Il vaccino di Facebook contro le fake news da coronavirus

Le strategie e le misure messe in atto dal social per contrastare la disinformazione

--

Image: Engin Akyrurt/Unsplash

In questa emergenza sanitaria da Covid-19 un altro virus colpisce l’intera popolazione mondiale: la disinformazione, ed è per questo che oggi come non mai la lotta alle fake news risulta essere ancora più urgente e necessaria.

I maggiori focolai di disinformazione sono costituiti dai social network, tra questi sicuramente è necessario nominare il grande colosso americano di Facebook che gradualmente è riuscito a mettere in campo una serie di strategie e di misure in grado di contrastare la situazione al meglio. Due sono gli obbiettivi che Mark Zuckerberg si è prefissato di adempiere, come ha spiegato in un post ufficiale del 16 di aprile, nel quale ha specificato inoltre la linea definitiva perseguita dall’azienda: da una parte continuare a limitare la diffusione di notizie false e dall’altra spingere invece verso informazioni vere, accurate ed ufficiali.

Fin dall’inizio della pandemia, il social si è prodigato nella rimozione di tutti quei post che promuovevano fake news: tra le più famose l’utilizzo della candeggina, della vitamina C, dei raggi ultravioletti come prevenzione verso il contagio. Per tutti quei post ingannevoli il social reindirizza al sito dell’OMS, in particolare alla sezione chiamata Myth Busters ovvero una serie di schede con l’obbiettivo di smontare le principali bufale create sul Covid-19. Recentemente Facebook è riuscito inoltre a rimuovere 9 delle 10 pagine che più hanno divulgato informazioni non attendibili in Italia, sicuramente un grande traguardo per l’intera comunità nazionale.

L’azienda ha deciso inoltre di potenziare il proprio fact-checking, sovvenzionandolo con più di un milione di dollari, e appoggiandosi su organizzazioni indipendenti, attualmente attive in 60 paesi e in più di 50 lingue diverse con il compito di “marchiare a fuoco” tutti quei post che divulgano fake news sul coronavirus. I dati dimostrano come nel solo mese di marzo si siano mostrati avvisi su più di 40 milioni di post e si siano reindirizzati oltre 2 miliardi di utenti verso fonti ufficiali; ma per i ricercatori di Avaaz questo non basta. L’associazione non governativa che si occupa di dare voce ai cittadini tramite molteplici petizioni in più di 15 lingue diverse, ha dimostrato delle forti perplessità riguardo alle strategie adottate, sottolineandone il ritardo nell’invio delle rettifiche fino a 22 giorni e di conseguenza l’inefficacia verso l’estirpazione di informazioni fuorvianti.

Per completare al meglio le misure messe in atto dal social, Facebook dal 16 aprile ha deciso d’istituire un centro informazioni sul Covid-19, presente inizialmente solo sulla piattaforma americana ma attualmente anche su quella italiana che permette agli utenti di rimanere informati sulle ultime notizie, conoscere i casi positivi confermati a livello mondiale e a livello nazionale, promuovere raccolte fondi verificate, reindirizzare ai siti e ai post ufficiali del Ministero della Salute, dell’ OMS ecc… e fornire direttive utili da seguire fuori e dentro casa.

In generale e ancora di più in questa situazione straordinaria al fine di riuscire ad estirpare definitivamente il virus della disinformazione è necessario che ognuno, soprattutto noi giovani, sviluppi maggiormente capacità critiche verso il riconoscimento e la distinzione tra notizie false e fonti attendibili e ufficiali.

--

--