TC Group Chat. Serie A: sale l’Inter, scende il Napoli, la Juve rimane sempre da battere

Nicola Bonafini
Tribuna Centrale
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18 min readAug 18, 2018

I colpi del mercato finalmente lasciano il posto ai colpi… dei campioni. Il mirino si sposta dalle hall degli hotel del mercato al tappeto verde, quello dove chi è buono deve dimostrarlo e chi lo è meno, deve cercare di sopperire con altre caratteristiche. La Serie A è ai nastri di partenza. In un “irrituale” 18 di Agosto. Un po’ presto rispetto alle nostre abitudini, ma anche questo è un modo per cercare di avvicinarsi ai campionati che contano, come quello inglese per esempio. Anche se il gap qualcuno, tipo la Juventus, ha provato a colmarlo col “colpo del secolo” — come lo hanno definito — : Cristiano Ronaldo, in arte CR7.

Tribuna Centrale celebra l’inizio del campionato di calcio italiano con una group chat in formazione tipo, come da un po’ non se ne vedevano. Eh insomma, l’attesa c’è ed è tangibile.

Il mercato della Juve

Nicola: «Si può dire che era da anni che non c’era un’attesa così incredibile per l’inizio della Serie A. E tutto per un solo giocatore!… provoco…».

Albert: «L’avvento di Cristiano Ronaldo mi ricorda il ritorno di Tiger Woods, secondo nell’ultimo major di stagione. Il rischio è che tutti gli spettatori si spostino sulla sua partita, dimenticandone tante altre. Qualcuno si è reso conto della qualità del mercato in entrata della Juventus a parte Cristiano Ronaldo?».

Nicola: «Se fosse arrivato Marcelo eravamo alla perfezione. Ha fatto un mercato da squadra che punta decisamente e con convinzione alla Coppa con le orecchie grandi. Se mi posso permettere a centrocampo a parte Emre Can , che è un acquisto di impatto assoluto per il nostro campionato, avrei provato a ringiovanire ancora un po’ il reparto perché con Khedira, Matuidi e Pianjic l’usura inizia ad essere molta… però Cancelo a destra è tantissima roba, e CR7 è CR7…».

Simone: «Cancelo, gran colpo e quasi sicura futura plusvalenza. Emre Can Idem. Cristiano acquisto top, ma anche il resto é da grande…».

Nicola: «Bonucci/Caldara è uno scambio discutibile in termini di logica, ma nell’immediato può avere un senso, visto che la “finestra” di CR7, anche se è un fenomeno dal punto di vista fisico/atletico, è limitata…».

Albert: «Nessuno è meno estimatore di me dello scambio Caldara-Bonucci, che è un po’ come dare dentro una Tesla per riprendere indietro un Gran Cherokee, ma se vuoi provare a vincere la Champions quella è un’operazione che ha logica. Cancelo al posto del sempre affidabile Lichtsteiner, col motore che comincia a battere in testa, renderà la squadra di Allegri ancora più pericolosa».

Simone: «Io penso che Bonucci sia strategico per la Juve, ma che nello scambio il Milan ci abbia guadagnato un filino…».

Albert: «La Juve ha titolari di livello assoluto e una panchina che offre al tecnico la più ampia varietà di scelte. In Italia sono almeno tre o quattro tornanti di vantaggio sul gruppone».

Off topic N. 1: si è ridotto il gap dalla Premier League?

Leroy Sane, ala talentuosa del Manchester City

Nicola: «Comunque, al di là del mercato della Juve, la Gazzetta dello Sport, oggi, si pasce che è stato speso un miliardo di euro sul mercato… insomma, come ho letto da qualche parte, si è “ridotto il gap” dalla Premier. E’ davvero così?».

Simone: «La Premier ha un fascino che non è monetizzabile».

Albert: «In Italia si è speso un miliardo per il mercato ma gli stadi cadono a pezzi come i ponti. Senza le strutture quel gap non lo colmerai mai del tutto.»

Simone: «Certo Ronaldo é un nome da paura e delirio ma per ora non ho visto l’effetto trascinamento di altri campioni in arrivo: Modric saltato, star giovani e in rampa di lancio per ora…poco…».

