Unicorni in redazione — Smart Speaker

Marianna Bruschi
Unicorni in redazione
4 min readJun 18, 2021

In questa puntata si parla di voce: tra assistenti vocali e smart speaker, dati e formati provo a raccontare cosa succede quando siamo noi a chiedere “che notizie ci sono?”

Illustration by Victoria Chepkasova from Ouch! (Icon8)

“Facciamo un passo indietro. Skill, routine, smart speaker. Parliamo di assistenti vocali. E come sempre iniziamo dai dati

Almeno la metà di chi usa un assistente vocale dice di usarlo per le news, ma solo 1 su 5 usa il news briefing quotidiano. Il report del reuters institute in cui ho recuperato questi dati dice anche che solo l’1 per cento dice che le notizie sono la funzione principale. Il 61% infatti usa gli assistenti vocali per sentire la musica, il 6% per porre domande (di qualsiasi tipo) il 4% per informazioni sul meteo.

Ma quando parliamo di “mondo delle news” sugli smart speaker che cosa intendiamo? Sono 4 i formati più diffusi.

  1. I briefing: sono format specifici pensati per dare un breve aggiornamento. Si attivano dicendo “dimmi le ultime notizie”.
  2. Live streams e ovviamente i podcast che possono essere fruiti anche con questi device
  3. La funzione Domanda e risposte: pensiamo al meteo ma anche ai risultati sportivi

Formati più sperimentali che prevedono forme di interazione con gli utenti (per esempio i quiz)

Progetti e prototipi

Il Guardian ha sperimentato con un Voice Lab dal novembre 2018, per sei mesi. tra sintetizzatori vocali e formati interattivi.

Il Lab della BBC ha prodotto diversi prototipi. Uno per esempio prevedeva di tagliare un’intervista radio di 45 minuti con un esperto di sonno e di mappare domande/risposte. E’ diventata una skill per Alexa. Dal 2017 hanno iniziato a produrre flash briefing per gli smart speaker, e nel 2019 hanno lanciato un format interattivo. Hanno anche un assistente vocale, si chiama Beep.

Il FT ha sperimentato per un po’ di tempo i testi automatici. Con il Progetto The Hidden Cities in collaborazione con Google aveva una mappa fisica sul giornale (novembre 2018) e un tour interattivo di Berlino fatto con l’audio.

Evening Standard, per esempio, produce smart audio in partnership con Google Assistant. Sono partiti dalla produzione di podcast con un team di 3 giornalisti che ha iniziato a lavorare sulla produzione di audio notizie con un finanziamento della Google News Initiative. Hanno scelto un mix tra notiziario, showbiz e tecnologia, tutte in 30 secondi

Nella puntata cito questa intervista

“Per gli editori è un un modo per mettersi alla prova con nuovi formati — ha detto — ma anche di mettersi in relazione con l’utente. Le persone si svegliano, fanno colazione e chiedono aggiornamenti al loro assistente vocale. E ciascuno può gestirsi la sua routine/agenda”

La fruizione delle news: la ricerca di Npr

C’è un report molto interessante uscito ad aprile 2020 (quindi tiene conto dei primissimi effetti della pandemia) pubblicato da Npr. Il 24% degli americani ha uno smart speaker (era il 21% nel 2019). La metà di questi lo usa tutti i giorni, anche più volte al giorno. E tra chi lo ha, il 35% dice di ascoltare più notizie e informazione rispetto a prima della pandemia.

Ecco alcune schede

Le risposte alla domanda “Perché gli editori investono poco sulla voce”?:

1. Mancanza di risorse per l’innovazione
2. Un percorso di monetizzazione poco chiaro
3. Poca consapevolezza
4. Pochi dati a disposizione per misurare il lavoro svolto e capirne eventuali sviluppi.

L’ospite della settimana

Per approfondire esperimenti e domande aperte mi sono confrontata con Giacomo Costantini, Senior Business Development Manager, Alexa.

Sì, c’è anche la skill di Unicorni in redazione:

Gli umarell del web

  1. La prima segnalazione è per il podcast Prima di Sara Poma (un’esclusiva Spotify realizzata insieme a Chora. Racconta la storia di Maria Silvia Spolato, la prima donna a fare coming out pubblico in Italia. L’ho ascoltato tutto d’un fiato, ho desiderato più tempo quando non ne avevo abbastanza nel tragitto casa-lavoro in bici. Ascoltatelo
  2. La seconda segnalazione è un progetto che ha coinvolto la Stampa e altre testate internazionali. Si chiama La Generazione Z e la pandemia. Ci sono i racconti di decine di ragazzi di tutta europa, un mosaico di volti e voci. Mi piace la frase di Marco, 20 anni

“Dobbiamo imparare a essere ambiziosi ma non avidi, indipendenti ma non isolati, ottimisti ma non distaccati dalla realtà”.

Un recap di dove si può ascoltare Unicorni in redazione:

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Marianna Bruschi
Unicorni in redazione

Genovese di nascita, nomad worker. Giornalista dei quotidiani locali di GEDI Gruppo Editoriale S.p.A. Vivo a Roma. Member @ona