Una storia di sfide, sudore e alcol

Lucia Adanti
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5 min readOct 5, 2018

Sapreste dirmi, così su due piedi, qual è la migliore birra che avete mai bevuto in vita vostra?

Ricordate esattamente quale momento era, con chi eravate e quali erano le vostre sensazioni? Io da un paio di mesi a questa parte so rispondere perfettamente a questa domanda. Per anni ho sempre sostenuto che la birra più buona che abbia mai bevuto fosse quella che ho letteralmente tracannato subito dopo che il prof. di Scienza delle Costruzioni ha firmato il mio libretto universitario, decretando così la fine della mia pena, fatta di notti insonni, gastriti e crisi isteriche varie (sì sono architetto e sì l’esame di scienza è stato una milestone indimenticabile anche per me). Bene, vi dico che ad oggi non è più così.

Continuate a pensare…

Ma torniamo alla storia sulle sfide e sul sudore a sfondo alcolico. Tutto è iniziato quando ben 2 anni e mezzo fa mi sono trasferita qui in Veneto e ho cambiato molti aspetti della mia vita. Vedendo il virtuosismo sportivo degli abitanti del luogo anche io ho cominciato ad abbracciare uno stile di vita healty dedicando sempre più tempo all’attività sportiva. Inizialmente erano solo belle passeggiate ma poco a poco ho cominciato a “corricchiare” tanto per dare un senso alla questione “attività sportiva”. E come quasi tutte le cose che nascono per gioco, la mia è diventata una passione che è cresciuta chilometro dopo chilometro, giorno dopo giorno e che, ad oggi, è parte della mia routine quotidiana.

Ecco, sappiate che all’inizio non è stato proprio facile

Così, dopo il raggiungimento dei piccoli traguardi quotidiani, ho deciso di provare ad affrontarne una sfida più grande: una mezza maratona, 21,0975 chilometri da superare prima di poter esclamare, “sì ce l’ho fatta”! Ed ecco che presa da una grande euforia mi sono iscritta alla Half Moon Marathon di Jesolo. Mai scelta fu più sbagliata! Oltre agli allenamenti fatti in maniera più mirata, per fare una gara con decenza devi seguire un regime alimentare corretto ed avere un sano stile di vita.

Bene vi faccio una sintesi dell’agonia dei giorni pre-maratona:

  1. Non puoi bere
  2. Non puoi fumare
  3. Non puoi mangiare qualsiasi cosa passi sotto il naso
  4. Devi riposare quindi andare a letto presto

Tra tutte le restrizioni, ovviamente il non bere è stata quella più ardua da seguire, questo perché l’alcol va di pari passo con la vita sociale, almeno la mia. Tutti gli amici escono bevendo birette, sprizzetti e co, mangiando pizzette unte, tramezzini colmi di maionese, patatine fritte e tu sei lì, con la tua triste acqua brillante che alle 9:30 saluti il pubblico con la stessa espressione di Obama quando finisce il mandato e ti dilegui triste e solo nelle tenebre (questa scena teatrale rende l’idea di quanto sia stato triste tutto questo?).

Alla fine di questi estenuanti giorni è arrivato il gran momento: 26 Maggio. Arrivo a Jesolo carichissima ma di fronte al gran numero di partecipanti per giunta allenatissimi, attrezzatissimi, tecnicissimi il mio umore comincia a scendere e il mio unico pensiero era: ma dove vado? Ok, oramai sei qui, dai il meglio di te e fregatene. E così è stato. Vado alla partenza gremita di persone, scatta il via e senza pensarci troppo seguo la folla. I primi chilometri sono stati tremendamente duri, circondata da persone che cerchi di schivare, dolorini vari e con la testa che ti dice “non so se ce la farai”.

Un breve estratto di me all’inizio della Half Moon :)

Ma poco a poco ecco che accade una magia: mentre sei lì che corri concentrato solo sull’obiettivo tra la tua testa e il tuo corpo si crea una perfetta armonia, un gioco di equilibri, bilanciamenti e ascolti. Ed è questo il segreto della corsa (almeno per me) quella perfetta consapevolezza di te stesso che ti permette di andare avanti e macinare chilometri passando poco a poco da 5, a 6, a 7 e così via. Essere lì e partecipare è stato davvero stupendo: circondata dagli altri partecipanti che lì come te sono tutti proiettati verso il traguardo, quella linea arbitraria che decreta la fine della gara e l’inizio della “gloria” personale. Sì, perché in un modo o nell’altro quando tagli il traguardo puoi dire: ce l’ho fatta! E’ stata dura ma sono qui.

Adrianaaaaa!

Ed è proprio qui che arriva il bello, perché dopo ogni grande sforzo o sacrificio viene sempre la ricompensa. E la mia era bionda: BIRRA! E non potete capire quanto era buona quella Bavaria alla gradevole temperatura di 20 °C servita in una fantastica lattina da 33cl. Ora sapete perché questa è una storia che parla di sfide, sudore e birre. Ed ora sapete anche perché ricordo perfettamente qual è la birra più buona che abbia mai bevuto e so esattamente dove, quando e con chi.

Quello che ho imparato.

Tutta questa storia mi ha insegnato molte cose ed è per questo che ho scritto questo articolo. Può sembrare banale ma oramai che avete letto fin qui scoprite il finale.

Traguardi & Consapevolezza

I traguardi possono essere tanti e diversi. Ognuno sceglie il suo da raggiungere. Qualunque traguardo vi siete prefissati, impegnatevi giorno dopo giorno per raggiungerlo. Può essere dura e ma niente è impossibile.

Ho imparato che i traguardi possono cambiare ed è assurdo escludere dalla propria lista alcuni obiettivi perché si parte dal presupposto che finora le cose sono sempre andate in una certa maniera. Onestamente non mi sarei mai sognata di riuscire a correre una mezza maratona, ma da quando l’ho fatto ho capito che se voglio raggiungere un obiettivo, tanto fisico che mentale, ci posso riuscire. Questo mi dà la carica per affrontare meglio le questioni “non sportive”, quelle legate alla vita quotidiana, spesso imprevedibili, che prima diventano un freno per me, una sorta di muro di confine. Ora so che posso riuscire a raggiungerli, con il mio passo, con il mio ritmo e con il mio impegno. Sono più consapevole di me stessa dei miei limiti (più mentali che fisici!) e del fatto che posso comunque superarli ed andare oltre. So che se voglio percorrere una nuova strada, posso provare a farlo e piano piano con l’impegno posso anche raggiungere un obiettivo che prima non mi sarei mai prefissata.

Tra pochi giorni farò la seconda mezza maratona e chissà quali grandi rivelazioni avrò questa volta. Non ne ho idea ma sono sicura che qualcosa succederà.

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Lucia Adanti
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