione da diventare uno spingitore Evangelico. E l’Evangelico è uno che non dorme mai, e non accetta chi non la pensa come lui. Per questo a volte gli Evangelici diventano aggressivi, e allora può capitare che la sera si sentano rimbombare tra i vicoli del centro i sermoni ghignanti con i quali sono soliti rincorrere i malcapitati che la pensano in modo diverso da loro.

Quelli che gli Spingitori Evangelici rincorrono più spesso sono i neo-frenanti. Ovvero uomini e donne di tutte le età e professioni che da una faticosa posizione di neutralità, detta del Capostazione, hanno recentemente, e a detta loro pure dolorosamente assunto il ruolo di frenante. Perché il frenante non è mai contento, è il principe dei “ma” e dei “però” e anche a Prato come in ogni dove se ne trova ovunque, bar insospettabili compresi. Però non pensate che i frenanti siano più numerosi degli spingitori. Non credo sia vero, anche se non esistono ricerche ufficiali. Piuttosto sono diversi, e si notano meno per una delle loro caratteristiche principali: la reattività. Il frenante comune diventa tale solo quando provocato. Ora, non si può arrivare a dire che quando non reagisce il frenante non sia un frenante, però possiamo dire che riesce a mimetizzarsi molto meglio dello spingitore classico che dal canto suo non riesce a lasciarsi sfuggire nemmeno un’occasione per dare una spintarella. I frenanti sono ovunque ma si palesano solo quando dimostrano di non accettare chi la pensa in modo diverso da loro e non diventano quello che sono, più o meno come accade a Bruce Banner. Allora si palesa la loro capacità esplosiva, a sorpresa, variegatissima, e come se fossero tutti nipotini di Hulk hanno immediatamente la meglio su qualsiasi spingitore che non sia di tipo Evangelico. Ringhiano, attaccano, distruggono. I frenanti sarebbero quindi letali se la loro azione distruttiva non comparisse solo ogni tanto, solo su certi argomenti, a giorni alterni, solo prima o dopo pranzo, la domenica per forza dopo la serie A. Gli spingitori questo lo sanno e cercano in continuazione di approfittarne, ma raramente ci riescono perchè i loro tentativi finiscono inevitabilmente per risvegliare gli avversari più temibili. Un tipo di frenante molto rigido e meticoloso, capace di richiamare a comando la propria potenza distruttiva e di ergersi sulla città come Paladino del Freno. Una carica che non ha niente di religioso, al contrario di quella del suo antagonista, ma è fatta solo di disciplina, concentrazione, ritmo e vitalità. Di fronte a loro, anche lo spingitore Evangelico vacilla. E tutto ricomincia daccapo.

E voi come vi sentite? Fino a che punto siete disposti a resistere pur di non essere riconosciuti in questa o in quella categoria? Oppure pensate di riuscire a mantenere il distacco del Capostazione, come si conviene a una persona di giudizio quale vi ritenete?

Questo brano è apparso inizialmente su Snikt!, una newsletter personale e aperiodica.

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Alessandro Pattume
The Snikt!

Ho scritto 12 anni su un giornale, poi mi sono ricordato di quello che diceva mio nonno. Giornalista freelance, babbo, co-founder di www.pratosfera.com