La Scuola ed i talenti nascosti.

In Italia facciamo una fatica enorme a scoprire i talenti, e la colpa non è solo degli studenti.

Valentino Magliaro
University.it
8 min readFeb 26, 2017

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CARS FOR MILLENNIALS / AGOS DUCATO SPA HACKATHON ROMA

Se c’è una cosa che va dato atto alla Scuola italiana è sempre stata la capacità di saper riconoscere un talento e farlo emergere, ragazze o ragazzi che siano, il talento è sempre stato valorizzato.

Ma oggi, nel 2017, è ancora così?

Nei giorni scorsi ho avuto l’onere e l’onore di essere mentor di un hackathon sul tema “CARS FOR MILLENNIALS”. Mi hanno assegnato due compiti:

  • selezionare 6 tra i migliori studenti in Italia
  • coordinare il tavolo, far loro da mentor e farli lavorare

In un primo screening i nomi scelti erano 8, tra i quali una ragazza, Sara, classe 2001, di un importantissimo Liceo scientifico di Roma, e Marco, classe 1999.

Sara a 3 giorni dall’hackathon mi scrive questo:

“Ciao Vale, ti scrivo piangendo, non posso partecipare all’hackathon. La mia vicepreside non crede che la mia partecipazione possa essermi utile e quindi non mi concede l’autorizzazione a saltare un giorno di Scuola. Purtroppo ne ho già saltati molti ed un giorno può fare la differenza. Fammi sapere se ci sarà la possibilità di partecipare ad un altro. Grazie ancora di tutto!!”

Marco usa più o meno le stesse parole.

I ragazzi che componenti il team finale sono quindi 6, loro:

  • Leonardo Samuel Ciallella, classe 2000
  • Gabriele de Nuntiis, classe 2000
  • Carlo Guastamacchia, classe 2000
  • Vitomario Stipo, classe 1999
  • Shahzeb Mohammad, classe 1998
  • Giorgio Mannarini, classe 1998

LA SFIDA

Come immaginate sarà il mondo automotive per un Millennials nel futuro? Avete 24ore di tempo per creare un prototipo funzionante. Buon lavoro.

IDEA

I partecipanti all’hackathon in tutto erano 42, età media tra 30ed i 40 anni, nostra squadra compresa.

Ore 12.00

Team building. Loro non si conoscono tra loro ma sanno di essere i più giovani, i meno esperti ed assolutamente “ignoranti” del settore. Servono due cose:

  • fiducia
  • team building

Lavorare in gruppo senza conoscersi è una delle più grandi difficoltà in ogni lavoro, in ogni situazione, “o ti pigli”, oppure hai poche possibilità di farcela.

LA CHIAVE DI TUTTO: IL FIAMMIFERO

Sono appassionato di logiche di team building e di tutto quelle che sono e possono essere “mosse tipiche” per sciogliere il ghiaccio.

Ho scelto di far fare loro la mossa del fiammifero, tecnica pazzesca, specie per ragazzi di 16anni.

COME FUNZIONA

  • Prendi una scatola di fiammiferi e distribuisci un fiammifero a testa
  • Dai loro la scatola con la miccia
  • Ognuno di loro si deve presentare nel tempo di durata della fiamma del fiammifero acceso

Questa attività permette loro di far amicizia molto più rapidamente di un semplice giro di tavolo di “esperienze”.

GHIACCIO SCIOLTO. AL LAVORO

Il ghiaccio ora è sciolto, loro stanno diventando amici e tutti sanno che da li e per le prossime 24ore non esiste altro se non il progetto.

Via i cellulari, via la preoccupazione di studiare per la verifica della settimana successiva, via la preoccupazione di far tardi a casa (ok questa non c’è mai stata).

IL PROGETTO

Sono le 19.00 ed i ragazzi hanno lavorato 5ore sull’idea, guidati da me e da Andrea Squilloni, che chiarisce subito, “chiamatemi Pepe o non vi rispondo”, uno dei referenti di AGOS Ducato Spa, la società che ha commissionato l’hackathon. Unico.

Pepe è la persona che ci ha scelto, al momento del saluto dei partecipanti di Agos, Pepe ci aveva già osservato, aveva osservato la carica e l’energia che 6 ragazzi avevano trasmesso ad altre 30 persone, perchè mentre tutti erano al buffet, loro erano già al PC.

