Elogio Delle Idee Stupide

Luca De Giglio (Tripluca)
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Published in
4 min readDec 28, 2018

Molti anni fa, dopo aver messo in piedi l’attività di prenotazioni online a Praga, Budapest e Cracovia, decisi di andare a vedere che aria tirava a Vilnius.

Non per spirito imprenditoriale e voglia di nuovi mercati.
Avevo semplicemente voglia di vedere Vilnius.

Contattai vari gestori di appartamenti, proposi loro di fare parte del mio sito, scattai le foto e creai il mio primo sito “baltico”.

Poi feci la stessa cosa a Riga e Tallinn.

Un mio amico, Paolo, me ne disse di tutti colori:ma come ti viene in mente di andare a Riga? Chi vuoi che vada in questi paesi fuori dal mondo? Stai a Praga che funziona, non ti avventurare in paesi strani.

Un anno dopo i miei tre siti baltici erano i primi in Google, la Comunità Europea avevo tolto l’obbligo di passaporto per i tre paesi baltici e Ryanair aveva iniziato a portare frotte di turisti alla scoperta di Riga, Vilnius e Tallinn.

E tutti trovavano i miei siti e prenotavano da me.

In quel caso avevo avuto ragione ma non è di questo che voglio parlare.

L’ aspetto intrigante è il perché a me pareva ovvio che aprire quei mercati fosse sensato e a Paolo no?

La risposta è semplice: io con la testa vivo nel futuro e lui vive nel presente.
A me pareva ovvio che quei tre paesi, appena usciti dal giogo sovietico si sarebbero integrati con l’Europa al massimo livello possibile.
Paolo invece vedeva la situazione attuale: non ci andava nessuno.

Nessuna delle due posizioni è giusta o sbagliata.
Esiste l’oggi ed esiste il domani ed entrambi vanno considerati.

Ma una cosa è cambiata in maniera fondamentale: l’oggi ha perso peso specifico e il domani è un investimento sempre più fruttuoso.

L’oggi dura sempre meno.
Il domani è sempre più vicino.

Se a fine 1800 io avessi previsto che le automobili sarebbero diventate di massa e avessi deciso di buttarmi in quel mondo, Paolo mi avrebbe detto qualcosa del tipo “ma come ti viene in mente di scommettere sulle automobili? Chi vuoi che usi quei mostri infernali? I cavalli sono perfetti e vanno su tutti i terreni, non vedi che le macchine si impantano continuamente?”.

Ed infatti i vari Paolo dell’epoca dicevano esattamente quelle cose.

Il fatto è che avrebbe avuto ragione perché sarebbero dovuti passare decenni prima della messa in produzione del Modello T della Ford, la prima automobile prodotta in massa, e della diffusione delle strade asfaltate.

Ma nel 2004, la mia previsione del futuro si sarebbe realizzata nel giro di un anno o due.
Da quel momento in poi Paolo ha smesso di aver ragione su quasi tutto.

Credo che la seguente metafora spieghi bene il concetto:

Noè viene avvisato di un imminente diluvio e costruisce l’Arca animalista.
In effetti” pensa, “ci sono proprio dei nuvoloni”.
I suoi amici lo prendono in giro.
Noè si salva e gli amici annegano (bell’amico Noè).

Dove hanno sbagliato gli amici di Noè?
Hanno giudicato l’idea di Noè nel contesto sbagliato.

Hanno pensato che un’Arca nel deserto fosse un’idea stupida.
Non hanno nemmeno considerato la possibilità che il deserto sarebbe diventato un mare.
È comprensibile, ma il fatto che sia comprensibile non li ha salvati dall’annegamento.

Ora, pensaci: è OVVIO che un’Arca nel deserto sia un’idea stupida ed è OVVIO che un deserto non diventi mare.
Quell’OVVIO è la radice di molti degli errori che commettiamo ogni giorno.

Perché il regno dell’Ovvio è circondato dalle armate della Curva Esponenziale.

Ed è quello che continuiamo a fare: non consideriamo possibile uno stravolgimento del contesto anche dopo anni che vediamo contesti in continuo stravolgimento.

Quel salto proprio non riusciamo a farlo.

Nonostante la velocità del cambiamento sia ormai esponenziale (un concetto che non riusciamo ad interiorizzare), la mentalità è rimasta lineare: le cose non cambiano o se cambiano, lo fanno molto lentamente.

Paolo, e la maggior parte delle persone vivono in una “Bolla dello Status Quo” dove, appunto, nulla cambia.

Se penso a tutti gli Host che oggi ci sono in Italia, credo che l’80% dieci anni fa alla proposta di affittare la propria casa a stranieri avrebbero risposto che era un’idea stupida. Classica la reazione “oddio, ma se mi rovinano i mobili?”.

Poi arriva Airbnb, cambia il contesto ed ecco decine di migliaia di Host entusiasti.

Alla stessa cosa stiamo assistendo in tempo reale nel self check-in: si va dall’ “È ovvio che i miei clienti vogliono incontrarmi” all’ “È ovvio che il self check-in è un’opzione che si dà per scontata”.
Adesso siamo nel mezzo, facciamo passare altri 5 anni e vedrai come le stesse persone che denigravano il self-check-in lo accetteranno come normale.

Tutti? No. C’è ancora gente che va a cavallo, come c’è ancora gente che non ha internet nel proprio alloggio turistico perchè “i miei clienti non lo richiedono” senza rendersi conto che: “i tuoi clienti non lo richiedono perchè chi lo richiede non sarà mai tuo cliente”.

Ricordo ancora le lotte a Praga per convincere i proprietari che se avessero messo internet sarebbero aumentate le prenotazioni. La risposta era sempre “Ma costa 15 € al mese, ho già molti costi”.

La comunicazione con Quelli Dello Status Quo è sempre frustrante perchè si vive in universi diversi. L’Oggi, appunto, e il Domani.

La mia non è una critica , ma una considerazione ed un avvertimento: se oggi vivi nel presente stai già sprofondando nel passato.

Vivere nel presente è un lusso che non ci possiamo più permettere.

Trips è un modo per entrare attivamente a lavorare sul futuro, iniziare a respirarlo, capirne le dinamiche e, in un certo senso, salire sull’Arca.

Lo so, troppo estremo, e poi Airbnb è troppo grande.

E il deserto è troppo secco.

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