Bestiario Illustrato delle Creature dell’Internet

gotta catch’em all!

uonnabi a redazione
uonnabi
17 min readJan 9, 2020

--

[tutti i testi sono di Anita Vicenzi]

Non importa quanto sia sofisticata la vostra bolla, durante le vostre
scorribande digitali l’algoritmo vi porterà ad incrociare la vostra
esistenza con quella di questi mostri leggendari almeno una volta
nella vita. Questo Bestiario vi aiuterà a riconoscerli e a scoprire
dove trovarli, sarà la vostra indispensabile guida per la
sopravvivenza nella Terra dell’Internet.
Venghino signor*!

Mappa della Terra dell’Internet, di Davide Bart Salvemini. Icona dell’illustrazione underground, Salvemini ha lavorato tra gli altri per Einaudi, Rolling Stone, Linus. Ha pubblicato il graphic novel Kaleido (Eris Edizioni). Sul suo sito www.davidebartsalvemini.com potete leggere una bio molto più demenziale.
Originaria dell’Abruzzo, Azzurra Karen Palermo ha studiato illustrazione a Macerata e a Porto, quindi si è specializzata in web design allo IED di Milano. Oggi vive e lavora a Milano, dove collabora come graphic designer per una digital agency. Parallelamente ha pubblicato due libri illustrati: “SALTA!” e “Crisalide” e continua a lavorare ai suoi progetti personali. Trovate i suoi lavori sul suo sito e su Instagram.

L’Analfabeta funzionale Arrogante

Anche se l’Analfabeta funzionale Arrogante non è studiato a lui basta il buon senso per distinguere bene e male.

A differenza di altri che rivendicano l’aver studiato presso la strada lui sventola fieramente il suo diploma di scuola media nell’About.
Fedele all’idea che contro i sani principi la consecutio temporum non può nulla è fortissimo quando si tratta di ripassare le regole della buona educazione anche se presenta evidenti lacune nella comprensione del testo. Soprattutto per questo motivo bisogna desistere dalla discussione epistolare con l’Analfabeta funzionale Arrogante.

Dove trovarlo: gruppi “Sei di [nome paesino qualunque] se…”, notizie evidentemente false corredate da fotografie tarocchissime, fotografie di radiose grigliate in famiglia.

Giovanni Frasconi ha studiato illustrazione all’ISIA di Urbino e oggi vive e lavora a Bologna come freelance. Collabora con riviste, associazioni, festival, case editrici. A Prato, sua città natale, organizza OIOI, un minimarket di editoria indipendente.

Il Buongiornissimo!1!!

Il branco dei Buongiornissimo!1!! è sulla cresta dell’onda, tutti ne parlano: sono i protagonisti del momento!

Anche se sanno di essere presi in giro da tutta la fauna dell’internet, questo non scalfirà certamente il loro entusiasmo. Evviva! Buongiornoooo!

È infatti da anni che i Buongiornissimo!1!! sono abituati a morire dentro ogni giorno un po’ di più: kill me softly, tv verità.
Ma che non venga detto che il Buongiornissimo!1!! non ha avuto sempre un sorriso per tutti e che, in fondo, uno sticker cagnolino non vale più di mille parole.

N.B. Non tutti i Buongiornissimo!1!! sono pancine, ma tutte le pancine sono Buongiornissimo!1!!

Dove trovarlo: pagine alla Un bacio una rosa e un caffè, gruppi tipo Tupperware forever, pagine tutorial per bricolage spicciolo.

Osso è un artista romano. Lo trovate su Instagram.

Il Casanova

Una volta ha letto un articolo che raccontava di come una star hollywoodiana si sia innamorata di un suo fan grazie a un tweet e da lì non si è più ripreso.

Il Casanova è il mago del selfie brutto sul divano controluce. Le sue foto con sguardo sexy e maglietta sporca di sugo sono sempre al primo posto tra i commenti delle campagne di moda femminile.

Non importa quante volte gli diciate che Zalando non è il profilo Instagram della modella che indossa quel reggiseno, Il Casanova è un inguaribile romantico che non rinuncerà alla sua preda per darla vinta al vostro scetticismo.

