Un uccello? Un aereo? No, è il Supersalone!

Una retrospettiva (per nulla) supereroistica sul Salone del Mobile 2021 e la sua eredità

Stefano Varalda Ribero
TIDE

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Il famigerato 2020 verrà ricordato per molti motivi, ma non tutti negativi. Infatti, nonostante l’esigua indulgenza verso tutte le tipologie di incontri e manifestazioni, il fronte digitale ha avuto modo di svilupparsi come mai prima d’ora. Quindi, forti dei mezzi proposti dal web e di un allentamento delle restrizioni, enti ed eventi da tutto il mondo son riusciti a superare la battuta d’arresto. Tra questi, un appuntamento uguale a nessun altro, per rilevanza a livello internazionale: stiamo ovviamente parlando del Salone del Mobile.

Vediamo dunque come questo 59esimo appuntamento ha saputo far leva sul digitale per spiccare, e quale potrebbe essere la sua eredità per il prossimo, in programma ad aprile.

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Il cambio di costume

Un connubio di canali e di stili, per accogliere ogni partecipante.

La kermesse milanese — rinominata “Supersalone” dell’atteso rilancio — non è certo la prima fiera ibrida che i nativi della rete hanno avuto la chance di visitare, ma è probabilmente una di quelle che meglio ha saputo coniugare accessi in presenza e da dispositivo.

La piattaforma dedicata e l’app a essa associata hanno contribuito al successo, consentendo di assistere ai dibattiti live e streaming. Insieme al podcast e ai canali social, l’utile è stato di centinaia di migliaia di visualizzazioni.

Da notare che l’esposizione, dopo la prospettiva rallentata ereditata dalla quarantena, ha superato anche una concezione decisamente datata. Basta elitismi quindi, e accesso libero pure a studenti e “semplici” curiosi. L’esibizione si è infatti distinta anche su un versante squisitamente numerico, registrando oltre 60 mila presenze. Metà di questa affluenza è da ricercarsi fuori dallo Stivale, in altri 113 Paesi, sempre assicurando la sicurezza dei partecipanti.

Al-fiera digitale

Quindi diffidare del “super” davanti? Non sempre, su.

La fiducia nelle possibilità di fare sistema dell’approccio figitale è stata ribadita dalla stessa Presidente del Salone, Maria Porro.

Nessun escluso insomma, nemmeno dal poter visionare i prodotti, grazie anche agli inossidabili QR code — per prenotare e acquistare in un secondo tempo. Alla pianificazione della customer care e dell’esperienza personalizzata si sono aggiunte altre pratiche, provenienti dal fortunato settore dell’e-commerce. Tra le novità, simulazioni realistiche e consegne gestite da IA.

Un altro superpotere dell’evento è stato il suo saper far convergere contenuti di ogni genere, collaborando con magazine autorevoli e partecipando a interviste focalizzate al B2B e al B2C. Con un po’ di fortuna, la versalità e la trasversalità dimostrate non verranno dimenticate.

Superleggera (non la sedia)

Anche il cinema è design e anche lo spettacolo è progettazione.

Esteso e disteso, lo showroom ha dato pieno sfogo alla sua funzione, trattando prodotti e arredo, e agendo da teatro per veri e propri… show. Tra i tanti, citiamo l’installazione sonora Resonantrees performing Marco Mengoni e la serie cinematografica Object Interview.

La prima, dell’artista sonoro Federico Ortica, ha sfruttato le proprietà acustiche del bosco urbano Forestami per esaltare la voce del cantautore e richiamare l’attenzione sull’emergenza ambientale. Far risuonare la voce il mezzo, risvegliare gli animi l’obiettivo.

A sinistra, lo sfondo della suggestiva cerimonia d’apertura. L’invito alla reazione, sia emotiva che attiva, è avvisabile anche nelle opere di A. Humbert (a destra).

La seconda, figlia del regista-designer Alexandre Humbert, si compone di 19 episodi nati per ricercare le motivazioni dietro la creazione degli oggetti. Tramite essi, il video-progettista comunica la propria poetica, quella della narrazione. Una visione certamente condivisa dalla direzione della fiera, che a questa tornata ha concesso agli artigiani maggiore spazio per raccontarsi. Per ogni oggetto esposto, un produttore anteposto.

Sostenibilità fa rima con leggerezza; speriamo non scoppi tutto in una bolla di sapone. In foto, quelle dello Studio Carlo Ratti Associati per Natural Capital. Su di esse è riportato quanta CO2 sono in grado di intrappolare.

Capiamo allora che uno dei risultati paradossalmente più concreti di queste sei giornate è la glorificazione della smaterializzazione, al punto da rendere i contenuti intangibili principi dell’esperienza del visitatore. È forse proprio questa architettura dell’emozione l’eredità più grande per le future edizioni. Non solo per il Salone, ma per ogni genere di evento.

Mancava giusto il nostro padiglione… per fortuna gli articoli di TIDE son sempre presenti!

Ti fermi per un aperitivo?

Da tradizione mondana a traduzione virtuale.

Cocktail di classe e battute aperte al pubblico sono l’amo perfetto per catturare il pubblico, oggi come domani.

Dai, non sarebbe stato un vero evento meneghino, senza. Tuttavia anche in una circostanza così apparentemente triviale si è tentato di implementare le potenzialità del digitale, evolvendo l’ormai cara impalcatura della videochiamata in un ologramma dal sapore retrofuturistico. Attraverso un monitor e un polimero grafico, ideati da Nescafé e realizzati da Breathing, è stato infatti possibile far interagire pubblico e barman.

Cosa insegna allora l’installazione posta allo Superstudio Più di Via Tortona? Che ogni occasione è buona (e magari dissetante), ma soprattutto di aspettarci in futuro altre performance di questo tipo, magari più elaborate e affini al mondo del design. La lezione della transizione — o meglio, commistione digitale non si esaurisce certo con la quarantena.

Conclusioni

Il capoluogo si espande di nuovo… Ma non c’è solo Milano.

In qualsiasi città e da sempre, i mesi autunnali sono i più ricchi di possibilità per l’esplorazione delle produzioni culturali. Con mano o con un click, dalle numerosissime fiere a Torino — impossibile non capitarci, d’ottobre— al gargantuesco Lucca Comics, in programma fra pochi giorni.

La morale? Se non dovessi riuscire a partecipare a ogni grande evento, controlla sempre se sulle sue piattaforme sia prevista qualche modalità di visita online. E non farti scoraggiare dalle live, son chance preziose.

Per oggi è tutto, ci diamo appuntamento alla prossima edizione!

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Stefano Varalda Ribero
TIDE
Writer for

Storyteller & Graphic Designer || Content specialist and Writer @TIDE || Versatile, creative, punctilious