Perché la maggior parte delle strategie di Open Innovation fallisce

Dopo aver fondato startup, averle finanziate e fatte crescere, ecco cosa abbiamo imparato e come lo trasferiamo alle imprese.

Silvia Mion
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6 min readMay 7, 2020

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Il mercato in continua evoluzione e l’emergere di scenari sempre più complessi costringono le organizzazioni ad adattarsi rapidamente e a costruire solide strategie di innovazione per crescere e differenziarsi sul mercato.

Per innovare, le aziende possono investire in Ricerca e Sviluppo interna o aprirsi al mercato e adottare processi di innovazione che coinvolgono soggetti esterni.

Il concetto di Open Innovation non è nuovo. La prima volta che lo si trova in letteratura risale al 2003, in un libro pubblicato da Henry Chesbrough, “Open Innovation: il nuovo imperativo per creare e trarre profitto dalla tecnologia”. Tuttavia, il principio fondamentale su cui si basa questo concetto, il passaggio da un processo di innovazione chiuso a una collaborazione aperta, è molto più antico ed è nato molto prima del 21° secolo. Con il Longitude Act del 1714, il Parlamento britannico offrì premi monetari a chiunque potesse sviluppare un metodo affidabile per calcolare la longitudine della nave. Nessuno presentò soluzioni con il livello di precisione desiderato, perciò il governo britannico continuò a collaborare con soggetti esterni per oltre 30 anni, creando alla fine il primo cronometro marino.

Quando parliamo di Open Innovation, ci viene subito in mente l’immagine dell’imbuto che mostra un processo di innovazione con idee che provengono dall’esterno e confluiscono in azienda — mostrando come nuove opportunità possano essere generate da clienti o fornitori esterni — e idee generate internamente che escono e sono di beneficio di altri settori.

Al di là dell’abuso che spesso si fa del termine, l’Open Innovation può essere vista come un modo più redditizio e di impatto per innovare. In primo luogo, perché è più veloce. Accelera il time to market, aumenta la differenziazione nel mercato e crea velocemente nuovi flussi di ricavi per l’azienda. Secondo, perché è facilmente accessibile. Può aiutare le aziende a generare nuove idee, creare nuove competenze e adottare nuove tecnologie e innovazioni che sarebbe troppo difficile o costoso sviluppare da zero internamente o trovare in altro modo.

Il concetto di Open Innovation riflette quella che dovrebbe essere una cultura aziendale innovativa, ovvero aperta, collaborativa, veloce e sperimentale. Ecco perché sviluppare progetti di OI dovrebbe essere tra le priorità di un’azienda che vuole rimanere competitiva sul mercato.

Le aziende sentono la pressione di ripensare i metodi e i processi fondamentali con cui generano idee e le portano sul mercato. Sebbene la teoria metta in evidenza in modo molto chiaro i numerosi vantaggi di questo approccio per le aziende, la pratica non è così semplice e diretta come sembra. Ci sono tre elementi di complessità che consideriamo nei nostri progetti di Open Innovation.

  1. L’Open Innovation è solo la punta dell’iceberg.

Per introdurre processi di innovazione aperta di successo è necessaria una strategia di innovazione chiaramente definita e in linea con i piani strategici dell’azienda e una struttura interna che faciliti la collaborazione tra business unit. Processi interni eccessivamente rigidi, cultura aziendale e disallineamento delle strategie interne sono spesso le ragioni dei fallimenti dei progetti di Open Innovation. In H-FARM, comprendiamo la complessità in cui navigano le aziende e i dipartimenti di innovazione. Tramite progetti di co-creazione che fanno leva su un know-how interno multidisciplinare aiutiamo le aziende ad assumersi maggiore responsabilità dei processi di innovazione, a migliorare la creatività, a ridurre i rischi, ad accelerare il processo decisionale e a promuovere una responsabilità trasparente.

2. L’Open Innovation non è astrofisica.

Trovare il giusto business partner può essere paragonato a trovare il partner giusto nella vita: è necessario conoscere molte persone prima di trovare quella giusta, i due devono avere un livello di maturità simile e devono essere alla ricerca delle stesse cose ed è probabile trovare il partner nelle situazioni più inaspettate. Noi, come H-FARM, comprendiamo questa relazione fragile anche se potente, è nel nostro DNA. Abbiamo iniziato il nostro viaggio 15 anni fa come incubatore, investendo in startup emergenti, costruendo un portafoglio internazionale e gestendo programmi di accelerazione.