Dove trovarlo: pagine di marchi di abbigliamento/cosmetica per donzelle, post emozionali in bianco e nero alla a volte l’unica soluzione che hai è essere forte da sola, particolarmente attivo il giorno della festa della donna.

Toscano ma trapiantato a Torino, Edoardo Argentieri si è laureato in Graphic Design al Politecnico con una tesi sulla Torino vissuta da studente fuori sede. Graphic Designer di giorno e aspirante illustratore di notte, fare la spesa al mercato di Porta Palazzo è una delle sue gioie più grandi. Sogna di diventare un illustratore di libri per bambini o un allevatore di lama in Perù. Nel frattempo lo trovate su Instagram.

Il Dove andremo a finire?

Si stava meglio quando si stava peggio, è risaputo. Da quando non ci sono più le mezze stagioni viviamo in una crisi dei valori e il Dove andremo a finire? vive quest’incertezza per il futuro e per tutto ciò che è diverso con estrema ansia.

Da quando l’Internet gli ha dato il potere di vedere oltre la piazzetta di San Giovanni di Vattelapesca, però, non ci sta più dentro: si aggira per Facebook come un borghese in stazione centrale dopo le 9 di sera e percepisce degrado in ogni post.
In un climax di indignazione il Dove andremo a finire? parte dalle notizie sulle unioni civili*, passa poi alle proteste di quei fannulloni dei centri sociali*, e dopo una breve sosta sotto bufale a caso* sbotta inutilmente lì, dove nostalgico percepisce le ceneri di un passato migliore: “È da anni che mangio questa merendina e MAI mi sarei aspettata avreste fatto la versione allo yogurt!!1 Dove andremo a finire? Alla versione al cioccolato minimo… Non ho parole”.

Dove trovarlo: (*) luoghi sopra citati, gruppi civici di pubblica amministrazione, tag in album della 47^ Sagra della rana impancettata.

Classe ’94, grafico e illustratore da Empoli, Daniele Mariti è diplomato in scultura e laureato presso ISIA Firenze come Industrial Designer. Divoratore di musica e appassionato di streetwear, cerca di far coesistere tutto questo nell’illustrazione. Ha illustrato per TINALS, Racconti Crestati, Empovaldo, Gomma e LAHAR. Lo trovate su Instagram.

L’Esperto

Per fortuna c’è l’Esperto ad aiutare quotidianamente i comunicatori di tutto l’internet a perfezionare l’art della digital communication.

L’Esperto si è autoeletto il sindacalista dei consumatori di tutto il web, perché lui capisce la gente e questo sporco lavoro della comunicazione lui lo sa come funziona. Un professionista che, dall’alto della sua laurea ad honorem in F.P.D. (Fenomenologia della Pubblicità di Qualità), perde un sacco di buone occasioni per tacere. L’Esperto ne sa più di tutti noi, sul mondo del web.
Peccato soltanto che quella volta in cui spiegavano che non sono i direttori delle aziende a gestire le pagine Facebook forse era distratto e ora nessuno ha più il coraggio di metterlo davanti a questa amara verità.

Dove trovarlo: commenti di pagine di famosi prodotti capitalisti a caso, pagine di piccole-medie imprese che vendono prodotti di consumo, la pagina delle collanine di merda di tua Zia.

M E M O R I aL_paint dipinge gente morta e lo fa usando MS Paint. Nel 2018 ha partecipato al progetto 18occhi di Lago Film Fest. Nel 2019 ha esposto le sue opere a Bologna e a Brescia ed è stato selezionato per l’edizione 2020 della Wopart Fair di Lugano. Lo trovate su Instagram.

Il Fascista

Beh, al Fascista una cosa bisogna riconoscergliela: è stata sicuramente la specie che più è riuscita a rigirare a suo favore la frittata del social media.
Si aggira per l’internet sventolando la bandiera della libera opinione forte di questo diritto che in questa nazione virtuale è diventato la sua stessa ragion d’essere.

