8 animali in cerca di un workshop

Una panoramica sulle personalità che si possono incontrare nei workshop online e qualche consiglio per creare uno spazio inclusivo, anche da remoto.

Giulia Carlon
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10 min readFeb 25, 2021

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Con l’esperienza dell’ultimo anno di workshop online abbiamo iniziato a raccogliere una serie di accorgimenti che sono risultati utili per i 3 attori generalmente coinvolti in un’attività di workshop: azienda, di solito il promotore economico dell’attività, partecipanti e facilitatori (ovvero noi).

Abbiamo provato ad osservare con maggiore attenzione anche i comportamenti dei partecipanti per provare a capire come avremmo potuto aiutarli a digerire un nuovo contesto di lavoro che precedentemente veniva erogato in presenza.

Ne è emerso che per ogni tipologia di partecipante possono essere individuate delle azioni da compiere sia per equilibrare le persone rispetto al team, sia per metterle nella miglior condizione per potersi esprimere al meglio.

Per un’azienda che decide di investire in un’attività di workshop, lo scopo è portare a casa il maggior numero di contributi e la migliore qualità delle idee da parte di ogni partecipante. Per questo conoscerne le caratteristiche e sapere quali sono gli accorgimenti da tenere a mente, garantisce all’azienda di raggiungere questo obiettivo con successo.

A questo punto non ci resta che svelarvi (quasi) tutto quello che abbiamo imparato :)

La ricerca

Quando abbiamo iniziato ad interrogarci su questo tema, ci siamo resi conto che per comprendere meglio le possibili categorie dei partecipanti, avremmo dovuto esplorare gli ambiti della psicologia e antropologia.

Le strade possibili in questi campi di indagine sono pressoché infinite, noi abbiamo scelto di avvicinarci a quella di Jung e al suo celebre studio del 1921 sui tipi psicologici — un elenco di 8 diverse tipologie di personalità arricchite da descrizioni che ne esprimono carattere e peculiarità.

In questo libro [1], Jung sostiene che esistono quattro funzioni psicologiche di base: pensare, sentire, intuire e percepire. In ogni “tipo”*, una funzione ha un carattere predominante. A partire da queste caratteristiche, Jung ritiene che si formino due grandi tipologie di carattere: l’introverso e l’estroverso accompagnate da una delle funzioni che abbiamo precedentemente visto.

*Il tipo all’interno del libro viene così definito «Il tipo è un esempio od un modello del carattere peculiare di una specie o di una collettività. Nel senso più ristretto di questo lavoro, il tipo è un modello caratteristico di un atteggiamento generale, che si manifesta sotto diverse forme individuali.”
fonte: “Tipi Psicologici”- Carl Gustav Jung, 1921

Grafico di sintesi degli 8 tipi

Nel raccontarci fra colleghi le reciproche esperienze dei workshop online, non abbiamo avuto difficoltà a ricondurre alcune categorie di partecipanti alle 8 tipologie definite da Jung e da quel ragionamento sono emerse alcune riflessioni interessanti.

La nostre considerazioni

La prima: per alcune tipologie di personalità sono emersi in maniera più spontanea e abbondante dei consigli e delle strategie da attuare, mentre per altre è stato più difficile.

Abbiamo ipotizzato quindi che ci siano delle categorie di persone che richiedono più attenzioni e coordinamento nelle attività di gruppo rispetto ad altre.

La seconda considerazione, ed è forse quella che ci interessa di più, è che c’è una categoria che trae vantaggio dalla modalità di erogazione online ed è quella degli introversi, che tendenzialmente non riescono a essere altrettanto efficaci in situazioni di attività in presenza.

L’online, infatti, offre spazi di condivisione a cui le persone introverse non sono solitamente esposte. Dalle semplici poll, che consentono di dare un voto autonomo e talvolta anonimo, sino al “giro di tavolo” in cui a ogni partecipante viene richiesto di contribuire con il proprio pensiero in un tempo a questi affidato.

Nelle descrizioni dei tipi introversi ed estroversi che ti presentiamo, abbiamo quindi riportato punti di attenzione, consigli per equilibrare un determinato tipo rispetto al team e consigli per stimolare questa persona a dare il proprio contributo.

Questo che leggerai non è che un estratto della ricerca che abbiamo fatto.

Tipi Estroversi

“Nello stato di estroversione si pensa, si sente e si agisce relativamente all’oggetto, in modo evidente e direttamente percettibile, tanto che l’atteggiamento positivo del soggetto riguardo all’oggetto è fuori di dubbio. In un certo senso, è un atto di trasferimento dell’interesse del soggetto nell’oggetto”.

Così viene definita “estroversione” da Jung all’interno della sua opera “Tipi psicologici”.

Lo Yung antropologo con questa descrizione ci dice che, l’estroversione è la tendenza della persona a dare maggiore rilevanza alla realtà oggettiva, esterna, che alle considerazioni soggettive, manifestando apertamente le proprie reazioni.

