Morire in una grotta buia…
Diario di bordo di Antonio Farini, data stellare 1470948000/0009/UTC.
È questa, dunque, la fine della storia? Iniziata in una radura rigogliosa illuminata da un sole caldo, terminata in una grotta buia, tra cristalli monolitici e indifferenti, pregna di un’aria radioattiva, sferzata da una tempesta che non sembra avere fine?
Questa volta è stata la mia curiosità a beffarmi. Forse ero davvero un esploratore, prima di dimenticare tutto. Questa grotta che si intravedeva sul fondo di un cratere mi ha attratto con forza incredibile: i bagliori dorati e sanguigni, i cristalli posizionati in circolo, i fiori giganti tutt’intorno. Scendere con il jetpack è stato facile, ma la tempesta radioattiva mi ha sorpreso. E risalire si è rilevato impossibile con questo vento sferzante.
Ora sono al riparo, ma senza alcuna speranza di tornare alla nave in tempo, prima che le difese della tuta collassino. Tutti gli indicatori stanno scendendo inesorabilmente e quello anti-radiazione è prossimo allo zero. Senza quei filtri, le esalazioni venefiche del pianeta intaccheranno i sistemi di sostentamento di base, fino all’esaurimento completo anche dell’ossigeno. E a quel punto, semplicemente, soffocherò.
Senza memoria del mio passato, davanti a pochi, intensi, recenti ricordi. Tramonti, navi, pirati… Templi, droni, animali… Cristalli, fiori, sabbia… E ancora sabbia… Sabbia ovunque… Sabbia…