Ed è qui che finalmente il Fascista si sente libero, fiero, veramente euforico di sventolare i suoi orpelli e feticismi, tra immagini di copertina con trionfi di aquile e badge fotografici della Meloni.
Dove è finita la libertà d’opinione se non posso neanche dire in faccia al bangla sotto casa che è un negro di merda? Lunga vita alla libertà d’opinione! Evviva!
Cambiando gli addendi il risultato non cambia: come nella vita vera anche nel web discutere con il Fascista è tanto frustrante quanto improduttivo.

Dove trovarlo: with con molti nemici feeling con molto onore presso Predappio, gruppi tipo A Muso Duro Castel-diqualcosa, foto di famiglia di cresime brutte perché queste sono le vecchie tradizioni che contano davvero.

Nata a Roma nel 1994, Elisa Lipizzi è diplomata in pittura e illustrazione all’Accademia di Belle Arti. Attualmente collabora con lo studio creativo Pìcaro. Trovate i suoi lavori su Instagram e su Behance.

Il Critique

Soltanto nell’Internet un sordo può fare il giudice dello Zecchino d’Oro, ma questo il Critique non lo sa e quindi continua a recensire.

Un sugo poco sapido di qua, un servizio incompetente di là, fino allo spietato se potrei lasciavo 0 stelle. Da quando esistono i programmi di cucina il lessico del Critique si è sicuramente impreziosito e nell’internet, rigogliosa landa di reviews, trova piena libertà di esprimersi.

Il Critique si è riscaldato la cotoletta precotta nel tostapane pranzo-cena tutti i giorni per 7 anni, ma questo non lo fermerà certo dal rivendicare fiero le sue stelline digitali nel taschino.

Dove trovarlo: a presidiare i cantieri di Tripadvisor, tra le prime reviews della pagina Facebook del pizzaiolo marcio sotto casa, tra gli emarginati sociali che recensiscono i piatti su Justeat.

Alessandra Marianelli, in arte Luchadora, ha studiato Design a Firenze e oggi lavora come illustratrice. Ha collaborato con uonnabi per il progetto “Gli Elettori di Salvini dalla A alla Z” e con numerose riviste letterarie tra cui Lahar Magazine, Limoni, Osso Magazine, Carie letterarie, L’inquieto, Cadillac Magazine. La trovate su Behance e Instagram

L’Influencer de noantri

È forse proprio nell’Influencer de noantri che vediamo compiuto il delitto perfetto del social. Abbindolato da filtri Valencia e da #foodpornbrunch, all’Influencer de noartri manca un tassello fondamentale necessario per comprendere la reale natura del digital marketing.

Quando l’antico saggio ci disse: “Se vieni pagato per stare su Instagram sei un influencer, se paghi per essere su Instagram sei solo un coglione” l’Influencer de noantri sicuramente non lo stava ad ascoltare. Forse stava facendo una storia perché il panorama era imperdibile.
È così che è stato condannato a una vita spesa ad organizzare le giornate in funzione degli orari migliori di pubblicazione.
Dopo anni di sforzi Mark lo ha ricompensato con i filtri con le orecchie e il superzoom ma ad oggi l’unica volta che ha influenzato qualcosa è stata quando ha convinto sua cugina a festeggiare il compleanno da California Bakery.

Dove trovarlo: seguendo l’hashtag #follow4follow, gruppi alla Free real followers now, apparizioni estemporanee “Nice pic follow me for more nice pic”.

Originaria di Genova, Alice Piaggio ha studiato Illustrazione all’ISIA di Urbino e oggi vive in Svizzera, dove lavora come illustratrice per numerose riviste e case editrici italiane ed estere. Co-fondatrice di PELO magazine, nel 2019 ha vinto il prestigioso Premio Illustri nella categoria Magazine e quotidiani. Trovate le sue illustrazioni anche su Instagram e su Facebook.

L’Havevi fatto

L’Havevi fatto non sa tante cose, ma una certezza in vita sua ce l’ha: non possiamo essere tutti studiati a questo mondo.

