La galassia di Burçin

Michele Diodati
Through the optic glass
3 min readJan 7, 2017
L’astrofisica Burçin Mutlu Pakdil

A Duluth, nel Minnesota, hanno luogo molte delle efferate violenze compiute da un cattivissimo Billy Bob Thornton, nella prima stagione della serie TV Fargo. Ma a Duluth c’è anche una sede universitaria, piuttosto attiva nella ricerca astrofisica. Dell’Università del Minnesota a Duluth fa parte l’astrofisica turca Burçin Mutlu Pakdil, prima autrice di uno studio pubblicato il 30 novembre scorso su MNRAS, prestigiosa rivista della Royal Astronomical Society.

Lo studio descrive l’analisi fotometrica di una galassia molto particolare, non ancora riportata in letteratura. La galassia si chiama PGC 1000714 e appartiene alla rara categoria dei cosiddetti oggetti di Hoag. Sono galassie costituite da un nucleo centrale di antiche stelle rosse e da un anello esterno, completamente separato dal nucleo, formato da ammassi di giovani stelle blu. Il prototipo della categoria è una galassia distante circa 600 milioni di anni luce, situata nella costellazione del Serpente. Fu scoperta nel 1950 dall’astronomo Arthur Hoag, inizialmente indeciso se classificarla come una nebulosa planetaria o come una molto più distante galassia peculiare.

L’oggetto di Hoag originale: una galassia ad anello distante circa 600 milioni di anni luce. L’immagine fu acquisita il 9 luglio 2011 dal telescopio spaziale Hubble

L’origine dell’insolita forma delle galassie di Hoag per ora è ignota. Sono comunque molto rare, costituendo meno dello 0,1% di tutte le galassie osservate. PGC 1000714, la galassia descritta dal gruppo di Mutlu Pakdil, si trova a circa 359 milioni di anni luce da noi ed è stata osservata in differenti bande dello spettro elettromagnetico con un grande telescopio nel deserto del Cile, essendo un oggetto visibile soprattutto dai cieli dell’emisfero meridionale.

L’analisi fotometrica ha mostrato che PGC 1000714 possiede un nucleo di forma ellittica, formato da stelle di colore rosso relativamente antiche, con un’età stimata in 5,5 miliardi di anni. L’anello esterno è invece molto più recente, con un’età indicativa di 130 milioni di anni. Ciò che rende davvero peculiare questa galassia è la probabile presenza di un secondo anello, interno al primo, più rosso diffuso e antico dell’altro, la cui presenza si evince sottraendo all’immagine della galassia un modello del suo nucleo.

La galassia peculiare PGC 1000714, a sinistra in un’immagine in falsi colori, a destra in una mappa cromatica che evidenzia le differenze di colore tra l’anello esterno, relativamente giovane, e il più tenue, antico e diffuso anello interno

Una migliore prova dell’esistenza e della natura di questo secondo anello si potrà avere in futuro, ottenendo immagini profonde nell’infrarosso di PGC 1000714. Per il momento non resta che speculare sulle possibili origini della strana struttura anulare di questo tipo di galassie. Un anello di stelle si forma quando una grande quantità di gas viene compressa in una struttura ad anello. Ma che tipo di interazione gravitazionale possa aver creato un anello di gas compresso intorno al nucleo galattico è molto più difficile da capire. Se poi gli anelli sono due, e di età molto differente tra loro, spiegare cosa è accaduto in una galassia simile diventa ancora più difficile. L’ipotesi formulata dagli autori dello studio, almeno per quanto riguarda il più recente anello esterno, è un evento di accrezione, cioè l’incorporamento da parte di PGC 1000714 di una galassia nana molto ricca di gas.

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Michele Diodati
Through the optic glass

Science writer with a lifelong passion for astronomy and comparisons between different scales of magnitude.