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Michele Scian
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9 min readJul 7, 2017

Da diversi anni leggo tonnellate di articoli che parlano di tecnologia, il tema è che li leggo online quindi più che tonnellate forse sono Gigabyte. Si, questa era la prima battuta da Nerd di questo post e si, alla fine anche se non sono un informatico e non so scrivere nessuna riga di codice, sono un po’ Nerd anche io.

Che lavoro faccio: non è facile da spiegare in poche parole, non perché il mio ruolo sia super di nicchia in SpaceX, ma perché in H-FARM non siamo “persone da etichetta”. In sintesi: cerco di riassumere i contenuti che assimilo e di rielaborarli in modo che questi possano essere spiegati e digeriti da aziende, studenti e curiosi. Tutto questo sta prendendo forma in un bellissimo progetto che sarà presto online.

Veniamo al punto:

Anche se siamo nel 2017, la testa è sempre un po anni ‘90.

Gli eventi

Quest’anno in particolare ho avuto l’occasione di partecipare a diversi eventi riguardanti tecnologia ed innovazione, qualcuno generale altri più specifici, ne cito alcuni: DLD Munich, Cybertech Tel Aviv, KIN Global, Transform.ai, Vivatech.

Oggi il mercato è popolato da tantissimi eventi riguardanti tecnologia ed innovazione, questo articolo di Venturebeat vi aiuterà a farvi un’idea più precisa di come il mercato si sta muovendo, specialmente in Europa. L’obiettivo di questo articolo è quello di condividere alcuni pensieri.

Gli argomenti

In generale gli argomenti trattati durante queste conferenze si dividono in tre filoni: la Tecnologia come Artificial Intelligence (AI), Automazione, Self-Driving Cars, Retail Innovation, etc.; la Socio-Economia come l’automazione e l’AI minacce per il nostro posto di lavoro, l’utilizzo dei dati raccolti su di noi e la privacy, etc.; infine l’Umanità, discussioni che riguardano quei valori intangibili che sono il fondamento di molti comportamenti, come la fiducia.

Robert Wollcott, Clinical Professor alla Kellog e KIN Organizer.

“We cannot understand our present without considering our future”

by Robert Wollcott

Mi permetto anche di aggiungere che, allo stesso tempo, credo che non possiamo conoscere il nostro futuro se non siamo consapevoli del presente.

Su questo il KIN è stato illuminante.

Brian Collins, sono rimasto incollato alla sedia. Conoscete Henry’s Burger?

Henry’s Hamburgers, sembra buonissimo.

Io non lo conoscevo è un Drive In famosissimo negli anni ‘50-’60-’70 che però non si è accorto che una M grande e gialla stava aprendo all’orizzonte: Mc Donald’s.

L’innovazione a quel tempo non era nella velocità del Wi-Fi ma nella velocità con cui un Hamburger passava dall’ordine alla bocca del cliente. Oggi Henry’s rimane un bellissimo ricordo.

Un altro esempio di semplice innovazione? EOS, come Henry’s non l’avevo mai sentito prima ma provate a Googolare su immagini questo nome. Questo è un progetto fatto direttamente da Brian.

Donne (e anche uomini) qual è quella cosa che in borsa non si trova mai? Il burro cacao. Questo (cosmetico?) è sempre stato uguale, stessa forma, colori, gusti etc etc. che palle. Perché non trasformarlo?

Da cosi:

Un classico burro cacao che tutti abbiamo avuto almeno una volta nella nostra vita. Io simpatizzavo per quello blu.

A cosi:

Il burro cacao EOS.

Nella sua semplicità la trasformazione (cambio forma, colori luccicanti, profumo, etc.) ha avuto talmente tanto successo che la cosa è sfuggita di mano. Guardate questo video, 3,8 milioni di view.

Poi ho conosciuto Dave Neiswander che, dopo aver lavorato nel mondo della finanza, ha cambiato vita lanciando World Bycicle Relief, una no-profit che con il semplice uso delle biciclette sta aiutando la crescita economica dei paesi più poveri dell’Africa. Molto semplicemente, una bicicletta rispetto ad una camminata dimezza le distanze per prendere l’acqua pulita, andare a scuola o vendere dei manufatti.

Molti altri sono stati gli interventi che mi porto a casa, Jake Harriman che ha raccontato perché ha iniziato un progetto no-profit dopo essere stato soldato in Iraq, ha raccontato la sua storia e cos’ha visto, lasciando la sala pietrificata.