Nicola: «Ve lo dico subito, a me scappa da ridere, ma io sono “di parte”. La storia del “gap” e del “miliardo” è la storia tipica di come si propongono le analisi dalle nostre parti. Abbiamo bisogno di crederci, altrimenti siamo “morti”. La Premier è un mondo a parte. Non è perché fai un contratto con DAZN per far vedere tre partite al settimana in streaming che fai un salto nel terzo millennio. Perché, tra un mese il Tottenham va in uno stadio che sarà la casa delle partite dell’NFL in Europa, solo per dire, mentre da noi, come giustamente dice Berto, siamo ancora agli stadi di Italia ‘90… Certo, Ronaldo è un driver fondamentale per cercare di porre un minimo di attenzione su un campionato che al di fuori dei diritti tv, commercialmente, produce il minimo indispensabile ed ha un’endemica incapacità di raggiungere larghe masse di aficionados fuori dal nostro paese. Segnalo sommessamente, che i top club della Liga Spagnola hanno venduto i loro diritti new media a Facebook che trasmetterà “live” sul social le loro partite di campionato. Avete idea del bacino potenziale che potranno raggiungere?».

Simone: «Esatto a me ricorda il boom della lega Turca che si porto’ a casa Sneijder… Un fuoco di paglia, vedremo la serie A…»

Nicola: «Diciamo che il big giovane, europeo, che va molto per la maggiore, in Italia non ci viene. I Lemar, i Sane, i Pulisic non sono aggredibili…. però, in compenso, ci si può solleticare con il Martinez di turno o il Lafont della Fiorentina…».

Off topic N. 2: l’MLS è… “the next big thing” nel calcio mondiale?

Albert: «A proposito, prendo un attimo una “strada bassa”. Se vi dico che fra massimo 5 anni la MLS sarà il secondo campionato al mondo, dopo la Premier?…».

Simone: «La Mls é carente, molto carente, sui locals»

Nicola: «Secondo me dipenderà da come si giocano l’opportunità di sfruttare al massimo il Mondiale 2026 che sarà in joint venture con il Messico. Concordo con Simone, finché il calcio in Usa sarà uno sport per famiglie benestanti, lo vedo come un campionato che ha un suo fascino, ma più per il contesto, che per la reale proposta tecnica. Però stadi, bacino d’utenza, attenzione dei media, soldi… il potenziale è tutto lì…».

Simone: «La MLS ha bisogno di nuovi Landon Donovan, di qualche decina di Claudio Reyna».

Albert: «Le regole di ingaggio stanno cambiando Simone… gli Stadi elle nuove franchigie che andranno ad aggiungersi fanno paura… io vi dico che al momento il torneo più in crescita da un punto di vista di fatturati e possibilità è quello americano».

Nicola: «Infatti la struttura c’è…. manca la supply chain…. la produzione di giocatori “in loco”. I Pulisic, i McKennie, sono sicuramente buoni, ma sono di fatto cresciuti in settori giovanili europei… Le nuove generazioni di calciatori USA, devono crescere e stabilirsi là… con molta più continuità e con numeri molto più ampi… ma occorre un cambio di mentalità. Finché le academies USA hanno costi importanti, si rischia l’incompiuta…».

Simone: «Albert sono stupito anche io dal pubblico e c’é un potenziale enorme, ma faccio fatica a vedere i risultati del movimento ora. Di sicuro hanno che il prodotto lo fabbricano meglio della nostra A, al 100%».

Lautaro Martinez e un’Inter molto migliorata

Lautaro Martinez- Nuovo volto dell’Inter

Simone: «Lautaro Martinez ha impattato bene ma sono 30 giorni che freno gli entusiasmi degli interisti. Il ragazzo ha la testa giusta, ma negli ultimi sei mesi al Racing ha giocato allo stesso livello di Centurion, strabocciato dal Genoa e poi fenomenale appena approdato all’Academia. Sarà il campo a dare il valore a questo progetto di campione».

Nicola: «Simone, secondo te, Luciano Spalletti è l’uomo giusto per far crescere Lautaro?».

Simone: «Lautaro ha un disperato bisogno di costruirsi esperienza in un campionato dove c’e’ tattica. Spalletti può essere l’uomo giusto, ammesso che la squadra cominci bene…».

