L’importanza del lavoro di squadra: il team e la melagrana

Francesco Bonanno
The Wave Studio
Published in
3 min readFeb 18, 2020

“chi fa da se fa per tre”… niente di più falso

Fino a non molto tempo fa, snaturando gli studi di management, l’impresa veniva percepita come la somma di tutti i suoi dipendenti, visti come entità singole che lavoravano, ognuna per sé, con le sole proprie conoscenze e con il proprio ruolo, allo scopo ultimo del profitto.

Tutte le più recenti analisi sul mercato del lavoro vanno in una direzione decisamente opposta: nel contesto lavorativo attuale non abbiamo più bisogno di saperi iper-specialistici e parcellizzati, ma di saperi ibridi, contaminati, saperi tecnici ed umanistici che si uniscono, discutono e creano innovazione. La diversità è una ricchezza.

Competenze diversificate consentono di analizzare una stessa problematica da diversi punti di vista, permettendo di sviluppare molteplici idee al fine di trovare la soluzione migliore. Il lavoro in team amplia le prospettive, allarga le visioni. Affinché ciò si realizzi occorre promuovere la conoscenza e il rispetto reciproco, la capacità di risolvere problemi e trovare soluzioni in gruppo, la valorizzazione delle risorse individuali, l’abilità di gestire le emozioni e lo stress, e tanto altro.

La nostra riflessione si spinge ad immaginare il team come un’unica entità, seppur costituita dalla molteplicità dei suoi membri, uno e molti che coincidono.

Uno e molti come un il frutto del melograno.

La melagrana è simbolo, fin dalla notte dei tempi, di abbondanza, ricchezza e fertilità ma anche di unione e coesistenza del molto nell’uno. Così i semi della melagrana, ciascuno diviso dall’altro, possono rappresentare le molteplici figure che compongono il team; ognuno diverso in forma, dimensione e perché no anche in sfumature di sapore; così come ogni individuo è diverso dall’altro in quanto sublimazione delle proprie esperienze, studi e soprattutto del proprio sentir d’animo.

All’interno del frutto ogni seme è però legato agli altri da una membrana lucida ed estremamente resistente, caratteristica che lo differenzia da tutti gli altri frutti. Allo stesso modo ogni individuo deve essere saldamente unito al resto della sua squadra da una stessa visione, da un comune obiettivo. È dovere del management creare questa membrana d’unione per non disperdere i singoli, pur tutelandone l’unicità, e renderli partecipi della vision aziendale, attribuendo ad ogni individuo un ruolo attivo per il suo raggiungimento.

Altra caratteristica di questo frutto così carico di significato è la sua scorza: dura e resistente a protezione dei preziosi semi e del loro succo. Anche stavolta sarà il manager illuminato a comprendere che lui rappresenta la scorza che deve “proteggere” la propria squadra dall’esterno preservandone il sapere, il piacere di un sentire comune, il sentirsi parte di qualcosa, la serenità di svolgere il proprio lavoro in modo efficace ed efficiente; tutto ciò nonostante le pressioni esterne che possono arrivare dalla clientela piuttosto che dalle più semplici dinamiche di mercato e finanziarie.

In sintesi al “chi fa da se fa per tre” preferiamo un sentito “uno per tutti, tutti per uno” come ci insegna la natura con le sue melagrane.

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