Alle 19.00 i ragazzi hanno individuato l’idea, hanno capito che era fattibile, non avevano ancora pensato al modello di business.

A quello però ci ha pensato Leo, uno dei 6, rimasto silenzioso per tanto tempo ma che aveva già pensato a come realizzare la strategia vincente. Quello è diventato il suo compito, mentreCarlo aveva già capito che la notte l’avrebbe passata a ripassare economia.

“RAGAZZI, QUA CI CACCIANO, CHE SI FA?”

Alle ore 21.00 la preoccupazione non era il progetto, ma come poter coordinarsi e lavorare insieme, nonostante non avevamo a disposizione per la notte lo spazio.

Giorgio, scelto all’unanimità da loro come leader del gruppo, ha ordinato una riunione lampo durante la pausa cena. Mentre tutti erano al buffet, loro erano a far riunione per organizzare la loro notte.

“Incontro tutti i giorni ragazzi della loro età. Ma voglio incontrare più spesso loro. Incredibili.” cit. Gabriella

Giorgio, di Bari, e Zebi, di Ferrara, soggiornano in hotel. Gabriele, Vitomario, Carlo e Leonardo sono di Roma, zona Eur.

SI SONO ORGANIZZATI: VIVA LA TECNOLOGIA

Non dimentichiamoci che sono millennials e loro con la tecnologia ci vivono. Si sono organizzati:

  • Whatsapp
  • Skype
  • No al letto

LA NOTTE ED IL LAVORO

Ore 02.30

Giorgio e Zebi, dal piano zero dell’Hotel sono collegati con me, soluzioni efficaci:

  • Birretta
  • DiSaronno
  • Caffè e capuccino

Gli altri ognuno dalla propria casa, collegati e pronti via Whatsapp, Facebook e Skype.

Leo alle 02.13 manda a tutti il messaggio:

ragaaa ho il business plan. Ora lo ricreo su Pc.

Vitomario e Carlo danno manforte.

Gabriele, che fa il simpatico, viene ripreso dal sottoscritto che chiedo di farne 30 per scusarsi (tutto molto ironico) e lui prontamente risponde:

ecco qui, le 30 flessioni boss!!!

Erano le 02.30, abbiamo riso tutti, eravamo tutti al cellulare e li ho mandati a dormire.

In quel momento ho capito che il primo premio lo avrebbero vinto loro.

IL GIORNO X

Sveglia ore 07.00, ritrovo ore 08.00, inizio ore 09.00.

Il giorno più importante per i ragazzi inizia alle 07.00, con solo 4ore di sonno malcontate, con un unico obiettivo: vincere l’hackathon!

Alle 10.00 eravamo già tutti operativi, ognuno con il suo compito, anche io e Pepe eravamo stati assodati. Non eravamo più solo i mentor, ma eravamo squadra. Lo siamo stati fin da subito.

Alle 12.00 eravamo ad un buon punto, vedevamo gli altri tavoli in ansia e noi ci eravamo concessi una pausa di 30minuti. Ce la meritavamo, e mentre Zebi e Gabri riparavano il mio cellulare, Leo, Carlo e Vito hanno deciso di creare il sito web di quovado, in fondo al tavolo Pepe ha chiesto aiuto a Giorgio per il suo pc, e quella pausa si è trasformata in un servizio gratuito di riparazione del software. Tutto così naturalmente semplice. Eravamo pronti.

LA CONSEGNA DEL LAVORO

Alle 14.00 ci riguardiamo in faccia tutti e ci facciamo un applauso.

La chiavetta USB con tutto il materiale era stata appena consegnata a Gabriella, nel mentre anche tutti i partecipanti dei tavoli seguono con l’applauso, come fossimo tutti nella situazione, una sensazione di liberazione e soddisfazione generale. Wow.

Io prendo in disparte Giorgio e gli do gli ultimi consigli per preparare la presentazione. Pochi minuti a disposizione. Minuti che pesano sulle spalle di Giorgio, perchè molto dipenderà dal suo pitch: lui è il referente e se comunica bene, il gruppo vince.