Forse è per questo che si fa fiero portavoce de La Strada, un istituto che, nell’Internet, è stato frequentato da molte persone e che a quanto pare è l’unico luogo capace di insegnarti come stanno per davvero le cose. Certo, tu che stai qui a fare la pulce perché il verbo avere alla seconda plurale non vuole la h, la verità non la potrai mai sapere. Presso La Strada mica stanno lì a scriverle, le cose — nono- a La Strada impari a vivere davvero.
L’intrepido esercito degli Havevi fatto saccheggia indisturbato la nostra lingua, un barbar di qua, un “non o capito” di là. Ma a quanto pare all’università La Strada questo non importa per laurearsi a pieni voti.
In questo panorama accademico in cui se conosci la grammatica sei nazista, non ci rimane che farci una domanda: italiano, cosa havevi fatto per meritare tutto questo?

Dove trovarlo: tutte le volte che falliscono nella comprensione del testo si segnalano con un “non o mica capito” [ N.B: Ricorda, il loro concetto di “comprendere” è differente dal tuo, per questo devi a prescindere riconoscerti la colpa dell’incomunicabilità del messaggio].

Disegnatrice incallita di animali ed esseri fantastici tutti, laureata in design del prodotto a Torino e specializzata in illustrazione editoriale a Milano, Valentina lavora come freelance tra queste due città. Ha collaborato con Torino Graphic Days, Errratum, Pangramma, Isola design District. La trovate su Instagram e su valentinabongiovanni.com

Il Paladino di Stocazzo

Il Paladino di Stocazzo ha un ruolo ben preciso sui social nonché nella vita in generale, che è quello di farla prendere male a tutti.

Indistintamente il Paladino di Stocazzo si immola per le cause più disparate e per difendere a spada tratta non si sa bene quale Codice dell’Internet.
Sociologo di base, giurista per passione ed economo all’occorrenza, il Paladino di Stocazzo è l’ausiliare del traffico del web, una carica a suo dire necessaria per raccapezzarsi in un mondo che troppo spesso si lascia andare ai facili costumi.
Autoproclamatosi sceriffo della polizia postale, non si lascia mai scappare l’occasione di cacare il cazzo.

Dove trovarlo: gruppi chiusi alla “consumatori responsabili uniti”, commenti ai meme dove si assicura che i memerz conoscano il diritto d’autore, sotto ai post di una qualsiasi corporate per rivelare Scomode Verità: “ragazzi, questa pubblicità la fanno solo per vendere!”.

Giulia Lineette è un’illustratrice e i suoi lavori hanno una caratteristica fondamentale, ovvero quella di essere senza veli, senza filtri. La sua fonte d’ispirazione è la vita di tutti i giorni con i suoi momenti belli e quelli talmente complicati da essere difficili da spiegare, ebbene, lei li trasforma in immagini, riuscendo così a dargli una lingua universale.

San Tommaso

Dalle catastrofi naturali a quel timido “senza conservanti” sul nuovo pack delle merendina, nulla fugge al vigile occhio di San Tommaso che non ci crede finché non ci mette il like.

“Ah quindi questa cosiddetta Torre di Pisa pende eh… e che ne sai che non vogliono farci credere che penda scusa? Cosa c’entra che l’hai vista coi tuoi occhi, che ne sai tu se i tuoi occhi sono veramente tuoi.”

Pessimista e logorroico, San Tommaso non si limita a non credere a nulla di ciò che non vede, ma vuole anche farti sapere quanto sei sciocco a non fare altrettanto.
Proprio per questo San Tommaso è la perfetta legna per ogni flame.

Dove trovarlo: gruppi alla Scie Chimiche NO GRAZIE, fan base di Matteo Montesi, ad assistere al pessimo giornalismo sotto le news di un qualsivoglia [inserisci nome di città a caso] Today.

Il suo vero nome è Giulia Perin ma fin da bambina la chiamano Scarabisso, che significa scarabocchio. Classe 1992, si diploma alla Scuola internazionale di Comics a Padova e dal 2016 lavora come illustratrice freelance. Dall’anno seguente si appassiona all’arte del decoro della ceramica, portando i suoi scarabissi su piatti, tazze e ciotoline. Ama la semplicità, la rapidità, la leggerezza.

La Spaesata

La Spaesata non lo sa come ci è finita lì. Sì, sa di aver premuto “Accedi”, certo, ma dopo quel momento è stata sommersa da troppi cartelli di direzioni possibili, da così tanti impulsivi visivi che ha finito per perdersi.