Una piccola postilla prima di iniziare: le descrizioni dei tipi che abbiamo individuato sono espresse attraverso una fauna di 8 animali che consapevolmente abbiamo deciso di portare nei nostri ragionamenti per evitare di imbrigliarci in classificazione di genere e restituire opinioni soggette a cliché. I tipi descritti rispettano alcune caratteristiche che sono tipiche della loro personalità indipendentemente dal loro sesso.

Andiamo quindi a scoprire i tipi estroversi: leone fugace, cane entusiasta, polpo multitasking e suricato sospettoso.

Descrizione

È quello che partecipa solo ad alcuni momenti per dare degli input al gruppo o avere il controllo sugli output, ma senza seguire in modo attivo tutte le attività pianificate. Il suo intervento, sebbene sia di breve durata, è molto autorevole e incide sul gruppo, che ne rimane inevitabilmente condizionato.

Un suggerimento per il leone fugace

Condividere un’agenda dettagliata in anticipo, segnalando i momenti in cui è essenziale essere presenti in modo attivo. Questo permette di agevolare la flessibilità richiesta da questa figura, senza intaccare i risultati del workshop.

Inviare inviti su calendario / inviare Presentazione condivisa su Drive, Sharepoint o altro tool

Descrizione

È una persona galvanizzata dalle attività che vengono proposte e tende ad alimentare l’atmosfera positiva del gruppo. Tuttavia, poiché il suo interesse principale è rivolto alle relazioni con gli altri partecipanti, tende ad assecondare il pensiero predominante e a non avere una posizione precisa, mancando quindi di carisma.

Un suggerimento per il cane entusiasta

Limitare l’interazione sociale nei momenti in cui è importante raccogliere l’apporto di tutti prediligendo attività individuali o in piccoli gruppi (meglio se non sono presenti figuri influenti come un capo), sondaggi e votazioni anonime. Seguire questo consiglio, ovvero eliminando la sfera sociale a vantaggio di una maggiore attenzione sul contenuto, permetterà al facilitatore e ai partecipanti di cogliere il suo punto di vista autentico.

Predisporre uno spazio per ogni partecipante su cui lavorare individualmente (es. su Miro) e usare sistemi di sondaggio e votazione su Miro, Teams o Zoom.

Descrizione

Talvolta dà l’impressione di non essere davvero presente durante le attività, come se non seguisse o fosse distratto da altri impegni (voluti o meno). Si scopre, invece, dai suoi interventi puntuali e precisi, che la sua capacità di leggere l’ambiente esterno e connettere i punti, ne fanno una persona in grado di pensare a più cose contemporaneamente. Avendo molti interessi cerca di ottimizzare i tempi e le sue energie per poter seguire tutto.

Un suggerimento per il polpo multitasking

È utile assecondare la natura multitasking del polpo facendogli dichiarare sin dall’inizio eventuali impedimenti o accavallamenti di attività cui potrebbe andare incontro durante il workshop. Il facilitatore può quindi proporre un’attività di warm-up prima o durante la sessione di workshop per fare anticipare le esigenze dei partecipanti (i.e “chiedo scusa in anticipo perché sto aspettando un pacco, dovrò staccarmi prima, il mio bimbo è a casa e potrebbe richiedere la mia attenzione…”). Aprire l’attività con queste premesse, concede, soprattutto al polpo multitasking, di sentirsi a suo agio rispetto al team qualora dovesse fare più cose contemporaneamente, così come la sua natura impone.

A voce, oppure attraverso una survey su Typeform o Google form da inviare prima del workshop / Post-it sulla lavagna digitale come miro durante il workshop.

Descrizione

Essendo una persona curiosa e concreta vuole testare che ogni attività sia effettivamente utile, che il facilitatore sia preparato, che i contenuti siano attendibili. Questi motivi, uniti al suo narcisismo, la portano a porre molte domande al facilitatore.

Un suggerimento per il suricato sospettoso

Fornire approfondimenti e fonti sul metodo prima del workshop, in modo da assicurarne la credibilità e soddisfare la curiosità della persona senza compromettere l’agenda o l’interesse del gruppo.

Predisporre un luogo digitale per riporre approfondimenti (es. Drive/Sharepoint/…) e renderli accessibili per esempio in una chat

Tipi Introversi

“Chiamo introversione il rivolgersi della libido verso l’interno del soggetto. Questo fatto esprime un rapporto negativo del soggetto verso l’oggetto. L’interesse non si dirige verso l’oggetto, ma si ritira e ritorna verso il soggetto stesso.”

Queste parole, sempre tratte dall’opera di Jung, ci fanno capire che la persona introversa ragiona sente e agisce in maniera tale da essere il soggetto stesso a determinare ogni suo atteggiamento, mentre l’oggetto ha solo un’importanza secondaria.

