Ecco perché devi progettare gli Empty State

Anche le schermate senza contenuti sono importanti. Scopriamo perché e come sfruttarle con 5 best practice.

Enrico Comentale
TIDE

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Nel precedente articolo, abbiamo visto come accompagnare l’utente al primo accesso nel nostro servizio, attraverso l’uso (ben progettato) di processi di onboarding.

Analizzando più nel dettaglio la user journey, possiamo individuare altre opportunità per migliorare ed elevare l’esperienza di interazione e rendere da subito l’utente familiare con la nostra app. Come? Attraverso gli Empty State.

Scopriamo insieme quali sono i vantaggi e perché serve progettare per la mancanza di contenuto!

Empty state, questi sconosciuti

Il contenuto è il motivo principale per cui gli utenti utilizzano un’app. Ma se il questo manca?

Pensiamo al primo accesso in una app: appena entrati, le sezioni di storico e statistiche, per esempio, saranno prive di contenuto, per ovvi motivi.

Empty state in real life.

Spesso queste schermate “vuote” non vengono progettate, in quanto considerate schermate secondarie, meno importanti, per le quali non vale la pena impiegare tempo e risorse. E poi, chi è che progetta per l’assenza di contenuto?

Eppure, in quelle schermate destinate ad essere vuote, si nascondono opportunità per amplificare e ottimizzare il proprio business, oltre che l’esperienza utente. Certo, non saranno gli empty state a rendere la vostra app la migliore sul mercato, ma l’attenzione a questi dettagli può davvero far risaltare la nostra app in un mare di competitor.

Perché vale la pena

Gli utenti vogliono conoscere la nostra app, vogliono saperla usare e vogliono sentirsi soddisfatti nel farlo. Beh, vi sveliamo un segreto: gli empty state servono proprio a questo!

Queste schermate sono un ottimo strumento per comunicare con gli utenti e conquistare la loro fiducia. Al contrario, una schermata senza contenuti e priva di spiegazioni o consigli può condurre alla confusione e, come conseguenza, all’insoddisfazione dell’utente.

Per quanto possano essere differenti le circostanze per cui vengono sfruttati gli empty state (primo accesso, mancanza di risultati, rimozione dei contenuti da parte dell’utente), ci sono 3 motivazioni principali per cui progettare gli empty state:

1. Educare l’utente

Soprattutto quando è contestuale al primo accesso dell’utente, l’empty state può diventare tramite di informazioni utili per la comprensione della app e del suo funzionamento. Rendiamo da subito l’utente confidente con la nostra app e stabiliamo le aspettative: diamo all’utente le info necessarie per comprendere l’utilità della sezione, ad ora spoglia di contenuti, e facciamogli percepire il valore che essa avrà una volta raccolti i dati.

2. Richiamare all’azione

Non limitiamoci a spiegare perché quella sezione è vuota e cosa conterrebbe. Quando possibile, diciamo all’utente cosa può fare per riempirla. Educare l’utente è importante, ma ancora di più indirizzarlo e guidarlo all’azione, coinvolgendolo da subito all’utilizzo dell’app.

3. Creare un’esperienza piacevole

A tutti piacciono le cose che ci fanno sentire bene. Siamo in grado di spendere tempo e soldi in quantità per tutto quello che ci fa provare piacere, soddisfazione. Il piacere di utilizzo è qualcosa che riguarda il come tutta l’esperienza di interazione ci fa sentire, un insieme di dettagli intrinsechi al servizio stesso che vanno oltre la semplice semplicità di utilizzo. Tra questi, gli empty state sono un’ottima opportunità per trasformare un momento di vuoto in qualcosa di piacevole! Sfruttiamoli per far trasparire la personalità del nostro brand, per trasmettere delle emozioni e creare un rapporto più duraturo con l’utente, oltre il funzionalismo.

5 best practice

Ora che abbiamo capito l’importanza di progettare gli empty state, vediamo insieme le principali best practice per farlo!

Evita strade senza uscita

IG Empty State in LIkes and Saved

La cosa peggiore che si possa fare è lasciare l’utente davanti ad un vicolo cieco, una strada chiusa, senza spiegazioni né azioni suggerite per rimediare. Questo non può che portare a confusione e fastidio aggiuntivo non necessario, come quando sbagliamo strada e dobbiamo tornare indietro.

Nelle schermate qui sopra, l’utente non ha azioni utili, può solo tornare indietro e provare a capire da solo cos’è il contenuto della sezione e perché non è presente. Poi, sempre se avrà ancora voglia di utilizzare l’app, l’utente potrà figurarsi come risolvere la situazione per visualizzare i contenuti.

IG Empty State in Stories Archive

Nella sezione dedicata alla raccolta delle proprie story pubblicate, Instagram contestualizza la mancanza di contenuti e suggerisce all’utente di creare una story per poi poterla visualizzare anche dopo la sua scadenza. Un passo in più potrebbe essere l’aggiunta del tasto per poter creare e pubblicare una story.

Resta semplice

Abdelrahman Abudahesh for Tremoloo on Dribbble

Un empty state deve veicolare in maniera semplice e incisiva un messaggio comprensibile per l’utente. Evitiamo quindi testi biblici o schermate visivamente troppo affollate, in favore di un design più minimale e funzionale alla comunicazione del messaggio. In questo caso un titolo accompagnato da qualche riga descrittiva è sufficiente per comunicare all’utente il messasggio.

Trasmetti valore

Jobapp Empty State

Pur restando semplice e conciso, l’empty state deve essere in grado di trasmettere il valore che quella pagina sottende e che sarà in grado di regalare all’utente. Invece di concentrarci su cosa manca, poniamo il focus su cosa l’utente sarà in grado di fare e come potrà soddisfare i suoi obbiettivi con ciò che ora manca.

Nell’esempio sopra, il copy descrittivo poteva limitarsi a dire “Ops, non ci sono documenti qui”. Invece l’empty state va a sottolineare i benefit che l’utente potrà ottenere sfruttando quella determinata funzionalità.

Fai vedere la tua personalità

DStudio® on Dribbble

Aggiungi un tocco caratterizzante ai tuoi empty state, rendili unici e memorabili per gli utenti. Potrebbero sembrare dettagli inutili, ma come si dice: i dettagli fanno la differenza. Sfrutta uno stile ben definito di illustrazioni, utilizza un Tone of Voice accattivante: distinguiti dagli altri e fai vedere chi sei.

Parla alle persone, non alle macchine

Varsha Singh on Dribbble

Ricorda che l’app verrà utilizzata da persone. Ogni tanto può far bene abbandonare il linguaggio (sia visivo che testuale) freddo e formale per aggiungere un tocco più umano al tuo servizio. Trasmettere emozioni è un ottimo modo per creare ingaggio e stabilire un rapporto con gli utenti che va oltre al semplice utilizzo dell’app.

Che la forza degli empty state sia con te

Le pagine senza contenuto non devono essere per forza vuote. Anzi, sono un’ottima opportunità per elevare l’esperienza utente generale e per amplificare il proprio business, guidando l’utente attraverso la scoperta del servizio pubblico e alla realizzazione dei suoi obiettivi.

Ogni volta che progettate, cercate di considerare tutte le diverse casistiche d’uso e, se presenti, progettate la vostra Ux anche per le istanze in cui non ci sarà contenuto da mostrare!

That’s it! This is Digital Experience.

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Enrico Comentale
TIDE
Writer for

User Experience and Interaction Designer || Ux/Ui designer and Writer @TIDE || Plant Lover