Nell’intento di fare gli auguri di compleanno al nipote è finita a commentare il post di un farmaco per l’intestino e ora quel “Auguri amore simone continua così” rimarrà per sempre lì, inciso come firma alla fotografia stock di qualcuno che si sta per cagare addosso. Tra mesti saluti alle amiche “Che piacere Luisa” fino a inviti a ritrovi gagliardi “vi aspetto te e tua sorella Rosa” è triste pensare che le missive della Spaesata sono lettere inviate senza destinatario, bloccate per sempre alla dogana dell’Internet.

Dove trovarla: dove non dovrebbe essere e dove meno te la aspetti.

Silvia non guida, non mangia frutta, invecchia ma non cresce, beve infusi speziati, pensa troppo, parla poco, disegna cose.
Attualmente vive a Como, dove lavora come illustratrice freelance per bambini da 0 a 122 anni.
Tra gli altri ha collaborato con Editoriale Scienza, Rizzoli, Mc Editrice, Rolling Stone magazine, Hoppípolla, Bepart, Courmayeur Noir in festival, Collective Arts Brewing, ABI Associazione Banche Italiane, Storie da non raccontare. Trovate tutti i suoi lavori qui o su Instagram.

L’Alfa

Nel momento in cui l’Alfa ha realizzato che nell’Internet qualcuno gli stava donando la possibilità di possedere uno spazio tutto suo dove poter erigere l’altarino all’autocelebrazione non ha avuto dubbi, era un miracolo.

Finalmente qualcuno aveva ascoltato le sue preghiere e aveva realizzato che ormai era necessario possedere uno strumento per far sapere a tutti chi è che c’ha il profilo più grosso. Negli anni 90 ci hanno provato con le auto di lusso, ma niente in confronto alle potenzialità del social. Qui l’album “Lamborghini che non sono la mia” è solo la punta dell’iceberg!
Finalmente, la gente può venire a vedere quanto è maestosa la mia esistenza: una meraviglia!
Di solito quando va alle feste nell’outernet, si sbronza male e mena agli alberi ma potete stare certi che nella sua Chiesa digitale è un perfetto gentleman.

Dove trovarlo: taggato nelle foto di @Marioilfotografochic al Luxury Elegance Party della sagra del pesce, scatti in mutande nel campo di grano, post che cercano disperatamente approvazione dal prossimo tipo “OMG sono l’unico che vorrebbe vivere in Thailandia invece che a Busto Arsizio?”.

Osso è un artista romano. Lo trovate su Instagram.

TuaMadre

TuaMadre non è necessariamente tua madre, ma la malvagia rappresentazione iconografica di quel momento di disagio misto a imbarazzo che solo lei ti può regalare.

TuaMadre proprio non ce la fa ad ammettere con se stessa (e con le sue amiche) che le meccaniche logiche e le regole non scritte dell’Internet semplicemente non le capisce. Dovrebbe solo lasciar perdere, ma lei si vuole integrare a tutti i costi — lo fa per il suo figliolo!
É stato forse proprio per contrappasso a questa realtà che l’esercito di TuaMadre ha deciso di popolare i social con brutte foto sgranate e condivisioni compulsive.

Una domenica mattina sono entrate nella cameretta dell’Internet spalancando la finestra senza clemenza alcuna, e noi — inermi e in hangover — non siamo stati capaci di contrastare questa appropriazione indebita.

TuaMadre è qui per taggarti in quella foto in cui “oddio il mio bambino” e invece sei solo un mostro con la papagorgia, è qui per condividere con te immagini con le citazioni dei tuoi cartoni preferiti, 5 volte al giorno. TuaMadre, anche quando non è tua madre, è qui per ricordarti che pure se ormai sei grande e imparato, stanne certo, un modo per sgamarti lei lo troverà sempre.

Dove trovarla: album sfocati di feste di compleanno in giardino a base di prosecco e porchetta, commenti imbarazzanti sotto fotografie in ufficio, sulla tua bacheca quando meno te lo aspetti.

