Design e sostenibilità: 5 packaging che guardano all’ambiente (e alla bellezza)

Mattia Zingale
The Wave Studio
Published in
6 min readMar 17, 2020

Un errore comune di tanti (giovani) designer è credere che il packaging sia soltanto uno dei tanti elementi su cui applicare un marchio.
Pensare che branding e packaging viaggino su due binari diversi conduce ad un’estrema semplificazione del processo di progettazione di un imballaggio.

I supporti fisici si limitano a contenere il prodotto o ne incarnano l’identità diventando essi stessi il brand? La lattina Coca-Cola, il tubo Pringles, la scatola bianca Apple: ci accorgiamo di come risulti impossibile per marca e contenuto prescindere l’uno dall’altro. E diventa fondamentale comprendere l’importanza che assume il packaging nella veicolazione dei valori dell’azienda stessa, nei quali il fruitore deve potersi riconoscere.

Una società sempre più consapevole dell’impatto che il proprio comportamento può avere sulla salute del pianeta sta orientando le aziende, dalle multinazionali alle più piccole, ad un packaging sostenibile. Inevitabilmente le confezioni dei prodotti che troviamo sugli scaffali dei negozi fisici o virtuali influenzano le nostre scelte, da chi cambia marca per evitare l’uso eccessivo della plastica, a chi afferma di accettare un incremento del prezzo in cambio di un prodotto finale che rispetti l’ambiente.

Ho voluto raccogliere degli esempi di packaging innovativi, tanto per materiali utilizzati quanto per il concept alla base della progettazione stessa.
I criteri di selezione non sono stati ferrei, diciamo che l’occhio vuole la sua parte e che vedrete solo roba figa. :)
Ecco 5 packaging che guardando all’ambiente (e alla bellezza)!

1. I Naked products di Lush

Prodotti Lush (foto: Lush.com)

Nell’estate 2018 apre a Milano il primo Naked Shop al mondo.
L’azienda britannica di cosmetici Lush, da sempre attenta all’ambiente, decide così di offrire uno spazio in cui sono messi in vendita prodotti freschi fatti a mano e totalmente privi di packaging, in un settore in cui le confezioni di plastica sono sempre sembrate fondamentali!

Ma come può essere possibile?
Lo shop presenta esclusivamente prodotti solidi: dai gel doccia in “bottiglia”, alle bombe da bagno, passando per deodoranti, oli, saponi, detergenti, tutti rigorosamente prodotti a mano con ingredienti naturali e biologici.

Shampoo solidi Lush (foto: Lush.com)

Tutto perfetto, ma come me li porto a casa? E se dovessi ordinarli online?
Quel poco packaging (indispensabile per vendite e spedizioni) rispetta ugualmente al massimo l’ambiente: cartone riciclato e carta riciclata di tipo Cocoon per le scatole, ammortizzatori di amido di mais (non polistirolo!) per i pacchi, cellulosa trasparente 100% riciclabile per avvolgere i prodotti come. oli e burri che possono sciogliersi durante il viaggio. Perfino le informazioni e la lista degli ingredienti sono su carta riciclata 100%.

2. Nestlè e le confezioni di carta Yes! e KitKat

La confezione giapponese di KitKat (foto: Nestlè Japan)

Qualche mese fa, Nestlè ha lanciato sul mercato giapponese le nuove confezioni KitKat. La caratteristica? Sono di carta ed è possibile trasformarle in origami.

I nuovi packaging riguardano soltanto i sacchetti contenenti la linea mini, ma è uno dei primi step che Nestlè sta mettendo in atto per perseguire il suo obbiettivo di produrre esclusivamente packaging riciclabile entro il 2025.

Processo produttivo delle confezioni Yes! (foto: Nestlè UK)

La prima introduzione di confezione cartacea nel mondo plasticoso degli snack però, è avvenuta qualche mese prima in Regno Unito con le barrette Yes!, salutari e deliziose barrette a base di nocciola e frutta che verranno sigillate in un involucro di carta patinata ecologica grazie all’evoluzione e al perfezionamento del processo di confezionamento ad alta velocità, già usato per le confezioni in plastica.