Albert: «Spalletti sarebbe l’uomo giusto per fare crescere chiunque in un mondo senza sole, e quindi senza ombre. Tecnico secondo me di prima fascia , geniale quanto contorto, da un punto di vista tecnico tattico una garanzia per chi ha la testa giusta e vuole diventare grande giocatore. A oggi, l’unico che è riuscito a convincere Radjia Nainggolan a mettere la sua vita “sregolata” al servizio delle “regole” del gruppo e del campo, è stato lui».

Nicola: «Che infatti l’ha voluto all’Inter per cercare di alzare il livello fisico, altetico e di “palle” che un po’ mancava… Inter molto migliorata da questa estate di mercato, con giovani venduti e molti prestiti di qualità che sono arrivati… ha le carte in regole per essere il Napoli dell’anno scorso?».

Albert: «Inter da prima fila. Senza dubbio. Skrinjar, De Vrji, Miranda … ditemi voi chi ha una linea più affidabile oggi».

Simone: «Vedremo l’impatto di Nainggolan, sono molto curioso. Per il resto Ausilio ha fatto tutte le mosse di cui la squadra aveva bisogno. E’ mancato Modric? Forse sì ma per il resto é il classico mercato da “9”».

Albert: «Non dimentichiamo Asamoah. Giocatore per cui stravedo da sempre. Penalizzato solo dal fatto di aver giocato in una squadra dove fa la figura del “gregario”. Elemento duttile, affidabile, uno di quelli che alza il livello me te le prime pagine parlano di altri».

Simone: «Asamoah anche per me gran colpo che aggiusta la squadra in almeno due tre ruoli».

Nicola: «A costo zero, per altro…».

Simone: «Infatti…».

Albert: «Modric è stato uno sogno di mezza estate. Bello da inseguire e forse a un certo punto anche quasi possibile, ma per l’Inter è già importante che uno degli ultimi poeti di questo calcio d catena di montaggio, abbia anche solo provato a lasciare Madrid per indossare la maglia nerazzurra. L’Inter sta tornando sui radar che contano e questo è importante».

Nicola: «Beh, diciamo che il potere della Champions League ha un suo effetto. Esiste una fascia di giocatori cui non puoi avere accesso se non partecipi alla massima rassegna calcistica europea… l’Inter tornando il Champions League, dopo anni, ha avuto la possibilità di sedersi ad un tavolo e parlare con giocatori magari prima irraggiungibili…».

Albert: «Lasciatemi un’ultima considerazione sull’Inter… Politano e Keita sono i due per cui Spalletti ha avuto polluzioni notturne, scommettete? Giocatori da Spalletti tutta la vita».

Il Milan è tornato. La Roma è sempre lì

Paolo Maldini, è tornato finalmente a casa: al Milan

Simone: «Ragazzi a me questo mercato del Milan é piaciuto. Anche la Roma ha preso una batteria di giocatori importante. Sono curioso di capire come vedete Milan e Roma».

Nicola: «Beh intanto diamo a Elliot ciò che è di Elliot, ossia quello di essere riusciti in ciò che nè Berlusconi né Galliani sono riusciti in anni: far venire voglia a Paolo Maldini di lasciare la racchetta da tennis e rituffarsi nel grande circus pallonaro. Diciamo che quella è la vittoria più grande del mercato estivo del Milan…».

Albert: «Diciamo che Maldini-Leonardo mi fa un effetto diverso da Fassone-Mirabelli…».

Nicola: «Un club che un mese fa era “morto”, sepolto da uno scandalo latente di una cessione con molti punti oscuri, e con un evidente deficit di credibilità a tutti i livelli… Un mese dopo abbiamo un club guidato nella quotidianità da tre uomini simbolo del “milanismo” e che quando parlano a una piazza, hanno il peso della storia dalla loro parte…».

Albert: «Quanto al mercato: un bell’otto e mezzo non glielo toglie nessuno. Higuain, se qualcuno riuscirà a chiuderlo in una teca per proteggerlo dalle tentazioni meneghine, non è Kalinic. Mi piace vedere il presente e il futuro della Nazionale italiana (Caldara e Romagnoli) nel cuore della difesa rossonera. Laxalt è un altro ottimo colpo funzionale al tipo di calcio che vogliono fare».

