L’Ultima Thule

Massimo Lazzari
The Travelogue
Published in
5 min readJul 17, 2017

Il termine Thule è stato coniato nel 330 a.c. dall’esploratore greco Pitea, che lo utilizzò per indicare “una terra di fuoco e ghiaccio nella quale il sole non tramonta mai, a circa sei giorni di navigazione a nord dall’attuale Gran Bretagna”.

Esistono diverse interpretazioni su quale sia la reale natura dell’isola di Thule, ma le più accreditate tendono a identificarla, come puoi immaginare, con l’Islanda.

Nei secoli successivi il mito di Thule venne ripreso da altri navigatori e autori, tra cui il greco Tolomeo e il latino Virgilio. Quest’ultimo in particolare, nelle sue Georgiche, scrisse un verso destinato a creare una leggenda:

«Tibi serviat ultima Thyle».

Con queste parole il poeta intendeva augurare all’imperatore Ottaviano di espandere il suo impero sino alle favolose terre del più remoto settentrione. Nacque proprio da qui il concetto dell’Ultima Thule, che da allora fu utilizzato per indicare tutte le terre al di là dell’orizzonte conosciuto. Un luogo leggendario, al pari dello Shangri-La, di Atlantide e di altre terre mitologiche.

Glacier Lagoon, Jökulsárlón

Tra le tante persone che hanno subito il fascino dell’Ultima Thule ci sei anche tu. Eh sì, perché qualche mese prima di visitare l’Islanda avevi già scritto una storia in cui questo concetto assumeva un ruolo chiave.

Ti eri immaginato un uomo, Guglielmo, che nei primi anni Ottanta aveva deciso di abbandonare la moglie e il figlio piccolo per dedicare la sua vita a due grandi passioni. I viaggi e la fotografia. Quest’uomo irrequieto ed egoista si era trasferito prima a Londra, dove aveva lavorato per qualche anno per una rivista di viaggi, che guarda caso hai deciso di chiamare The Travelogue. Poi, a metà anni Novanta, aveva fondato una rivista tutta sua, in cui avrebbe pubblicato i reportage fotografici dei suoi viaggi alla fine della Terra. Una rivista che chiamò Ultima Thule. E indovina quale fu il viaggio inaugurale di questa sua nuova avventura? Esatto, proprio l’Islanda.

Però Guglielmo non ci andò in aereo, come hai fatto tu. No, lui era una persona fuori dal comune e in Islanda ci arrivò via nave, con un viaggio di diversi giorni dall’Europa fino al porto di Seyðisfjörður, un villaggio situato alla fine di un fiordo nell’est dell’isola.

Skógafoss Waterfall

Questo tu l’avevi scritto prima di andarci davvero in Islanda, ricordi? E poi, quando ci sei finalmente andato, cosa hai fatto? Certo, hai fatto il giro della Hringvegur, la strada principale che collega tutta l’isola e lungo la quale si trovano le principali attrazioni che spingono sempre più persone a visitare questa terra meravigliosa: cascate poderose, ghiacciai millenari, vulcani, geyser, sorgenti termali, lagune glaciali, fiordi, panorami desolati e infiniti.

Però, a un certo punto, sei uscito dal circuito turistico e hai fatto una deviazione. Per andare a Seyðisfjörður.

Volevi vedere con i tuoi occhi il punto in cui Guglielmo, il personaggio creato dalla tua fantasia, era sbarcato sulla sua Ultima Thule alla ricerca della fine della Terra. Quando ci sei arrivato, dopo una ripida discesa che ha messo a dura prova i freni del tuo camper, sei rimasto incantato. Dalla bellezza mozzafiato del fiordo e delle montagne circostanti, ma anche dalla particolarità e dalla quiete di quel villaggio sperduto in cui vivono poche centinaia di anime.

Seyðisfjörður, fiordi orientali

La prima cosa che hai pensato, e che hai condiviso con tua moglie, è stata:

«Io qui ci vivrei».

Poi, un attimo dopo averlo pensato, è successa una cosa strana. Ti sei fermato a guardare un ragazzo del posto che stava dipingendo una casa. Pensavi fosse islandese, con quella barba e i capelli lunghi, e l’abbigliamento leggero. L’hai salutato e lui ti ha risposto in italiano. Così hai scoperto che questo ragazzo, che si chiama Giacomo, viene dall’Italia. O meglio da San Marino. Fino a poco tempo fa lavorava in una banca della Repubblica, la posizione probabilmente più ambita da tutti i giovani della riviera romagnola. Stipendi da favola, innumerevoli mensilità, posto fisso a vita. Eppure, circa un anno fa, ha mollato tutto. Per trasferirsi a Seyðisfjörður. Con sua moglie Francesca e la loro piccola Olivia. Hanno comprato una casa, che ora stanno ristrutturando, e che si affaccia proprio sul porto in cui due volte a settimana attracca la nave che arriva dall’Europa. La stessa su cui, nella storia che tu avevi immaginato e scritto qualche mese prima, era arrivato il personaggio della tua storia.

Giacomo

E allora ti è venuto naturale fare un paragone. Tra l’inquieto ed egoista Guglielmo, che nella tua fantasia aveva abbandonato la famiglia ed era giunto fin qui inseguendo la sua ansia di vedere la fine della Terra. E il sorridente e sereno Giacomo, che nella realtà ha lasciato in Italia il lavoro e una vita forse troppo comoda, per ricostruirne da zero un’altra qui, insieme alla sua famiglia.

Per Guglielmo, Seyðisfjörður era stata una delle tante tappe di una vita nomade e solitaria. Per Giacomo, è la meta, il posto che ha deciso di chiamare “casa” per il resto della sua vita.

E quindi, chi dei due è arrivato davvero fino all’Ultima Thule?

Chi è riuscito a espandere il suo impero sino alle favolose terre del più remoto settentrione?

Lo sai, non è possibile dare una risposta oggettiva e univoca a questa domanda. Tutto quello che potresti dire, in realtà, l’ha già detto Guccini. In una canzone che, guarda caso (ma proprio guarda caso), si chiama L’Ultima Thule. E che termina con queste parole:

“L’Ultima Thule attende e dentro il fiordo

si spegnerà per sempre ogni passione,

si perderà in un’ultima canzone

di me e della mia nave anche il ricordo.”

The Travelogue è una rivista on line curata da scrittori che viaggiano, alla ricerca di spunti, suggestioni, emozioni da trasformare in storie.

Il viaggio per noi è una fonte di ispirazione, uno strumento per allargare i confini delle nostre vite, una scusa buona per inventare una nuova storia.

La scrittura per noi è una necessità.

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Massimo Lazzari
The Travelogue

Autore di La Storia dell’Acqua (2021), La Fine della Terra (2019), Il libro perfetto (2017), Quando guardo verso Ovest (2015) ed Esprimi un desiderio (2012)