3. La banana Shiawase

L’etichetta della banana Shiawase (foto: Studio Nendo)

Shiawase in giapponese significa felicità.
Il giusto incipit per iniziare a parlare di queste varietà di banane pregiatissime e prodotte da Unifrutti, vengono coltivate a più di 1000 metri d’altitudine, nella regione centro-settentrionale dell’isola di Mindanao, nelle Filippine.

Il packaging, progettato da Studio Nendo, di queste banane consta di un semplice doppio adesivo, due linguette adesive poste sul frutto. La prima, riproduce esattamente la buccia, con sfumature ed ammaccature; una volta rimossa quella suoperiore, proprio come la buccia della banana, troviamo quella inferiore, che rappresenta la polpa e presenta la storia del frutto.

La busta-foglia (foto: Studio Nendo)

Per trasportare a casa il pregiato casco di banane si viene forniti di una busta di carta che riproduce una grande foglia, come si faceva proprio in Giappone con il chimaki, un antico metodo di conservazione del cibo che ne preservava sapore e freschezza… un antenato del packaging!

4. La Biodegradable Bamboo Bag

Biodegradable Bamboo Bag (foto: plasticpaper.com)

Questa particolare borsa nasce da una proposta della piattaforma creativa Plastic Paper, nell’intento di sopperire ad una lacuna nel recente divieto di uso di buste di plastica nello Stato di New York: i rivenditori di cibo crudo o cotto potranno continuare ad utilizzare buste di plastica.

Biodegradable Bamboo Bag in uso (foto: plasticpaper.com)

Da qui nasce l’idea di Sho Shibuya, il designer che si cela dietro il progetto Plastic Paper: fornire una soluzione sostenibile e pratica a New York per far fronte al residuo utilizzo delle classiche buste.
La Biodegradable Bamboo Bag, acquistabile su plasticpaper.co, si basa su un design scoperto in Taiwan, ricreato con fibra di bambù riciclabile e sostenibile e utilizza il 70% di materiale in meno rispetto ad una busta di plastica standard.
Un’idea innovativa, un singolo foglio di fibra che si dispiega per formare borsa, ed è compostabile in seguito.

5. Loop, il riutilizzo a domicilio

(foto: loopstore.com)

Loop è una piattaforma che offre un servizio di consegna-raccolta di prodotti a domicilio in confezioni riutilizzabili. I primi test sono stati effettuati nel Maggio 2019, riscuotendo tale successo da permettere una costante espansione del servizio, soprattutto nel roster dei brand che aderiscono all’iniziativa.

Sono sempre di più le aziende che cercano soluzioni a basso impatto ambientale, tuttavia non sempre è semplice trovare il connubio giusto tra funzionalità, sostenibilità, fattibilità.
Loop presenta un modo del tutto nuovo di pensare al come poter recapitare prodotti alle persone, un esempio di economia circolare che mette in moto un meccanismo piuttosto semplice: ordini, consumi, riconsegni, in loop!

Confezione riutilizzabile Häagen-Dazs (foto: loopstore.com)

Ma la vera innovazione risiede nei materiali utilizzati per questo servizio. I brand che aderiscono si trovano di fronte ad una sfida particolare: progettare soluzioni ad hoc per questo servizio che siano lavabili, durabili e riutilizzabili nel tempo. E allora i processi produttivi vedono l’introduzione di acciaio inossidabile, alluminio, vetro, per prodotti che solitamente vengono distribuiti in confezioni monouso.

Un esempio è il caso di Häagen-Dazs si è dovuti passare attraverso 15 bozze differenti prima di raggiungere il risultato finale del contenitore di gelato, ma il risultato finale è funzionale e bello da vedere.

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