Nicola: «Sul campo, credo abbiano fatto il possibile ottimizzando le operazioni possibili, finanziandole con le cessioni dei loro giocatori… A parte il Pipita che al primo anno in rossonero giocherà forte e non farà esplodere la bilancia, il colpo per me è Mattia Caldara. Caldara/Romagnoli può essere la coppia centrale dei prossimi dieci/dodici anni sia per quanto riguarda il Milan che l’Italia (intesa come Nazionale di calcio). Castillejo è un talento, ma va capito se è in grado di reggere il peso di una maglia come quella rossonera, mentre Bakayoko due anni fa era uno dei migliori centrocampisti d’Europa, un anno dopo, è un giocatore completamente da ricostruire dopo un’annata al Chelsea dove non ha mai inciso…[16:35, 18/8/2018] Nicola Bonafini: Posso provocare? Se dico che il punto debole è Ringhio Gattuso… E’ lesa maestà?».

Albert: «Un unico vero grande punto interrogativo … Gattuso. O meglio, Conte. O meglio, il fantasma di Conte. Perché, sapete, i giocatori come sono fatti, hanno il fiuto degli avvoltoi quando qualcuno o qualcosa ha vita breve …».

Nicola: «Mi hai letto nel pensiero, Berto…».

Albert: «Paradossalmente, a me Bakayoko “parla” molto di Conte. Perché se è vero che la scintilla con Stamford Bridge non è mai scoccata, è anche vero che Conte lo ha tutelato come si fa coi titolari».

Simone: «Su Gattuso due domande se le sono fatte, se è vero che le news di Mediaset hanno lanciato Conte per la panchina, ma, a parte questo, oltre al curriculum poco esaltante di Ringhio, il punto debole del Milan è… Raiola/Donnarumma… Quindi bene Reina, molto bene…».

Nicola: «Si, ma sei vuoi l’argenteria vera, il portiere è un Donnarumma o simile… Parlo di specimen fisico, e di impatto sulla partita… poi capisco che il “bagaglio” che si porta Donnarumma è ampio…»

Albert: «Mettiamola così , Donnarumma prende le sberle in allenamento. E forse non gli faranno male».

Cengiz Under, uno dei talenti giovani della Roma

Nicola: «La Roma?».

Albert: «Roma bene, molto bene».

Nicola: «La Roma è la solita, nel senso più positivo. Ha venduto a molto, ha comprato a meno giocatori di qualità che possono ancora crescere, per essere rivenduti a molto per poter ricomprare altri buoni giocatori a meno… il tutto con un allenatore che ha il fuoco dentro ed ha una mentalità importante (e secondo me tra qualche anno lo potremmo vedere su qualche panchina prestigiosa oltre Manica).

Albert: «Monchi dovrebbe pensare a differenziarsi un attimo da Borja Valero ma il suo lavoro lo sa fare. Squadra che ha perso top come Alisson e Nainggolan e che è riuscita a mettere toppe di assoluto valore».

Simone: «Roma fa ruotare giocatori, ma vedo bene Kluivert, che con l’Ajax ha fatto in campo cose di classe assoluta. Se Pastore ha voglia è un top player, anche mezzala. A Roma il tifo ha dubbi su Olsen, che forse e’ l’unico passo indietro rispetto al recente passato».

Nicola: «Ha allungato la rosa, creando anche quel minimo di competizione interna che in una squadra che vuole puntare a stare in alto aiuta sempre. Pastore lo conosciamo, ma dietro hanno preso Ante Coric che è un talento di cui si parla un gran bene, quindi anche lì, se l’argentino si perde nei meandri dei suoi arzigogoli calcistici, hanno un’alternativa… Kluivert decisamente il talento giovane con più “upside”, e Nzonzi potrebbe essere tutto ciò che Gonalons non è stato l’anno scorso… Sono forti. Il portiere, concordo è un rebus, ma arrivare dopo Alisson non è facile per nessuno…».