PITCH: 5 MINUTI + 2 MINUTI DI Q&A

Ore 15.00

Giorgio è carico. Vito, Gabriele, Carlo, Leo, Zebi pure. Io e Pepe eravamo in ansia, abbiamo visto il loro impegno ed eravamo emozionati.

Tutti i gruppi si guardano tra loro, Gabriella chiede:

Chi inizia?

Grido io per tutti:

Iniziamo noi. Gruppo Millennials!

L’ho detto io per loro. Erano più carichi di me e Pepe, non potevo rischiare che la loro carica divenisse ansia, li avremmo condizionati. Giorgio capisce e parte a presentare.

VITTORIA

I pitch sono finiti. Giorgio nel frattempo è andato a prendere il treno per rientrare. Mancava solo l’esito della commissione.

Mentre la commissione sceglieva, Giorgio in taxi aveva iniziato a mandare i messaggi nel gruppo di whatsapp, eravamo già a 74 messaggi in pochi secondi.

Io e Pepe ci guardavamo in continuazione e ci dicevamo che comunque sarebbe andata, loro il loro lavoro lo hanno fatto egregiamente. Una vera e propria scoperta di talenti ed entusiasmo.

Nel mentre Gabriella e Valerio, il capo della struttura commerciale, rientrano nel salone con una busta in mano e la tensione era salita alle stelle. Tutti i gruppi ed i partecipanti hanno iniziato a guardarsi negli occhi, ma tutti guardavano noi. Il nostro tavolo, 6 ragazzi più due mentor che nel mentre erano diventati più ragazzini dei magnifici 6.

Gabriella e Valerio esclamano:

Noi siamo contro i clichè. Zero suspance. Abbiamo due primi premi ed un secondo posto. I vincitori sono: …

Nel mentre Gabri aveva già preso in mano il cellulare ed aveva composto il numero di Giorgio. Comunque sarebbe andata, Giorgio era li con noi ad ascoltare cosa stesse succedendo.

Gabriella grida:

AgosPay!!!

Non eravamo noi. Un primo posto era andato.

Giorgio dal telefono non capisce..

Poi dice un altro nome e nessuno di noi capisce.. poi Gabriella ci indica, indica i ragazzi e grida:

“CAAAAAARS FOR MILLENNIALS!!!!”

Io e Pepe esultiamo, guardiamo i ragazzi in festa, assolutamente pazzi, io e Pepe eravamo più gasati di loro. Giorgio dal telefono non capiva e poi capiva e dal telefono cercava di farsi sentire:

“GRANDIIIIIIIII RAGAAAAAAAAAAAA!!! ORA LAVORIAMO SUBITO ANCORA!! GRANDIIIII”

VITTORIA

Il primo premio era loro, hanno vinto 200€ di buono Amazon a testa, e già sapevano come spenderli.. Carlo aveva già deciso che gioco nuovo comprarsi, Gabri i pezzi per il suo nuovo drone, Giorgio e Vito con Amazon ci vivono..

FELICITÀ E RIFLESSIONI

La gioia e la felicità della vittoria purtroppo svaniscono rapidamente al momento delle riflessioni.

Immaginate se ci fosse stata anche Sara? Che bello sarebbe stato veder vincere una ragazza, classe 2001, una competizione sulle Auto contro esperti del settore? Che bel messaggio sarebbe stato per la Scuola di Sara? E per tutte quelle ragazze che avrebbero visto in lei qualcosa di unico?

E per Leo, Gabri, Vito e Carlo, che la loro Scuola, a differenza di quella di Giorgio e Zebi, non ha dato loro la giustificazione per partecipare all’evento? Ora che si fa, lo diciamo alla vicepreside che hanno vinto e che ragionare che solo la lezione in classe può far loro bene e che tutte le iniziative fuori sono il male è un ragionamento da vecchi e sbagliato?

Io da oggi dò formalmente il mio impegno a cercare sempre più nuovi talenti nelle Scuole italiane con l’obiettivo di coinvolgerli in attività di valore e mettendoli a confronto con tante altre persone di valore, con aziende e manager, per rendere migliore tutto ciò che è migliorabile.

Share values, to create value.

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Valentino Magliaro
University.it

Founder of Humans to Humans is nominated by Forbes Italy as 30Under30 on Social Entrepreneurs. In 2017 was chosen by Michelle and Barack Obama as Civic Leader.