Potrei andare avanti molto ma diventerei noioso (già sto rischiando), il KIN Global si è svolto alla Northwestern University di Chicago all’interno della Kellogg School of Management. Tanti stimoli anche in questa occasione, in particolare questo: Advertising 0.1, come fare pubblicità in un campus universitario nell’epoca dello smartphone? Appiccicando manifesti di carta per terra.

Advertising 0.1

Mentre al KIN gli argomenti principali erano Umanità, Etica, Fiducia, Trasparenza e bellissime storie illuminanti, al Cybertech e al Vivatech la storia è cambiata: nerdaggine, tecnologia, cose da pichignare, innovazioni di vario tipo, startup.

Cybertech e Vivatech sono due fiere molto grandi, la prima è itinerante, c’è un’edizione anche in Italia, a Roma; la seconda invece è a Parigi, è una fiera arrivata alla sua seconda edizione ed è fatta talmente bene che sembra la ventesima. Tutti e due sono molto simili come format: grandi sponsor industriali, molte conferenze e tante startup ed aziende che espongono.

Al Cybertech ho ascoltato principalmente conferenze, per capirne un po’ di più su questi temi e direi che si, se non l’avete già fatto, investite sulla vostra difesa online care aziende e privati.

Una breve storia:

L’attacco DDoS a Dyn e i colossi del web.

Prima di WannaCry cyber attack protagonista degli ultimi mesi, c’è stato tra Ottobre/Novembre 2016 un altro enorme attacco che ha messo a terra portali come Netflix, CNN, Reddit, The Guardian, etc.

Senza entrare nei dettagli tecnici, l’attacco che è stato reso possibile grazie alle password deboli delle telecamere di sicurezza nelle nostre case :-) In altre parole, alcuni hacker hanno preso il controllo di queste telecamere — che, di fatto, sono dei piccoli computer — e hanno sfruttato le loro connessioni per attaccare Dyn, un servizio cloud che gestisce i brand citati prima. Questi attacchi si chiamano DDoS. Se volete approfondire qui trovate un po di info.

L’ingresso del VivaTech.

Viva! Al Vivatech invece ho davvero capito come il mondo Corporate si sia mosso massivamente verso la tecnologia e l’innovazione. I Brand partner/sponsor dell’evento: Accorhotels, Air-France KLM, Airbus, BNP Paribas, Carrefour, Cisco, Engie, EY, Facebook, Google, Inpi, La Poste, LVMH, Manpower, Orange, PMU, Ratp Group, Sanofi, SNCF, Sodexo, Talan, TF1, Valeo, Vinci Energies. Mi sono rimasti impressi quasi tutti, li ho letti in qualsiasi luogo, stand, borsa, volantino, biglietto, metropolitana, bagni. Ovunque.

Questi brand avevano i loro stand e i loro panel. Carrefour ha presentato molte startup veramente interessanti che stanno innovando varie fasi della GDO: AdTech, SupplyChain, Data Ecommerce, In Store, Artificial Intelligence, Positive Impact, Smart Food, B2B2C. Per farvi un’idea precisa, selezionate Carrefour da qui e guardate il programma che hanno costruito.

Qui alcune foto dell’evento:

Nell’ordine: (1)Ambassador Partner, (2)Media Partner e Official Suppliers. (3) 3D Food Printer Natural Machines.
Nell’ordine: (1) Palco Carrefour, (2) Pepper by Softbank, serviva per dare informazioni agli ospiti.
Nell’ordine: (1) startup Qopius, (2) lo stand LVMH
Nell’ordine: (1) Nuovi gadget per la Virtual Reality, (2) lo stand Google, (3) Seabubbles.
Nell’ordine: (1) il Main Stage del Vivatech e (2) io che provo un software di riconoscimento facciale per personalizzare l’advertising (io ho 27 anni). Già.

Infine, nelle foto sotto, sono a bordo di un Self-Driving Bus al Vivatech, un’esperienza…normale, alla fine è un Bus che va avanti da solo, ma per un tecnologo come me, wow è un Self-Driving Bus!!

L’interno del Navya bus e i suoi scienziati.

Ero talmente gasato che ho fatto pure un video ad un autobus. Questo in particolare è il modello Navya.

Il Navya bus visto da fuori.
A Parigi sembra essere abitudine guardare il mondo dal tetto.