Albert: «Il tifo ha dubbi su Olsen, perché non lo conoscono. Non arrivi ai quarti di un Mondiale con una squadra di fabbri se il portiere non è molto forte. Poi è chiaro che Alisson è qualcosa di diverso, quindi giustamente è andato a giocare nel campionato migliore del mondo».

Lazio Bene, Napoli… chissà

Sergej Milinkovic-Savic, il “neo acquisto” più importante della Lazio

Simone: «Lazio e Napoli maluccio?».

Nicola: «Lazio per me bene. Tenere Milinkovic-Savic è come aver acquistato un crack. Inoltre anche le conferme di Luis Alberto (molto richiesto sul mercato) e Immobile danno solidità alla squadra… Non so solo se Acerbi è l’uomo giusto per garantire la stessa qualità di rendimento di De Vrij ma, al di là di questo, mi sembra una Lazio che darà fastidio a tutti…».

Simone: «Tutto vero nella Lazio, gli e’ mancato un vice Immobile credibile, almeno piu’ di Caicedo. La conferma di Milinkovic é top, con l’obbligo di incassare l’ estate prossima…».

Simone Verdi, potrebbe essere l’uomo in più del Napoli

Nicola: «Sul Napoli… Boh… che dire, bisogna vedere se Ancelotti ha ancora il tocco magico. Sulla carta ha fatto un mercato di basso cabotaggio, ma ha anche confermato tutti i big a parte Jorginho, quindi la base è sempre la solita. Dopo aver “quasi” vinto il campionato l’anno scorso, mi sarei aspettato un mercato molto più aggressivo quest’anno, invece…. Il precampionato non è stato solo deludente, ma anche inquietante, sotto certi aspetti. Potrebbe essere la delusione anche solo per un motivo: fare meglio dell’anno scorso, significa vincere il campionato, ed il rischio è che il treno sia clamorosamente passato…».

Albert: «Sul Napoli, maluccio no, non direi. La rosa è ancora quella, anche se Hamsik play è un qualcosa che non si può sentire. Sono arrivati giocatori interessanti. Vi segnalo Malcuit, terzino destro che Giuntoli ha strappato alle grinfie della Premier. Il punto interrogativo è: a parte fare le docce coi giocatori ed essere “uno di loro”, quello che è stato uno dei migliori allenatori al mondo, sicuramente uno dei più vincenti, ha ancora quel tipo di fuoco lì, dentro? Perché Sarri vuole dire intensità e martelli pneumatici. Non si rischia un calo di pressione?».

Simone: «Il mercato del Napoli non mi convince tanto proprio perché mandato via Sarri forse la squadra avrà un calo mentale e allora meglio dare una svolta, e’ mancato un po’ di coraggio. La squadra é super, ma Ancelotti avrà a che fare con la nostalgia di qualcuno… Vedremo».

Albert: «Simone Verdi sarà l’MVP della nuova stagione azzurra. Ci gioco un dollaro educato…».

Nicola: «Ha il potenziale per esserlo davvero, ma deve dimostrarlo. Se per caso sarà l’MVP della stagione del Napoli, saranno ottime notizie anche per Mancini e l’altra maglia azzurra…».

Simone: «Verdi mi piaceva da matti, per quel suo essere ambidestro, che lo rende una specie di Gronchi Rosa del calcio italiano. Spero tantissimo in una sua stagione top».

Nicola: «Beh deve, anche perché il rischio del logorio per i vari Callejon e Maertens c’è ed è reale…».

Simone: «All’Italia serve che Verdi e Baselli tirino fuori gli attributi, il potenziale lo hanno sempre avuto».

La forbice si è allargata?

Alban Lafont, nuovo, talentuoso, portiere della Fiorentina

Adriano: «posso fare l’intervento del peracottaio? Ele altre? A livello mediatico di sicuro, ma leggendo i vostri commenti direi anche a livello tecnico, si è davvero creata una forbice enorme fra le prime e il resto del gruppo. Forbice ampliata dalle 20 squadre, che diluiscono risorse e qualità. C’è una piccola terra di mezzo con Atalanta, Samp, Fiorentina, Toro e Genoa (esagero), poi 8 squadre che si ammazzeranno per restare vive e e tenere i diritti tv. E contro di loro le grandi vinceranno quasi sempre, visto che il gap è talmente grande e neppure la tattica può far più molto».

