The Proustian Series: Sandro Poli

La serie di interviste alle persone di H-FARM su modello proustiano.

Unbutton
unbutton
Published in
4 min readJan 11, 2021

--

Sandro è nato e cresciuto a Santorso (nei pressi di Vicenza), negli anni ’90. In seguito ha vissuto a Londra e dopo alcuni anni si è trasferito a Zurigo dove ha studiato Interaction Design alla Zürich University of the Arts. Attualmente vive e lavora a Milano come interaction designer e collabora autonomamente come digital artist in installazioni artistiche. My Linkedin

Un tratto tipico del tuo carattere. La spontaneità.

Il tuo principale difetto. Tendo a non prendermi troppo sul serio.

Se potessi viaggiare nel tempo, dove andresti? Nell’antica Grecia ai tempi di Platone ad Atene.

Il tuo primo ricordo. Il primo giorno dell’asilo. La mia aula aveva delle ampie vetrate che davano sul giardino e successivamente sulla strada. Appena arrivato mi sono affacciato ed ho visto la panda bordeaux di mia madre andarsene. Mi ricordo la sensazione di abbandono, ho pianto tantissimo.

La tua idea di felicità. Una buona parte di felicità per me si racchiude nel concetto di condivisione, passando del tempo con persone care. L’altra parte di felicità sta nel sentirmi utile verso gli altri.

Un rimpianto. Non me ne capacito, ma credo di non avere rimpianti. Sono felice di come sono andate le cose fin qui.

Un sogno ricorrente. Sogno spesso delle architetture che non ho mai visto, abitazioni con dei terrazzi che non hanno limitazioni d’accesso, circondate da una vegetazione tropicale e con grandi spazi comuni. È piacevole trovarmi in questi luoghi, uno l’ho anche disegnato.

Un luogo dove ritorni quando puoi. A Santorso, in provincia di Vicenza, sul monte Summano. A metà di questo monte c’è una chiesetta molto bella da cui si ha una visuale molto ampia da Schio fino a Vicenza. Vado lì quasi sempre da solo, quasi sempre a notte fonda e soprattutto inaspettatamente. C’è una sorta di richiamo naturale che mi porta in quel posto e mentre sono lì riesco a ripercorrere le tappe del mio passato e pensare al futuro.

Una cosa difficile che ti è capitato di dover fare? Quel periodo in cui puntualmente fallivo nel tentativo di padroneggiare la mia autonomia. Il momento più basso è stato dover ritornare al punto di partenza dopo non essere riuscito a trovare un lavoro a Londra, ero partito con un biglietto di sola andata.

La app che usi più di frequente? Google Maps. Per guardare posti nuovi, ispirazioni o semplicemente per trovare la strada più bella da fare per arrivare a casa in bici.

Il viaggio della vita? L’India. Un viaggio che vorrei continuare.

Una generazione che ti affascina. La mia. Abbiamo vissuto e subito un sacco di eventi impensabili: Internet, l’avvento della tecnologia, la trasformazione rapida nella possibilità di spostarsi velocemente, fino ad una pandemia che ci ha chiusi tutti in casa. Chissà come andrà a finire, sono curioso.

Dove prendi le decisioni importanti? È perlopiù l’istinto a comprendere le mie risposte che cerco di razionalizzare durante la notte o grazie ad un giro in bicicletta. Di solito però le mie decisioni non arrivano troppo dopo la prima reazione e quindi non esiste un vero e proprio luogo.

Cosa consideri sopravvalutato? Milano, e gli affitti di Milano.

Qualcuno che ammiri nella vita reale? Ammiro chi è coerente con i propri ideali, chi sa sognare e chi riesce a credere fermamente in una propria visione tanto da riuscire a farla diventare realtà.

Quel che detesti più di tutto? Le cose non dette.

La tua stravaganza? Mi lavo i denti sul balcone, o comunque passeggiando in giro per casa.

Come passi il tempo libero? Fuori casa, nella natura. Mare, montagna, laghi, fiumi.

L’incontro che ti ha cambiato la vita? Ci sono tanti incontri che più che cambiarmi la vita mi hanno aiutato ad ampliare il mio orizzonte, spinto ad superare i miei limiti e mi hanno mostrato uno stile di vita diverso.

Una frase che ripeti spesso? Stiamo a vedere come va.

Il dono di natura che vorresti avere? Quello della retorica.

Il ricordo di un giorno al lavoro? Nel 2008 o 2009, mi sono preso un anno di libertà. Ero un ragazzino, vivevo a Padova e un po’ a caso ho deciso di tentare la sorte mandando un application per una posizione in H-FARM. Mi hanno risposto, ho apprezzato molto. Mi avevano detto che non avevano bisogno di me e cercavano persone con competenze specifiche. Dieci anni dopo, senza nemmeno ricordarmi di questo episodio, sono comunque arrivato qui. Inconsapevolmente ho sempre pensato che H-FARM fosse un posto in cui dovevo passare.

In cosa sei particolarmente bravo? A tenere alto lo spirito.

La tua più grande conquista? Poter fidarmi di me stesso.

Se non avessi fatto il mestiere che fai, cosa faresti? L’astronomo.

Da sinistra verso destra e dall’alto verso il basso:

  • Film preferito: La grande bellezza
  • Un artista che ti manda in fibrillazione: Enzo Mari
  • Serie Tv definitiva: Our Planet bbc
  • Piatto irrinunciabile: Tortillas di patate
  • Il libro che ha cambiato il tuo modo di vedere le cose: “Siddhartha” di Hermann Hesse
  • Oggetto senza il quale non potresti vivere: Lo zaino

--

--