Se ci hai già scritto e stai leggendo il nostro pdf completo, noterai che nelle descrizioni dei tipi introversi sono presenti meno osservazioni e consigli rispetto a quelle dei tipi estroversi. Questo accade perché, come precedentemente detto, gli introversi sono la categoria che si esprime meglio nei workshop da remoto interagendo con modalità che incontrano le inclinazioni personali di ognuna di queste personalità. L’ambiente digitale permette di equilibrare la loro presenza in maniera praticamente naturale, diversamente da quanto accade con le personalità estroverse che si vedono private di un’ambiente d’interazione fisico, l’ ambiente da questi prediletto. Lo possiamo dire con un sospiro di sollievo: cari introversi, questa è la vostra rivincita!

Descrizione

Riflessivo, ha bisogno di più tempo per elaborare un pensiero all’altezza dei propri standard.Questa necessità, aggiunta alla poca propensione per le relazioni, costituisce il motivo primario per cui la sua presenza al workshop possa risultare poco incisiva.

Un suggerimento per la talpa nerd

Predisporre in agenda slot di tempo limitati per il lavoro individuale per dargli una tabella di marcia precisa e tranquillizzarlo rispetto alla possibilità di mettere a fuoco al meglio le attività in maniera autonoma.

Far scrivere i partecipanti sulla lavagna digitale oppure su supporti non condivisi, e impostare un timer.

Descrizione

Nonostante possa contribuire con particolare profondità ai risultati del workshop, questa persona tende ad essere sopraffatta dai sentimenti suscitati dall’esperienza, distraendosi dal contenuto.

Un suggerimento per l’elefante riservato

Prevedere modalità di partecipazione che facciano parlare tutti, a turno. Questo gli permetterà di avere uno spazio per condividere il proprio contributo che in questo modo assumerà la rilevanza di tutti gli altri.

A voce, far intervenire i partecipanti interpellandoli uno ad uno.

Descrizione

A livello intuitivo e creativo riesce ad andare oltre, ma il suo carattere introverso fa sì che non si batta troppo per portare avanti la propria idea se il gruppo non è d’accordo con la sua intuizione.

Un suggerimento per l’unicorno geniale

Prediligere attività di brainstorming scritte o predisporre aree di lavoro individuali per le attività generative e poi fare un “giro di tavolo” per raccontarle. Questo gli permette di ragionare in autonomia, così come la sua personalità impone, assicurando al contempo all’azienda e al team di portare a casa il suo contributo prezioso che può essere arricchito dagli input che nascono dalla condivisione della sua idea.

Preparare framework nominali all’interno della lavagna digitale e a turni, far attivare il microfono per qualche minuto a ciascun partecipante.

Descrizione

Può offrire un punto di vista molto personale, ma se non viene intercettato e ascoltato può chiudersi completamente e rimanere concentrato sulle sue sensazioni interiori.

Un suggerimento per il Gufo Disilluso

Inviare un survey durante la preparazione del workshop, per raccogliere più punti di vista. Lo scopo di questa attività è quella di fargli percepire attenzione e cura nella preparazione delle attività facendogli trovare al workshop qualche elemento affine al suo punto di vista.

Mandare Typeform o Google Form.

In questo articolo abbiamo messo insieme alcune osservazioni che riteniamo possano essere arricchite a mano a mano che accumuliamo queste nuove esperienze. Ci piacerebbe infatti avere un dialogo aperto, anche con te, caro lettore, e capire quali sono state le tue esperienze in merito e se ti trovi d’accordo con i pensieri che abbiamo messo in fila.

Il nostro intento è stato quello di cercare di fare chiarezza, consapevoli che le categorizzazioni per loro natura hanno delle limitazioni, ma anche il vantaggio di dare un nome a quelle intuizioni che abbiamo bisogno di mettere a sistema per aiutarci a fare meglio il nostro lavoro con le persone.

Per ricevere il pdf completo con tutti i consigli scrivici una email all’indirizzo innovation@h-farm.com inserendo come oggetto “8 animali in cerca di un workshop”.

[1] Carl Gustav Jung, “Tipi psicologici”, 1921

Libri:

  1. Susan Cain, “Quiet, il potere degli introversi in un mondo che non sa smettere di parlare”, 2012
  2. Carl Gustav Jung, “Tipi psicologici”, 1921

Siti:

  1. mural.com — The definitive guide to facilitating remote workshop
  2. designbetter.com — Design in a remote world — How design can thrive despite distance
  3. globallearningpartners.com — The art of facilitation: 10 Types of Learners
  4. 16Personalities.com — Test sui Tipi di personalità
  5. typefinder.com — Personality Type in the Workplace Presentation Guide
  6. miro.com — What I’ve learned from facilitating over 100 remote collaborative workshop
  7. Sviluppopersonale.com — Strumenti pratici per la tua crescita personale

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Giulia Carlon
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🌫ice🌫 Senior Project Manager @H-FARM Innovation