DLD Munich e Transform.ai pur essendo due eventi con numeri diversi (DLD 1.500/2000 persone, Transform 50–60 persone) eppure molto simili. Entrambi trattano temi che sono un mix tra tecnologia e socio-economia perciò il pubblico è simile.

Mi concentrerò su Transform.ai (TAI), non perché il DLD non sia stato bello anzi, ma perché l’Artificial Intelligence è un argomento che sta diventando sempre più importante.

TAI è stato un evento “intimo”, innanzitutto ci si poteva accedere solo su invito e la platea era composta da C-Levels (ero l’unico fuori posto!) di cui metà erano gli stessi speaker e l’altra metà l’audience. Speaker di prestigio: Laura Merling, VP Autonomous Vehicle Solutions per Ford; Alex Lebrun, Head of AI per Facebook Paris; Reza Khorshidi di AIG e molti altri. Questo evento è stato utilissimo per creare contatti e per farsi un’idea di come grandi aziende stanno approcciando l’AI.

In generale, ci sono tante opinioni sull’AI, molta confusione e ancora una direzione poco chiara. Se c’è una cosa però molto evidente è che molte aziende vogliono iniziare ad entrare nel settore con il desiderio di trarre vantaggio dall’AI ma molte non hanno neanche le basi per poterlo fare.

Provo a fare qualche domanda e dare una risposta sulla base degli appunti presi all’evento tra i vari speaker:

Sono un’azienda voglio iniziare a trarre vantaggio dall’AI possiamo partire con un progetto il prima possibile?

L’Intelligenza Artificiale può funzionare se c’è una base dati costruita con consapevolezza ed ordine, tenendo presente l’obiettivo che si vuole ottenere con l’AI. Senza questo è difficile far funzionare sistemi tendenzialmente complessi, in altre parole è prima di tutto statistica! Hai i dati? partiamo! Non hai i dati? Raccogliamo dati e partiamo!

Nel mio team non ho talenti esperti in AI cosa posso fare?

Assumere talenti oggi può già essere complicato, in base alle possibilità dell’azienda è meglio valutare altre strategie: acquisizione, acqui-hire, finanziare un progetto di ricerca, fare riferimento a progetto open-source.

L’AI ci ruberà il lavoro?

Basta continuare a dire questa cosa. Basta. Oggi l’AI sta creando opportunità di innovazione e ciò che per ora sta creando sono investimenti, acquisizioni e assunzioni (qui un buon articolo). Sicuramente c’è una previsione reale sul fatto che alcuni lavori verranno sostituiti dall’AI, ma quanti verranno generati? Che incremento produttivo verrà registrato?

Oggi l’AI sta già generando lavori. Ci sono coloro che l’AI la fanno funzionare, i tecnici; ci sono coloro che la spiegano e fanno consulenza; ci sono poi coloro che la insegnano.

L’AI non è etica?

I lati della medaglia possono essere vari e la risposta è “dipende”. È rilevante sottolineare però che il tema etico è stato sottolineato molte volte ed è un problema in forte discussione tra i leader.

Non mi dilungo troppo, le testimonianze dirette delle aziende in sintesi confermano che oggi l’AI è in piena fase di sviluppo e studio, ciò non significa che bisogna aspettare ma che è necessario muoversi il più in fretta possibile se è un tema d’interesse.

Ma io, perché sono andato a questi eventi? Leggere l’innovazione, Gigabyte di articoli è molto utile ma ogni tanto è necessario sbattere il naso sulla realtà delle cose, vedere come all’estero tutto questo viene percepito, comunicato, esposto, etc. e devo dire che, rispetto l’Italia, c’è una differenza enorme. Ciò non significa che l’Italia non può — stiamo iniziando a fare varie cose — significa però che dobbiamo cambiare marcia.

Infine, all’interno del team Human Innovation Culture di H-FARM Industry, stiamo costruendo un progetto molto bello, trasversale e tutto dedicato ai contenuti, un intreccio tra tecnologia e quello che viene definito “Human”. Per farlo è necessario studiare, conoscere persone da coinvolgere ed essere sul pezzo rispetto a quello che sta succedendo nei nostri settori di riferimento. Stay tuned!

Mandi.

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Michele Scian
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Boy-Friend. I’m an API between Tech / non-Tech People. Food-Lover. I'm 1.96m tall, no, I don't play basketball. I’m an H-FARMER.