The Proustian Series: Federico Criscuolo

La serie di interviste alle persone di H-FARM su modello proustiano.

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4 min readJun 9, 2020

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Nasce mentre l’Italia si prepara ad ospitare i mondiali di calcio e il muro di Berlino è caduto da pochi mesi. Cresciuto tra storie di provincia varesine a bordo di una Vespa 50 Special azzurra (truccata), e scappato ben presto per viverne di nuove a Milano e in giro per il mondo. Da studente del Politecnico nella facoltà del Design si muove tra Portogallo e Cina per poi stanziarsi nuovamente a Milano dove incontra H-FARM. Adora i fast food e l’hip hop. Designer di professione, intrattenitore per vocazione. My LinkedIn.

Un tratto tipico del tuo carattere. Sono compagnone e curioso, non in quest’ordine probabilmente.

Il tuo principale difetto. Sono un po’ volgare e testardo, qui forse in questo ordine.

Se potessi viaggiare nel tempo, dove andresti? Indietro, a metà degli anni 60’. Il mondo era nel pieno del dopoguerra e tutto era da costruire da capo. Non solo le case e le strade. Proprio tutto. Governi, cultura, diritti. Mi sarebbe piaciuto avere un ruolo attivo in quel momento storico. O con il parka e sanpietrini o con un microfono in mano. O con entrambe.

Il tuo primo ricordo. Probabilmente casa di mia nonna a Varese. Mi ricordo che ero seduto sul tavolo in cucina e lei mi recitava la preghiera “Angelo di Dio”. Vedendo come sono andate le cose, credo non sia servito granchè..

La tua idea di felicità. Avere la testa vuota da preoccupazioni e impegni. Senza orologio, senza meta.

Un rimpianto. Aver fatto dannare i miei genitori quando ero un ragazzino e andavo ancora a scuola.

Un sogno ricorrente. Fare un sacco di soldi. Ma lo sogno più ad occhi aperti che ad occhi chiusi.

Un luogo dove ritorni quando puoi. Indietro con il pensiero.

Una cosa difficile che ti è capitato di dover fare. Tranquillizzare mia mamma, trovandomi a fare quello che tendenzialmente fanno i genitori con noi, rassicurarci e guidarci.

La app che usi più di frequente. Score Hero, attualmente di più di Instagram che è l’altra app che uso più frequentemente.

Il viaggio della vita? Da Varese a Milano per iniziare l’università.

Una generazione che ti affascina. Quella dei miei genitori. Davanti a loro avevano un futuro roseo e bellissimo, il boom economico. Mi piacerebbe provare almeno una volta nella vita questa sensazione di possibilità sconfinate.

Dove prendi le decisioni importanti? Dove mi trovo e nel momento in cui bisogna prenderle.

Cosa consideri sopravvalutato? Mangiare bene e mangiare pesce.

Qualcuno che ammiri nella vita reale. Mia nonna per la vita che ha condotto e continua a condurre. Si è fidanzata con mio nonno due mesi prima che iniziasse la guerra: lui si è arruolato ed è tornato a casa 7 anni dopo. Ha fatto la guerra, ci ha convissuto entrando in una specie di frullatore e uscendone in piedi, immutata, sempre con il sorriso. Alla fine si è sposata usando il tessuto di un paracadute americano come stoffa per il suo vestito da sposa. Ha lavorato in fabbrica e poi in macelleria per una vita intera. Ora ha 95 anni e fa il sudoku. Altro da dire?

Quel che detesti più di tutto. La disinformazione e l’ignoranza.

La tua stravaganza. Essere una persona normale nonostante tanti pensino che io non sia normale. Non riuscirei a spiegarlo diversamente.

Come passi il tempo libero? Prendo aerei e treni, mi scasso di Netflix, compro scarpe e leggo. E poi cazzeggio abbastanza.

L’incontro che ti ha cambiato la vita. Milano.

Una frase che ripeti spesso. Oh, zio!

Il dono di natura che vorresti avere. La costanza.

Un ricordo di un giorno al lavoro. Era l’inizio di Settembre e avevo incominciato il mio primo lavoro in stage da due giorni. Quel giorno arrivò la mia prima busta paga: 1 euro e 39 centesimi. Ho subito pensato che da quel momento avrei solo potuto fare meglio. Sky is the limit.

In cosa sei particolarmente bravo? Fare gruppo, coinvolgere le persone.

La tua più grande conquista. Aver convinto mio padre che non mi servisse la patente del camion per poter sopravvivere.

Se non avessi fatto il mestiere che hai fatto, cosa faresti? Qualcosa di collegato all’arte e alle persone probabilmente.

Da sinistra verso destra e dall’alto verso il basso:

  • Film preferito: La haine (L’odio).
  • Un artista che ti manda in fibrillazione: Frank Ocean.
  • Serie Tv definitiva: Romanzo criminale.
  • Piatto irrinunciabile: Hamburger.
  • Il libro che ha cambiato il tuo modo di vedere le cose: Il fasciocomunista, Antonio Pennacchi.
  • Oggetto senza il quale non potresti vivere: Accendino.

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