Classe 1995, Claudia Bernardi ha studiato illustrazione e animazione allo IED e oggi lavora come illustratrice e graphic designer freelance. Dal 2017 a oggi ha collaborato tra gli altri con Lago Film Fest, Mondadori Electa, Raccoon Studio. Insieme ad Anna Sandri è co-fondatrice del progetto Carneplastico. La trovate su Instagram

I NoiChe

Incapaci di superare quella delicata fase dell’adolescenza nella quale l’approvazione sociale viene prima di tutto, i NoiChe si muovono nell’internet come un’entità unita e coesa.

I NoiChe non hanno ben chiaro perché gli piaccia una cosa o perché trovino ripugnante quell’altra, ma sanno che dando il loro consenso a quella voce digitale che comunica loro tramite scritte bianche su foto di Google immagini possono far parte di un gruppo, e a loro basta questo.

NoiChe alla mattina vogliamo solo il caffè o NoiChe c’eravamo alla Festa dell’oca del 2003 non abbiamo altro Dio all’infuori dell’Admin, anche se alcune mattine preferiamo il tè e nel 2003 eravamo in vacanza in Riviera ma tanto non se lo ricorda nessuno.

Se fuori dal gruppo lei sarebbe una stupida tro*a e lui un cornuto queste divergenze qui nell’Internet spariscono, e ci si unisce indistinti in nome dei bei programmi televisivi di una volta o dei genuini anni ottanta.

Dove trovarli: persi nei meandri di Google immagini, @Balera di Bagnacavallo — rivivendo i bei tempi andati, esaltando il loro credo attraverso la condivisione di post brutti.

Alessandra Marianelli, in arte Luchadora, ha studiato Design a Firenze e oggi lavora come illustratrice. Ha collaborato con uonnabi per il progetto “Gli Elettori di Salvini dalla A alla Z” e con numerose riviste letterarie tra cui Lahar Magazine, Limoni, Osso Magazine, Carie letterarie, L’inquieto, Cadillac Magazine. La trovate su Behance e Instagram

Il Can-Che-Abbia

Il Can-Che-Abbia è l’equivalente virtuale del cane rompicoglioni del vicino, quello che anche se passi davanti a quel cancello tutte le sante mattine alle otto e cinque per andare a prendere l’autobus abbaia insistentemente a ogni tuo passaggio.

Continua a farlo anche quando ti fermi e gli fai capire che sei sempre tu, che non c’è da preoccuparsi.

“Ah sì?” — penserà lui- “Sai che c’è? Sticazzi. Io continua ad abbaiarti, coglione!”.
Desistete dal fermatevi al suo cancello! Non fatelo quando vorrete fargli capire che la terra non è piatta, neanche quando lo vorrete rassicurate sul fatto che non è vero “che tanto la differenziata va tutta nello stesso posto”, nemmeno per dirgli di non preoccuparsi dell’esito del test “Scopri quando morirai in base al tuo colore preferito” il quale certamente non ha una reale validità diagnostica a riguardo.
“Ah sì? Questo avocado lascia senz’acqua l’intera popolazione del Chile? Sai che c’è? Sticazzi. Io abito ad Ostia, sfigati!”.
Nella vita del Can-Che-Abbia non conta con chi vai, ma quante volte abbai, in fondo si sa, Can-Che-Abbia non morde, ma vota.

Dove trovarlo: gruppi alla “Gli amici della curva”, seguendo l’hashtag #sempresulpezzo, taggato nelle foto nelle peggiori birrerie d’Italia, tra gli alumni di Ha studiato presso: Non Fare Un Cazzo!

Micol è una designer incasinata e piena di energie. Le deadline sono sempre dietro l’angolo pronte ad attanagliarla, ma lei non demorde. Ha una passione per i computer e ama Aphex Twin in modo smisurato, difatti è riuscita ad apparire in un documentario su di lui. Musica e creatività la mantengono in vita mentre cerca di smuovere la fortuna, girando con l’ufficio nello zaino, matita alla mano e la testa fra le nuvole. La trovate su Instagram

La Poetessa

La Poetessa ha finalmente trovato nell’Internet lo strumento per sfogare una vita di velleità artistiche schiacciate dalla morsa del patriarcato.

