Ti odio, ciclista

Una ode, anzi un odio.

Il Triste Mietitore
TristeMietitore
2 min readAug 3, 2016

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Ti odio, ciclista. Quando la domenica procedi lento per le strade di campagna, fianco a fianco con 20 tuoi pari, occupando sulla carreggiata lo spazio di un camion articolato che procede in derapata.

Ti odio, ciclista. Quando nelle città senza piste ciclabili ti lamenti degli automobilisti; poi dove ci sono transitarci da pedone equivale ad un suicidio.

Ti odio, ciclista. Quando mi fai due coglioni così lodando la tua bicicletta dal telaio in lega superleggera, freni potenziati al carbonio, forcella rinforzata in adamantio, cambio con più rapporti del kamasutra e sellino ergonomico in ecopelle di ecopanda. Pagata più o meno quanto il mio appartamento.

Ti odio, ciclista. Quando in città buchi allegramente i semafori: “Non posso fermarmi o mi si raffreddano i muscoli”. Pensa, se ti prende un tir ti raffreddi tutto.

Ti odio, ciclista. Quando sei un mio collega che viene al lavoro in bici per tenersi in forma e per questo puzza di capra morta sudata tutto il giorno.

Ti odio, ciclista. Quando procedi lento in mezzo alle strade cittadine e devo aspettare 2 km per sorpassarti. Poi al primo semaforo mi raggiungi e passi nuovamente davanti.

Ti odio, ciclista. Quando piombi in picchiata dalle discese in mountain bike contro escursionisti inermi.

Ti odio, ciclista. Quando fai il mio stesso percorso in città: ti supero e derido appena posso. Ma quando finalmente dopo mezz’ora riesco a parcheggiare ed arrivare al portone di casa, tu mi passi davanti, facendomi capire che in città con la bicicletta ci metterei lo stesso tempo, facendo sport ed incazzandomi di meno nel traffico.

Ti odio.

Cordialità,

Il Triste Mietitore

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Il Triste Mietitore
TristeMietitore

La Morte, mietitrice di anime dalla notte dei tempi ed opinionista. Il suo punto di vista è circa 6 piedi sotto terra.