Non è buonismo, solo buonsenso

Il caso di Lodi e un viaggio in treno per riflettere

Giorgio Baglio
upday IT
2 min readOct 16, 2018

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Treno alta velocità Roma-Milano. Ci sono tre anziani, milanesi doc — una rarità — che tornano da una gita a Firenze. Cominciamo a scambiare qualche parola sulla loro città, su quanto sia cambiata negli anni, sui posti lontani dalle blasonate vie del centro dove si può trovare ancora qualche ristorante di vera tradizione milanese. Da qui arriviamo alla cucina e alla ricetta del celebre risotto con ossobuco. “Io facevo la cuoca”, racconta la signora, “ora cucino tutti i giorni, come volontaria, in una mensa per i poveri ”.

Presidio per i bambini stranieri esclusi dalla mensa a Lodi (Foto Piero Cruciatti / LaPresse)

Il discorso vira sull’accoglienza e sui migranti. “Perché non viene a mangiare anche lei lì una volta?”, mi chiede la signora, incuriosita da tutte le mie domande, dalla mia leggera insistenza, affinché mi raccontasse le storie delle persone che incontra ogni giorno: immigrati, clochard, disoccupati. Mi spiazza quando dice: “Guardi che può venire anche lei, non chiediamo mica la denuncia dei redditi”. Ecco, in questa mensa, come in tante altre, gestite dalla Chiesa, da organizzazioni laiche, da associazioni di volontariato, non chiedono certificati, F24, dichiarazioni in carta bollata. Si fa una tessera e si entra. Spesso non serve nemmeno, così come dovrebbe avvenire in qualunque posto dove si offre un pasto caldo.

È una storia diversa da quella della scuola di Lodi, dove 180 bambini figli di immigrati non hanno potuto mangiare alla mensa assieme ai compagni di scuola per un percorso burocratico impossibile da portare a termine.

Ci sono le regole e devono essere rispettate. Ma le regole, così come fanno i giudici con il diritto, vanno interpretate e adattate alle circostanze. I genitori dei bambini di Lodi non sono grandi evasori fiscali che vogliono rubare allo Stato i 5 euro al giorno del pranzo. Su questo c’è da metterci la mano sul fuoco. Così come un milionario non andrebbe mai a sbafo in una mensa per poveri. Anche se, magari, dove cucina la signora si mangia meglio rispetto a qualche trattoria alla moda.

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Giorgio Baglio
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