Il bello di tagliarsi le dita

Paolo Punto Basso
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2 min readNov 3, 2017

Le dita sono la chiave in un’agenzia digitale: schiacciano delicatamente i tasti sulla tastiera (un po’ meno delicatamente se sei un Dev…), cliccano sullo scivolosissimo Magic Mouse, “tappano” gli schermi unti dei device, appiccicano post-it su lastre di vetro…

Si muovono agili, coccolate e protette sulle varie superfici in un ambiente pensato proprio per loro.

Ma non le mie.
Le mie soffrono a ogni click, ogni pressione mi ricorda un momento della sera precedente, della settimana precedente, del mese precedente… ebbene sì… la mia passione segreta è il modellismo.

Un passatempo innocuo dicono. Tranquillo e sicuro.

Ve lo assicuro, non è vero. Tenaglie, taglierini, bisturi, colle, acidi e vernici.

Le lame sono in agguato

Strati di colore si depositano sui polpastrelli. Vengono poi squarciati da un movimento inaspettato del bisturi che entra profondo. Entrano poi nel solco dei simpatici diluenti.

È un mondo di dolore. Non il dolore visibile e palese, ma quello subdolo, quello sottopelle. Quello dei capillari rotti per la pressione e dei tagli di una piccola lama. Delle unghie scheggiate e della pelle strappata assieme alla colla.

Da ieri ho un taglio fresco sull’indice destro e questa ultima riga digitata me lo ricorda chiaramente.

L’ Msn-100 Hyaku-Shiki V 2.0 MG che me l’ha procurato mi guarda dal suo nuovo piedistallo.

Il nuovo Msn-100 Hyaku-Shiki V 2.0 MG di Paolo

Sento le dita pulsare: è tempo di aprire un’altra scatola.

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