The Proustian Series: Davide Leto Barone

La serie di interviste alle persone di H-FARM su modello proustiano.

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4 min readSep 24, 2020

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Venuto al mondo in mezzo ai faggeti delle Prealpi varesine. Ha iniziato a fare “i filmini con le videocamere” quando era bambino e c’erano ancora le VHS-C. Non ha mai più smesso di girare i filmini, ma per fortuna le VHS-C le ha lasciate alla propria epoca. Arriva in H-FARM dopo aver lavorato per altre agenzie e società di Service Design. LinkedIn

Un tratto tipico del tuo carattere. Sono abbastanza simpatico.

Il tuo principale difetto. Sono molto puntiglioso.

Se potessi viaggiare nel tempo, dove andresti? Andrei nel Medioevo, all’epoca di Carlo Magno. Di quell’epoca mi piacciono non solo i castelli e i cavalieri, ma soprattutto l’idea della possibilità di scoprire e inventare cose che ancora non esistevano.

Il tuo primo ricordo. L’area giochi dell’asilo con i tubi, gli scivoli, gli scivoli con i tubi, i tubi con gli scivoli.

La tua idea di felicità. Essere libero dagli obblighi. Sentirmi libero di fare le cose che mi piacciono con tempistiche dettate solo da me stesso.

Un rimpianto. Essermi impegnato poco durante lo studio all’università.

Un sogno ricorrente. Non faccio molti sogni ma ce n’è uno in particolare che ricordo e che ho fatto varie volte: una persona bisognosa mi chiede aiuto, io gli do da mangiare ma lui mi risponde che non è abbastanza. Non ho mai capito il significato di questo sogno ma se ci penso mi rattristo un po’.

Un luogo dove ritorni quando puoi. Il Monte Generoso, sopra Mendrisio. Lo vedo dalla finestra della mia camera nella casa dove sono cresciuto. Bello, alto, imponente. Il mio cuore appartiene a quel posto.

Una cosa difficile che ti è capitato di dover fare? Percorrere a tutta velocità in bici lo Stelvio per migliorare il mio record personale.

L’ app che usi più di frequente? Google Maps aggiungendoci le informazioni di un determinato luogo che trovo su Wikipedia.

Il viaggio della vita? Il viaggio più bello che ho fatto è stato a Capo Nord in macchina. Un posto dove la natura vince su tutto, uomini compresi. Le mie prossime mete: Alaska e Patagonia.

Una generazione che ti affascina. Per una questione musicale, la generazione tra gli anni ‘80 e i primi ’90, quella che ha vissuto a cavallo tra la new wave e il britpop in Inghilterra.

Dove prendi le decisioni importanti? Camminando, o in bicicletta.

Cosa consideri sopravvalutato? Il bisogno esasperato di alcune persone di viaggiare per sentirsi “liberi”. Credo che non ci sia bisogno di viaggiare esclusivamente lontani da casa per provare sensazioni buone e svuotarsi dai pensieri negativi.

Qualcuno che ammiri nella vita reale? Mario Tozzi, un grandissimo divulgatore scientifico “pop” che mi mette tranquillità nonostante i tempi che corrono.

Quel che detesti più di tutto? Il qualunquismo e lo scetticismo nei confronti della scienza.

La tua stravaganza? Mangio la maionese a cucchiaiate.

Come passi il tempo libero? Vado in bici, o in montagna o faccio un po’ di skate. Oppure suono. Peccato avere così poco tempo libero.

L’incontro che ti ha cambiato la vita? Un mio ex collega più grande di me che, nonostante sia diventato un papà con impegni e responsabilità, ha mantenuto il suo spirito spensierato. Mi ha fatto capire che si può diventare adulti senza perdere il divertimento e la serenità.

Una frase che ripeti spesso? La Vincium pü (la guerra), che tradotto significa “non possiamo vincere questa guerra”. Lo dico quando vedo una situazione surreale, o una persona poco sveglia, un po’ imbranata, compiere delle azioni per cui intuisco che difficilmente riuscirà a portare a termine qualcosa. La perifrasi sarebbe una cosa del tipo “se mi portassi te in guerra, difficilmente la vincerei vista l’attitudine goffa che hai nel fare le cose”.

Il dono di natura che vorresti avere? Attrarre le persone che mi piacciono e respingere automaticamente quelle che non mi piacciono senza sforzi.

Il ricordo di un giorno al lavoro? Il mio primo giorno di lavoro mi trovavo a fare delle riprese ad un evento, mandato dal mio capo che mi aveva indicato solo luogo e ora dell’avvenimento. Arrivato lì, mi accorsi che erano tutti vestiti di nero mentre io indossavo una maglia a righe e pantaloni bianchi. Mi ricordo di aver pensato: “Sembro Lucio Dalla, sono proprio un coglione. Iniziamo bene come primo giorno di lavoro”.

In cosa sei particolarmente bravo? Ho una spiccata capacità di adattamento a qualsiasi tipo di sport.

La tua più grande conquista? Dopo anni di tormenti, essermi guadagnato una certa pace interiore (alle volte).

Se non avessi fatto il mestiere che hai fatto, cosa faresti? Avrei potuto fare il musicista se avessi creduto di più in quella strada.

Da sinistra verso destra e dall’alto verso il basso:

  • Film preferito: Pulp Fiction
  • Un artista che ti manda in fibrillazione: Damon Albarn
  • Serie Tv definitiva: Lost
  • Piatto irrinunciabile: Pizzoccheri
  • Il libro che ha cambiato il tuo modo di vedere le cose: “Armi, Acciaio e Malattie” di Jared Diamond
  • Oggetto senza il quale non potresti vivere: Chitarra

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