Nicola: «Adriano, la visione è quella. Sicuramente. Ma per dirla in un linguaggio a te (e a me) familiare “è la natura della bestia”. Chi è andato in Champions e chi fa parte del mercato più attraente, ha avuto l’opportunità di spendere su giocatori di qualità superiore… Cosa che le altre non hanno fatto…. d’altronde l’equilibrio competitivo in Italia rare volte è esistito…».

Simone: «Verissimo il discorso di Adriano, c’é un rischio di voragine a metà classifica. Certo, qualcuno ci ha provato: il Toro ad esempio…».

Nicola: «Quindi per quelli che stanno nella terra di mezzo, ti dico che l’Atalanta, secondo me, è più debole dell’anno scorso ma alla fine la quadra la trova. Il Torino ha un organico molto interessante e sarebbe ora che almeno un’Europa League la centrasse, ma ha Mazzarri in panchina, che è notoriamente un underachiever quando deve puntare al massimo possibile, mentre la Fiorentina mi intriga molto perché ha fatto un mercato giovane, con un colpo di prospettiva davvero interessante che il portiere Lafont, considerato un talento vero».

Simone: «Tutti i parlano bene di Lafont, in effetti. E Piaca deve esplodere».

Nicola: «Ma il velo del “il gap con la Premier si è assottigliato”, cade proprio quando si esce dai primo 5/6 posti della serie A. Dal centro classifica, per non parlare delle candidate alla retrocessione, il mercato e la potenza di fuoco di queste squadre è infinitesimale rispetto a quelle della Premier, proprio perché mancano due dei tre pilastri su cui si fondano le fortune della EPL: lo stadio e gli aspetti commerciali ad ampio raggio (merchandising, e sponsorships)».

Albert: «Per quanto riguarda le outsider, la mia griglia è: Lazio-Fiorentina-Toro-Atalanta. La Samp mi sembra destinata al terminare il giro di giostra. Anche perché se Pecini, talent scout che ha fatto la fortuna delle casse blucerchiate, rifiuta il rinnovo e preferisce Empoli, qualcosa che comincia a scricchiolare deve esserci…».

Nicola: «Per non parlare di Sabatini che mi pare abbastanza sull’uscio per volontà sua e per le condizioni/non-condizioni in cui ha dovuto operare per tutto il mercato…»

Simone: «Albert sono riusciti a non prendere una punta centrale. Incredibile. L’Atalanta ha preso un mio pallino che é Emiliano Rigoni, grande esterno di tecnica e corsa che ha ultrafallito allo Zenit. Bene il toro con Zaza e Belotti ma dovrà vendere o adattare Liaijc e Yago Falque il che per Mazzarri é come fare una equazione a sedici incognite…».

Off topic N. 3: Si va verso una Superlega Europea?

Albert: «Un altro capitolo che andrà discusso a parte e che mi sembra possa essere caro a un “cestofilo” come Adriano: l’inevitabile nascita, nel giro di una decina d’anni, di una Eurolega del pallone».

Adriano: «è un tot che ci lavorano, no?».

Simone: «Stanno costruendo il percorso per fare una Eurolega del pallone da tempo, vedremo se la formula sarà accettata da leghe e tifosi».

Nicola: «Per me la “Superlega” calcistica è inevitabile… Altrimenti, scusate, l’ECA cosa ci sta a fare in Europa? Non dico che sarà un bene, lo chiarisco. Dico che sarà inevitabile».

La zona salvezza

Gervinho, il fiore all’occhiello del tridente del Parma

Nicola: «Ci avviamo verso la fase finale, parlando delle cosi dette “piccole” o pericolanti? C’è una squadra che secondo voi uscirà dalla melma della zona retrocessione per compiere il così detto campionato tranquillo?».

Simone: «Le neopromosse non mi paiono delle corazzate. L’udinese é ormai il laboratorio finanziario dei Pozzo. Forse il Genoa, ma ha una grossa incognita in Marchetti dopo Perin».