Si abbandona al dadaismo delle sensazioni che i pixel le infondono. Dalla Giornata Mondiale dei Cani Simpatici fino ai territori inesplorati della promozione 3x2 sulla carta igienica, la Poetessa vive l’Internet con sguardo candido e leggero, quasi inedito, e ce ne restituisce una visione totalmente originale.

Il suo poema “Volava l’anatra, leggera.. infanzia, passata” rimarrà inciso sotto la foto dell’anatra arrosto di tua madre per sempre.

“Ah….giovinezza! Capirete forse? Quando e’ andata” riecheggerà dai commenti allo sponsored del farmaco per l’osteoporosi ed è forse la malinconia che la contraddistingue a farci provare quel senso di tenerezza nei suoi confronti che ci spinge sì a schernirla ma in maniera affettuosa. Ogni suo commento è un buffetto sulla guancia.

Dove trovarla: tra i like della pagina di Coelho, su MiglioriAforismi.net, cercando di capire da quale tab proviene quel suono insistente.

Martilinea è nata nel 1995 e dal 1995, o giù di lì, disegna. Sul tavolo, sui muri, per terra, ovunque e anche sui fogli a volte. Dopo il liceo artistico decide che non ne vuole più sapere del disegno e per questo si laurea in filosofia. Oggi, per coerenza, prova a fare l’illustratrice. La trovate su Instagram e Facebook.

La Logorroica

La Logorroica tende a prendere un po’ troppo alla lettera quel “A cosa stai pensando?”. Ama iniziare le frasi polite con un “sto pensando che” ed è genuinamente lieta che finalmente qualcuno le porga questa domanda.

Pare che gli avvenimenti più irrilevanti abbiano su di lei una forte incidenza e ama condividerli conditi da cascate di puntini di sospensione.
Ogni tanto si lascia andare al fascino dell’immagine, confermandosi regina indiscussa degli album brutti, ma è nel caro e vecchio post scritto che dà il meglio di sé. Le portate del pranzo di matrimonio della cugina diventano poemi epici, l’odio per la fila in posta le 99 tesi di Lutero, fratelli Karamazov spostatevi proprio c’è il racconto della gita fuori porta.

Se nell’Outernet nessuno si sognerebbe mai di chiedere alla Logorroica a cosa sta pensando, vi è finalmente un luogo in cui un’entità digitale è pronta a farlo ad ogni accesso.

Dove trovarla: gruppi alla “Un pensiero per te”, inesorabilmente del tuo feed almeno una volta al giorno, citando Oceano Mare a destra e manca.

Classe 1984, Daniele Roccaro è un artista e graphic designer. Ha studiato architettura in Italia e Spagna e dal 2011 vive e lavora a Berlino. Ha esposto in Italia e in Germania e collaborato con Yanez Magazine e Potpourri magazine. Lo trovate sul suo sito e su Instagram.

Il VecchioPorcone

Nel dicotomico mondo del VecchioPorcone esistono solo due categorie di donne: sua madre e le troie. Sarà forse per questo che vive i social come l’equivalente digitale dell’antica arte dello strombazzo molesto?

Nostalgico dei tempi d’oro del patriarcato, quando poteva commentare i culi delle passanti senza che la moglie si indispettisse apertamente, prova un profondo ribrezzo per la deriva libertina presa dal genere femminile. Proprio per questo sente necessario far sentire la presenza con foto-cazzo a tradimento e preziosi consigli di vita. Il VecchioPorcone si ringalluzzisce particolarmente attraverso la pratica della gogna pubblica, dove può dar sfogo ai suoi pensieri più selvaggi senza dove render conto alla consorte. E così, con il favore del buio di folla, può finalmente calarsi la maschera perbenista- e anche un po’ i pantaloni.

Dove trovarlo: nella tua inbox alle 4 di mattina, ovunque ci sia bisogno di ricordare ad una sgualdrina che si merita il peggio, utilizzando il termine feminazis a sproposito.

Matteo Dang Minh è un illustratore e animatore 2d. Realizza illustrazioni editoriali, motion graphics e corti di animazione sperimentale. Si è laureato all’Accademia di Belle Arti di Brera (Milano), indirizzo “Nuove tecnologie dell’arte” e nel 2019 ha fondato insieme all’illustratrice Francesca Colombara l’etichetta di autoproduzione Ciang. Trovate i suoi lavori su Behance e Instagram.