3. Ogni azienda è diversa e richiede una strategia ad-hoc.

Crediamo che comprendere l’unicità di ogni azienda e trovare la giusta strategia per aprire i processi interni alle collaborazioni esterne sia la chiave per una strategia di Open Innovation di successo. Il nostro metodo combina una ricerca fortemente centrata sull’impatto umano della tecnologia e dell’innovazione, una metodologia di co-design, l’accesso ad un network esteso di startup e la capacità di prototipazione rapida per fornire risposte concrete. Da una strategia incentrata sulle persone a soluzioni pronte rapidamente da lanciare sul mercato).

L’esperienza acquisita nell’ecosistema globale delle startup ci ha permesso di progettare una metodologia consolidata che sperimentiamo e miglioriamo quotidianamente. Il nostro ruolo nel facilitare la relazione fra azienda e startup è paragonabile a quello del panettiere. Sappiamo quanta acqua e lievito sono necessari per ogni tipo di farina in base alla quantità di proteine, sappiamo quali sono i tempi e l’energia necessari per impastare e lavorare l’impasto, quando e per quanto tempo l’impasto deve riposare e quando deve essere rilavorato.

Ora stiamo mettendo questa competenza a servizio di programmi di Open Innovation aziendale che includono lo scouting, la gestione di progetti di accelerazione e la creazione di nuovi modelli di business.

Come si fa? Un punto di partenza è la ricerca di ispirazione dall’esterno nel mercato per intercettare soluzioni concrete. Abbiamo lavorato su centinaia di progetti di Open Innovation e portiamo il nostro punto di vista fresco e nuovo sulle sfide che le aziende stanno affrontando. Non abbiamo barriere concettuali sorte dal contesto in cui operiamo e, nel momento in cui affrontiamo una serie diversificata di sfide, siamo in grado di “collegare i punti”, i fenomeni e l’innovazione in modi nuovi.

Per prima cosa ascoltiamo ed esploriamo. La soluzione giusta può già esistere e richiedere solo piccole modifiche. Adottiamo un approccio pratico attraverso la nostra rete e sosteniamo la fase esplorativa con ricerche preliminari interne ed esterne per individuare le giuste aree di opportunità.

Partendo dal brief cerchiamo e analizziamo le migliori soluzioni sul mercato e nel nostro network internazionale di startup. Contattiamo e incontriamo le startup, cerchiamo di capire al meglio le loro soluzioni e il loro valore aggiunto e, infine, creiamo il legame tra startup e corporate, facilitando e promuovendo opportunità di collaborazione.

Poi, insieme alla startup e all’azienda, definiamo un perimetro per un primo proof of concept e progettiamo un percorso di collaborazione che porti a un primo test della partnership. Dal proof of concept guidiamo startup e azienda alla fase di pilot e infine al roll-out della soluzione, diamo al cliente gli strumenti e i metodi per convalidare il progetto e consegnarlo.

Per noi l’output di un progetto di Open Innovation consiste di tre elementi:

  1. il progetto, un’opportunità di business concreta e testata;
  2. la metodologia e gli strumenti utilizzati che costituiscono la base per affrontare in futuro, flussi e progetti di innovazione in modo indipendente e strutturato;
  3. l’impatto sul mindset, la cultura e i valori dell’azienda che progetti di questo tipo hanno sul team coinvolto che impara a pensare come una startup.

Dopo anni di collaborazione con le startup, ed essendo stati noi stessi una startup, comprendiamo la loro natura flessibile e in continua evoluzione e possiamo supportare le aziende a navigare in questo territorio sconosciuto.

Il mix tra conoscenza del cliente, la comprensione del mondo delle startup e la metodologia lean che adottiamo ci permette di colmare il divario tra l’ambiente di lavoro tradizionale e quello dinamico e innovativo del nuovo mondo. Creiamo nuovi punti di incontro tra realtà diverse e trasformiamo quegli esperimenti di Open Innovation in nuove pratiche di successo che danno luce a progetti concreti e stabili che creano un impatto reale sul business dei clienti.

Per saperne di più su come la pensiamo e sui nostri progetti di Open Innovation: innovation@h-farm.com

Silvia

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