Champions: Roma, manita per la prima… Viktoria

Albert Bertolini
Tribuna Centrale
Published in
5 min readOct 2, 2018
Edin Dzeko, mattatore della scorpacciata di ieri sera (foto via newsandcoffee.it)

Abbuffata giallorossa all’Olimpico. La Roma non fallisce l’appuntamento cruciale per tenere vive le proprie chance di qualificazione in un girone in cui la sorprendente vittoria del CSKA sul Real complica e non poco le cose. Ora sono i russi a guidare a quota 4, giallorossi e galacticos seguono a 3. Sarà quindi decisiva la doppia sfida con la squadra di Mosca. Gara mai in discussione quella col Viktoria Plzen, che ha confermato di essere nettamente la più debole del girone, con una inesistente tenuta difensiva. Grandi protagonisti Dzeko, autore di una tripletta, e Pellegrini, veramente notevole nel nuovo ruolo di trequartista tattico nel 4–2–3–1 di Di Francesco. Un 5–0 che rilancia prepotentemente la stagione della Roma anche in Champions, dopo i due successi in fila in campionato con Frosinone e Lazio. Tutto oro quel che luccica? Francamente impossibile trarre indicazioni realistiche da una partita così, troppo ampio il divario tecnico e di organizzazione difensiva tra le due squadre.

PRIMO TEMPO

Roma già praticamente al dentro o fuori dopo la fajolada di Madrid. Un passo falso col Viktoria Pilzen complicherebbe di brutto la missione ottavi di finale. Giallorossi in apparente guarigione grazie alla scorpacciata col Frosinone e soprattutto alla netta vittoria nel derby con ‘a Lazio.

I cechi cominciano con una certa spavalderia. 4–2–3–1 e proviamo a giocarcela. Dubbi sulla tenuta difensiva della squadra ospite, dopo appena due minuti e quarantasei secondi ci pensa il terzino destro Reznik a scioglierli con una psicotica iniziativa di fuorigioco personale che in pratica mette Dzeko davanti al portiere su un innocuo filtrante di Kolarov, il diagonale mancino del centravanti bosniaco non lascia scampo a Kozacik. E’ l’ottava volta che Edin la mette contro il Plzen in carriera. Più che una bestia nera, un babau.

La Roma vuole provare la febbre anche all’altro terzino avverasrio, Limbersky, che gioca a sinistra. Sulla sventagliata di 60 metri di Kolarov il numero 8 del Plzen si fa pescare un un filo fuori posizione, diciamo dalle parti di Tivoli: Under aggancia e la mette di destro, Dzeko anticipato di un soffio.

Il mismatch Kluivert-Reznik è imbarazzante. Alla Roma basta far girare palla a ritmi bassi e vivere sulle accelerazioni dei due esterni d’attacco.

Più holding dei due midfielder giallorossi si fa fatica. Nzonzi e Cristante farebbero la loro figura anche tra i pioppi lungo il Po. In particolare il francese sembra leggerissimamente sovrastimato rispetto al misterioso seguito di cui gode in Europa.

All’11' si fa vedere con una certa pericolosità il Viktoria. Retroguardia giallorossa banalmente perforata da un precisio ma scolastico filtrante di Limbersky che si infila tra Florenzi e Fazio e mette una bella palla arretrata, il gigantesco centravanti Krmencik anticipa un distratto (che novità) Juan Jesus e di sinistro manda di poco alto.

Clamoroso all’Olimpico: nonostante l’ordinanza che impone lo stop ai diesel Euro 4, c’è Fazio.

A Dzeko basta fare un mezzo passo in laterale per trovarsi sistematicamente davanti al portiere. Nè il terzino Reznik nè il centrale di destra, Hejda, sembrano in grado di contemplare la possibilità di stringere per chiudere lo spazio per il passaggio filtrante. Egoista il bosniaco al 14', perché ignora Under tutto solo e pronto per il più facile dei tap in. Il tiro stavolta è una mezza ciofeca.

Plzen difensivamente da fascia protetta ma quando attacca qualcosa riesce a creare perchè gli esterni offensivi hanno discreta qualità e i due terzini, che terzini non sono, attaccano sempre insieme. Al 19' Reznik fa scorrere più di un brivido lungo la schiena di Olsen, attacca il secondo palo sul cross di Horava e di testa incrocia la palla a un metro dal palo.

Episodi di missing time sugli spalti sul giro palla dal basso della Roma, talmente lento da piegare la membrana spazio/tempo.

Mezz’ora un po’ troppo froufrou per Kluivert, che non sfrutta a dovere l’abbacinante mismatch con Reznik. Molto più vivo e concreto Under sull’altra fascia. Il turco spacca il match quando accelera e per poco anche la traversa al 29' con una cannonata mancina dai 20 metri che il portiere manco vede partire.

Trapezio, triangolo, esagono, mezzaluna, semicerchio, grande esibizione geometrica dei quattro difensori ospiti che soffrono di rettofobia: non riescono a stare in linea. E il bello è che giocano alti.

Dopo tanto chiacchiericcio negli ultimi trenta metri avversari, al 40' la Roma si decide a fare la voce grossa. E’ ancora Dzeko a finire sullo scorecard, bravo a stoppare col petto sul cross di Under e poi a scaricare in rete con un fragoroso mezzo volo di destro. Hejda colto da catalessi, da notare anche la pronta reazione di Reznik.

Miracoloso Kozacik su Florenzi, scappato sul filo del fuorigioco e ovviamente non seguito da nessuno. “Ma guarda questo ‘ao!”, il labiale dell’incredulo Florenzi rivolto all’estremo difensore ospite.

SECONDO TEMPO

La situazione in cui non ti vuoi mai trovare da commentatore: una squadra che doveva vincere e ha già vinto, e un’altra squadra che doveva provare a non perdere e ha già perso. Quarantacinque minuti possono sembrare una vita.

Kluivert continua a lambire il match, senza mai riuscire a entrarci sul serio. Sul potenziale del ragazzo ci sono pochi dubbi, ma a oggi non mi sembra un giocatore pronto per la Roma.

Dopo quasi 20 minuti di calcio residuale, grande azione della Roma che fa tris. Splendida combinazione in velocità tra Kolarov, Dzeko, Pellegrini e Under che non spreca il cioccolatino servitogli dal prodotto di Trigoria (migliore dei suoi) e insacca sul palo lontano. Palla avanti, palla indietro. Tutto molto bello.

Finalmente Kluivert. Grande controllo e palla al bacio per Dzeko che prova a portarsi a casa il pallone ma triva sula sua strada il valoroso Kozacik, migliore in campo dei suoi by a mile.

Poker della Roma, e prima gioia personale per il figlio d’arte Justin Kluivert, il più lesto a fiondarsi sula corta respinta di Kozacic, questa volta non irreprensibile. Splendido il lancio di Pellegrini per Under.

C’è spazio anche per l’altro Pellegrini, Luca, giovanissimo terzino sinistro a lungo inseguito dal Liverpool per il passo da Premier e un piede che già ha fornito un assist in serie A contro il Frosinone. Subito un grande attacco della profondità per l’ennesimo golden boy di scuola Roma. Dentro anche Zaniolo: con Pellegrini e Kluivert fanno tre classe 1999 in campo. Un bel segnale e un bel messaggio.

Proprio al 90', Dzeko riesce a portarsi a casa il pallone. Terzo gol del bosniaco, decimo al Viktoria Plzen.

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