Twitter combatte le fake news nell’emergenza coronavirus
Alcune volte la libertà di espressione va ridimensionata per evitare conseguenze nocive. Per questo motivo Twitter blocca la diffusione di notizie false sull’emergenza che si sta vivendo nel mondo affidando la pubblicazione di queste alle sole autorità competenti
Lo scoppio della pandemia del Coronavirus ha creato il generarsi di molte notizie e informazioni false e discordanti da quelle rilasciate dal Ministero della Salute. Ancora oggi, a due mesi dallo scoppio in Italia e quasi sei mesi dal primo caso in Cina, gli esperti non conoscono perfettamente il virus. Per questo motivo le informazioni da virologi e medici vengono rilasciate in base alle nuove scoperte, generando nella popolazione confusione. È in questo clima che si sviluppano le fake news, sui maggiori social vengono pubblicate informazioni riguardanti misure protettive errate e alcune volte anche pericolose, o anche tweet che generano il panico. Non mancano teorie complottiste verso gli Stati e verso aziende produttrici di disinfettanti o sapone. (Possibilità di approfondimento al seguente link).
Twitter ha imposto un divieto — pubblicato sull’account ufficiale — ai suoi iscritti sulla condivisione di informazioni non verificate sul Covid-19, pena la cancellazione del post. I tweet che vengono cancellati riguardano qualsiasi tipo di informazione proveniente da fonti non ufficiali della sanità pubblica. Tra questi, post che descrivono misure protettive inefficaci e spesso pericolose come, ad esempio, suggerire di bere candeggina per “disinfettarsi dall’interno”; che seminano il panico, come quelli pubblicati all’inizio del lockdown che affermavano la sospensione dei rifornimenti alimentari; e post che vanno esplicitamente contro le regole imposte dalle autorità, come l’obbligo di indossare le mascherine.
Durante questa emergenza, Twitter non risparmia nemmeno politici di spicco o personaggi famosi e ne sono dimostrazione le rimozioni di post di figure quali il Presidente brasiliano Jair Bolsonaro, il quale il 29 marzo aveva divulgato due tweet compresi di video in cui sosteneva l’efficacia dell’idrossiclorochina (Plaquenil) nella cura del coronavirus, nonostante i test effettuati non abbiano rilasciato dati certi. Violavano la nuova policy anche alcuni post del Presidente venezuelano Nicolas Maduro e l’ex sindaco di New York Rudolph “Rudy” Giuliani; quest’ultimo affermava che “una pinta di birra avrebbe eliminato i geni infettivi” del virus e, come Bolsonaro anche Giuliani ha pubblicato un tweet sull’efficacia certa dell’idrossiclorochina. Non mancano tra le vittime di questa policy personaggi famosi come Alyssa Milano e John McAfee. (Reperibile al seguente link).
Per rafforzare la lotta alle fake news sull’emergenza Covid-19, in aggiunta a questa policy a tolleranza zero, il social network ha stipulato un accordo con il ministero della Salute. Come si può vedere dalla pagina di ricerca della piattaforma, infatti, tutte le ricerche di hashtag riguardanti il coronavirus (#covid-19, #coronavirus) rimanderanno alla pagina del ministero della Salute, oscurando quindi i post con gli hashtag sopracitati. L’obiettivo dell’accordo è quello di “far emergere contenuti sempre corretti e attendibili e promuovere contatti costruttivi su quello che è un tema ancora in via di sviluppo”, come dichiara il ministro Roberto Speranza. Inoltre, Twitter ha messo a disposizione dei suoi utenti un ulteriore hashtag, #KnowTheFacts, il quale è un’estensione della ricerca che permette di rimanere sempre aggiornati su temi quali l’immunizzazione e i vaccini.
L’Italia però non è il primo paese ad aver utilizzato questo sistema, in quanto sono già attivi accordi con Australia, USA, Regno Unito, Vietnam e altri 15 paesi; e la piattaforma continuerà a stipulare accordi con gli altri paesi in cui sarà necessario un intervento di blocco alla divulgazione di fake news. (notizia reperibile al link precedente).