Albert: «Per me il Sassuolo. Perché con De Zerbi ricomincerà un piccolo ciclo di proposta offensiva e di sviluppo dei giocatori. Non vedo benissimo il Bologna, invece, anche se penso che Inzaghi a livello di fuoco rispetto a Donadoni sia come i Megadeth rispetto a Pupo, ma Verdi non lo hanno sostituito e la domanda che sorge spontanea è: chi segna? Essere ancora aggrappati a Palacio, grandissimo giocatore ma ormai prossimo al senior tour, non è esattamente un buonissimo presupposto».

Simone: «A Bologna non riescono a fare gol neanche in allenamento e leggo di un Inzaghi disperato. Da seguire il regista Stulac. Il Sassuolo gioca con Kevin Prince Boateng in attacco».

Albert: «Spero che il Frosinone si salvi solo per aver portato Joel Campbell a Frosinone… Una domanda: ma a Joel Campbell gliel’hanno fatta vedere Frosinone con Google Street View?».

Simone: «E’ un bell’esperimento, ho visto un’amichevole col Parma ma i neroverdi erano poco stimolati. Mi interessa molto la coppia Inglese- Gervinho del Parma. Il Chievo si salvera’? Grossa incognita…».

Nicola: «Io invece dico Cagliari, perché la conferma di Barella è paragonabile a quella di Milinkovic-Savic per la Lazio, Klavan in difesa è un bell’acquisto e penso abbiano il potenziale per uscire un po’ dalle sabbie mobili. Preziosi il Genoa lo salva sempre, anche con un certo agio. Alla fine il Grifone mercato lo fa sempre, e con una certa tranquillità un posto al sole se lo garantisce sempre… Sassuolo e Bologna rappresentano ciò che sostengo da un po’ (momento autoreferenzialità…): c’è un punto dove alla tifoseria un qualcosa per cui gioire glielo devi dare, soprattutto se la potenza di fuoco delle proprietà è sostanzialmente illimitata. Capisco l’investimento sul centro sportivo, capisco lo stadio 4 stelle UEFA, tutto giusto e tutto necessari. Ma dovrebbe essere tutto propedeutico a rendere il “core business”, cioè la squadra che si manda in campo alla domenica, co-mpe-ti-ti-va… Ma visto che abbiamo preso questa china: mi spiegate il motivo per cui uno deve pensare che Gervinho sarà il trascinatore del Parma di D’Aversa?».

Simone: «Joel Campbell secondo me si deprime, anche lui bella curiosità. Ma toglie spazio a un mio idolo totale che è Ciano, il classico fantasista declassato in B che mi fa sognare.. Gervinho con quei capelli può tutto… Molto d’accordo su Barella e il Cagliari».

Albert: «L’importante è che a Gervinho non caschi quella fascia dalla fronte, altrimenti si scopre che è Phil Collins nero. Scherzi a parte, c’è di peggio in serie A rispetto a Inglese-Gervinho eh…».

Il gran finale…

Nicola: «Chiudiamo con i pronostici?. Scudetto… siamo tutti d’accordo no Juventus a quota otto di fila…».

Albert: «Chi non dice Juve è fuori dalla chat»

Adriano: «io l’unico pronostico che chiedo è a Berto… Il Parma retrocede?».

Albert: «Il Parma mi pare abbia ampiamente dimostrato di avere una speciale immunità. Quindi no, non sparisce, e no, non retrocede. Sparirà come tutti quanti noi quando in colpevole ritardo il Creatore deciderà di concedere un secondo giro ai dinosauri».

Simone: «Il nuovo Parma vedrete che avrà una buona stella a proteggerli, temo…».

Nicola: «Siete su una slippery slope… in Champions league chi ci va? Assieme alla Juve… dico Inter, Roma, Milan. Napoli clamorosamente fuori e dritto in Europa League, assieme a Toro e Lazio».

Simone: «Juve, Inter, Napoli e Milan».

Albert: «Direi Juve , Inter, Roma e Milan».

Nicola: «In Serie B? Frosinone, Chievo, Empoli (purtroppo)».

Simone: «Dico Frosinone, Chievo, ed Empoli».

Albert: «Chievo, le altre due mi tengo un paio di giornate. Due tra Bologna , Empoli e Frosinone».

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Nicola Bonafini
Tribuna Centrale

journalist, blogger, writer, media manager, editor. Sports, mainly… but not only. Italian is my language, English is my passion