Roberto Manenti, a destra e in verde, insieme a Matteo Salvini e Tiziano Belotti

Perché la Lega non può strumentalizzare gli stupri degli immigrati

Matteo Lenardon
thevisioncom

--

La Lega è spietata con gli stupratori, lo sanno tutti. Uno dei segni distintivi di Calderoli, oltre alla dote di apparire in foto come se gli stessero spiegando per la terza volta le regole di Uno, è quello di avere una semplice soluzione per le violenze sessuali: quella definitiva. L’ex vicepresidente del Senato propone di castrare chimicamente tutti gli stupratori subito dopo la loro cattura, ancor prima dell’inizio di un qualsiasi processo. Una soluzione che propone per ogni caso di violenza abbastanza rilevante da finire sui giornali nazionali. Una donna aggredita a Roma da un nord-africano: castrazione. Una ragazza violentata da un gruppo di rumeni: castrazione. Un senegalese che violenta a Bergamo: castrazione.

È come se ci fosse un filo logico a collegare tutte queste violenze, una caratteristica sociale che unisce tutti questi criminali e attiva il collegamento fra le sinapsi di Calderoli e l’ufficio stampa della Lega Nord. Bravi: non sono italiani! Una caratteristica rilevante, visto che in Italia vengono commessi 15 stupri al giorno (5475 in un anno) e le donne italiane vengono stuprate 93 volte su 100 da uomini italiani. Eppure gli stupri commessi dai nostri connazionali non vendono abbastanza SIM degli inserzionisti telefonici sui quotidiani online e le social media manager dei politici non sono convinte di reach e condivisioni quando sono due ragazzi campani a violentare una quindicenne in spiaggia. Per questo abbiamo Rimini, e il solito Calderoli che prescrive per i presunti responsabili la castrazione, posizione ormai condivisa anche da Matteo Salvini.

"Sul rispetto delle donne non c'è niente da mediare!", dice Matteo Salvini sulla sua pagina Facebook

Rimini ha infatti scatenato un’erezione reazionaria che ha pompato sangue a favore dei soliti tormentoni leghisti contro ius soli, immigrazione e coesistenza fra cani e gatti. In questi giorni sono arrivati pure a proporre la castrazione preventiva dei richiedenti asilo, “per inibire temporaneamente i loro impulsi sessuali”, almeno finché rimangono sul suolo italiano. Insomma, Salvini e Calderoli hanno posizionato il loro partito come unica linea di difesa contro gli stupri in Italia.

È davvero sempre così?

A Cologno Monzese, comune a nord di Milano, come riporta il quotidiano La Gazzetta Martesana, una ragazza italiana ha denunciato per violenza sessuale l’assessore della Lega Nord Simone Rosa. Come ha reagito il partito? “Una vicenda nota, riesumata solo ora per gettare un ragazzo nel tritacarne della gogna mediatica,” ha dichiarato il segretario comunale del partito di Salvini, “il tutto a seguito della sua nomina ad assessore”.

Questa difesa da parte della Lega è comprensibile. L’accusato è infatti assessore di “Biblioteca e politiche giovanili”, una posizione di indubbio prestigio che regala notorietà, ma anche invidia. Come è accaduto per attori come Johnny Depp o atleti come Mike Tyson, anche gli assessori che si occupano di ordinare “Il Piccolo Principe” a Cologno Monzese si ritrovano vittime di accuse infamanti a causa della loro celebrità. Ma non è stata solo la Lega Nord a difendere a spada tratta l’assessore: curiosamente, tutti gli esponenti dei partiti più attivi nella questione di Rimini, come Fratelli D’Italia e Forza Italia, hanno parlato di strumentalizzazione politica.

Stiamo parlando di una denuncia e di indagini in corso e, come dovrebbe sempre essere, vige la presunzione di innocenza per chiunque venga accusato, fino a condanna definitiva. La Lega, però, nella giunta di Rovato governa insieme a Roberto Manenti, ex sindaco leghista e ora presidente del consiglio comunale della cittadina bresciana.

Nel 1999 Manenti era uno dei tanti “sindaci sceriffo” della Lega nei comuni d’Italia popolari per una predisposizione a morire di meningite. Uno di quelli che proponevano il “pugno di ferro” contro immigrati, criminalità e prostituzione, per capirci. Secondo il PM Paolo Sachar, Manenti, in accordo con il delinquente rumeno Mihaita Curecheriu, violentò in tre occasioni diverse una ragazza di 19 anni, rapita e costretta a prostituirsi in strada. Nella ricostruzione dei fatti il pubblico ministero ha raccontato di come “la giovane supplicasse in lacrime Manenti di non farlo mentre il suo aguzzino — Mihaita Curecheriu — la teneva ferma”. Il Gup del Tribunale di Verona, accogliendo la tesi dell’accusa, condannò in primo grado nel 2009 Manenti a 6 anni e 8 mesi di reclusione e all’interdizione dai pubblici uffici. Violenza sessuale di gruppo, come a Rimini. Manenti, alla luce dei fatti, era stato espulso dalla Lega Nord nel 1999, ma quella di oggi è una Lega diversa.
C’è Matteo Salvini al comando! Aiutiamoli a casa loro! Tolleranza zero! Altolà al sudore!

Nel 2015 Salvini, difensore delle donne, non trova infatti nulla di inopportuno nel farsi una foto sorridente insieme a Roberto Manenti (a destra, in verde).

Questo perché, al ballottaggio delle comunali del 2015, a Rovato la Lega si ritrova al terzo posto dietro Manenti e dietro il PD, e pur di non perdere un comune di nemmeno 20.000 abitanti i suoi dirigenti decidono di accordarsi con Manenti e di offrirgli la carica di presidente del Consiglio comunale. Come riporta il Corriere di Brescia, il passato di Manenti non è assolutamente un problema per la Lega Nord.

“Per l’attuale primo cittadino, Tiziano Belotti, non c’è nessun problema-Manenti: «È stato dichiarato eleggibile in base alla legge. Non vedo perché Martinelli insista nel tornare sulla questione». Belotti smentisce le voci circa una pressione dei vertici della Lega Nord affinché Manenti faccia un passo indietro: «Non abbiamo ricevuto alcuna indicazione in tal senso». Insomma, Manenti resta al suo posto? «Assolutamente sì», la risposta del sindaco Belotti.“

Belotti ha ragione, 16 anni dopo i tre episodi di violenza sessuale ascrittigli, Manenti è stato “prosciolto per intervenuta prescrizione del reato contestato”. E se è la legge a dire che è eleggibile allora va tutto bene.

Le donne italiane possono stare al sicuro. C’è la Lega a difenderle.

The Vision verrà lanciato nelle prossime settimane. Iscrivetevi qui per ricevere tutti gli aggiornamenti.

--

--