Il Telegrafico

Il giorno in cui è passata la comunicazione che rendeva noto a tutti l’oscuro meccanismo per il quale le pagine Facebook vengono effettivamente gestite da persone in carne ed ossa il Telegrafico stava studiando le offerte del volantino Unieuro, e se l’è persa.

È forse proprio per questa mancanza che non ritiene necessario esprimere le proprie domande e necessità attraverso frasi di senso compiuto.

Nell’Outernet il Telegrafico non si sognerebbe mai di entrare in un qualsiasi negozio, fissare il commesso negli occhi e dire “Prezzo”, o di presentarsi per cena ed esordire con un “quanto” per sapere quando sarà pronto l’arrosto. Eppure, nella giungla dell’Internet, al Telegrafico piace esprimersi come fosse Tarzan.

Info, quanto, dove. Non estorcerete una parola di più al Telegrafico, convinto che quando non siete lì per servirlo sognate pecore elettriche.

Dove trovarlo: Gruppi per fan dei Discount alla Migliori prodotti con recensione club, sotto qualunque post che necessita di ulteriori informazioni.

Francesca Colombara è un’illustratrice e autrice. Si è laureata in Decorazione all’Accademia di Brera e ora studia Linguaggi del fumetto all’Accademia di Bologna. Nel 2019 è stata selezionata come illustratrice per la residenza artistica “diciottocchi” di Lago Film Fest. Collabora con molte riviste indipendenti (“Mulieris”, “L’inquieto”, “Sette pagine”) e insieme a Matteo Dang ha fondato Ciang, etichetta di autoproduzione. Trovate Francesca sul suo sito.

Il Bisognoso D’Attenzioni

“Sharing is caring” disse il vecchio saggio. E il Bisognoso D’Attenzioni l’ha preso alla lettera.

A volte cerca di colmare un qualche tipo di vuoto cosmico e allora condivide le foto dei suoi cani con la pagina Facebook del produttore dei croccantini: “Guarda…. Lulù e Tina a passeggio… Sono belle? Vero? VERO???”.
Altre volte invece sente solo il bisogno di ribadire che tanto sta peggio lui, e così commenta il post del 3x2 sui ceci raccontandoci del suo problema di meteorismo.

Sfoga la rabbia repressa verso Siri, ma trova poi riparo e conforto tra le braccia di Mamma Internet, sempre pronta a raccogliere le sue lagne con un finto sorriso.

Dove trovarlo: su tutte le bacheche che non hanno il blocco privacy, chiedendo il consiglio del pubblico con le foto dal camerino di H&M.

Edoardo Marconi, in arte Radiocomandero, è un illustratore veronese. Diplomato in design del prodotto presso l’accademia di belle arti di Brescia L.A.B.A, attualmente si sta specializzando in grafica delle immagini indirizzo illustrazione presso l’ISIA di Urbino. Lo trovate su Instagram.

I Marò?

La mediocrità che l’Internet tanto incoraggia quanto disprezza prende forma e parola in loro: I Marò?
Esattamente come quel compagno di banco che era tutto un “ma anche lui stava parlando!”, I Marò? si nutrono degli errori altrui, vivendoli come giustificazione ultima per i propri.

Patrioti forgiati dal marketing del Made In Italy, si galvanizzano indossando svolazzanti sciarpette tricolore anche se poi sono convinti che il pomodoro sia una pianta nativa della provincia di Caserta.
Quando vengono incalzati in una discussione risultano goffi e poco credibili, ma non perdono mai occasione di fare il petto grosso e difendersi dietro una corazza di punti esclamativi.

L’energia pulsante dell’Internet, caotica quanto un imbarco Ryanair, li trasporta spesso per mari che non conoscono, ma questo non impedisce certo loro di sparare.

E allora non possiamo che chiederci: qual è il confine tra essere ingenuo ed essere un coglione?

Dove trovarli: fan page alla “Italy the best”, nella moderna declinazione politicizzata “E allora il PD?”, nell’Oceano Indiano.

--

--