Dinamiche urbane

Black Samuel Bellamy
UpSideDown Ferrara
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6 min readJul 26, 2018

Tutte le mie storielle urbane nascono da visite sul campo, e dal diretto contatto con gli “iniziatori urbani”, le persone che hanno pensato, ideato e costruito questi progetti di innovazione. Lo scorso anno a Parigi ho avuto il piacere di investire una giornata intera in un luogo che in questo momento rappresenta uno degli esperimenti di partecipazione e co-design dello spazio urbano più innovati in Europa. Ma coso avranno mai fatto i francesi di così innovativo?

Il tutto si concretizza in questa frase:

…abbiamo a disposizione un pezzo di città, ex ospedale Saint-Vincent-de-Paul, di proprietà pubblica, non intendiamo demolire e ricostruire un quartiere nuovo senza il coinvolgimento degli abitanti. In pratica abbiamo attivato un progetto di transizione urbana, iniziato nel 2015 e che terminerà nel 2023 che porterà alla realizzazione di un progetto integrato (usi, funzioni, recupero edifici, nuovo edifici, innovazione, integrazione, ecc.) che terrà conto delle azioni reali, realizzate sul campo e discusse da tutti gli attori urbani che avranno partecipato a questa avventura…

Che palle i francesi. Ora mi tocca pure studiare questo progetto e capire come hanno potuto fare una cosa del genere. Molto semplice, trattasi di volontà politica, impegno sociale e coerenza verso la costruzione di una città sempre di più coesa, resiliente, e innovativa. Ma cerchiamo di fare chiarezza e andiamo per ordine.

Nel 2012, dopo circa 150 anni di attività, l'ospedale chiude e vine ceduto a titolo gratuito alla associazione Aurore. Fondata nel 1871 si occupa di attività con impatto sociale: inserimento lavorativo per persone diversamente abili, reintegro professionale, alloggi sociali e per persone in sofferenza psichica, accoglienza migranti e da subito, Aurore chiede il supporto e l’aiuto ad altri due importanti stakeholders: Yes We Camp e Plateau Urbain per riattivare il sito dell’ex ospedale. In sintesi queste sono le funzioni dei singoli attori all’interno del progetto:

Aurore / Dal 2014 l’associazione è il responsabile principale dell’intero sito, garantisce il coordinamento generale del progetto e si assume la responsabilità tecnica e finanziaria. Gestisce l’asilo nido e i centri di accoglienza.

Yes We Camp / L’associazione contribuisce al coordinamento generale e si assume la responsabilità tecnica per l’apertura del sito al pubblico: direzione artistica, comunicazione, costruzione partnership locali, programmazione culturale, identità visiva, messa a norma degli spazi comuni.

Plateau Urbain / La cooperativa coordina l’identificazione delle attività che occupano e usano gli spazi e i locali del sito, gestisce la loro rete. Contribuisce anche al coordinamento tecnico della gestione del sito.

La forma urbana del progetto Les Grands Voisins

Da queste tre realtà nasce il progetto Les Grands Voisins, un laboratorio di transizione urbana. Ma in pratica cosa significa? Significa che quest’area urbana, di circa 3,4 ettari, nel cuore del 14 arrondissement di Parigi, subirà una trasformazione (rigenerazione urbana) con una forte attività di co-design (partecipazione attiva dei cittadini) rispetto alle scelte del suo futuro (forma, funzioni), e per raggiungere questo obiettivo vengono identificati due momenti temporali:

2015/2017: il primo periodo di occupazione temporanea degli spazi ed edifici ha permesso di ospitare più di 600 persone “vulnerabili”; di incubare 250 srtar-up, associazioni, artigiani, artisti, all’interno di un progetto di nuova comunità, basato sull’idea di creare una “fabbrica urbana di beni comuni”, in pratica di identificare le regole, uso degli edifici e spazi, e realizzare prove pratiche sul campo, utili un nuovo sviluppo urbano. Questa fase è stata completata alla fine del 2017.

2018/2020: in questo momento sono iniziati i lavori che andranno a definire la forma finale del nuovo distretto urbano di Saint-Vincent-de-Paul, ma nel frattempo l’esperienza del Les Grands Voisins, come laboratorio urbano continua: identificazione di nuove funzioni, inclusione di nuovi gruppi sociali, attività culturali, eventi pubblici, creazione di lavoro, il tutto a supporto della configurazione spaziale e sociale per il quartiere di domani!

Ovviamente, per funzionare ed essere credibile, il progetto ha alle sue spalle un modello economico e di governace che si base su questi presupposti:

I proprietari dell’area sono il servizio di salute pubblico, Publique-Hôpitaux de Paris (AP-HP), il fondo pubblico dell’Ile-de-France (EPFIF) e la società di sviluppo urbano Paris Batignolle Aménagement (PBA). I proprietari hanno ceduto a titolo gratuito l’uso dell’area all’associazione Aurore. Aurore sostiene i costi di gestione e di manutenzione, circa un milione di euro per anno di attività.

Durante il primo periodo (2015/2017), ciascuna delle strutture di coordinamento del progetto (Aurore, Yes We Camp, Plateau Urbain) aveva un proprio piano finanziario, anche se il modello di governace era condiviso. L’estensione del progetto al periodo (2018/2020) sarà un'opportunità per rafforzare la collaborazione tra le tre strutture e istituire un bilancio comune, per soddisfare le esigenze di gestione, investimento e funzionamento dell’area. In sintesi Les Grands Voisins è un’esperienza urbana basata sull’equilibrio di tre principali programmi:

  1. una componente sociale, con l’accoglienza di persone “fragili” in alloggi di emergenza e sviluppo di programmi di reintegrazione;
  2. una componente commerciale abitativa con la fornitura di alloggi a basso costo, e di locali (laboratori, studi, ecc.) per lo sviluppo di attività lavorative;
  3. una componente culturale e di apertura ad un pubblico più vasto, con la programmazione di eventi pubblici e l’apertura di negozi o attività pubbliche al piano terra degli edifici.

Queste tre componenti ricevono un sostegno economico tramite due meccanismi, fondi pubblici o fondi provati:

  1. L’associazione Aurore riceve una somma stanziata dallo Stato per la creazione programmi di supporto all’accoglienza e per realizzare alloggi temporanei per persone “fragili”;
  2. Le attività artigianali, pubbliche (bar e ristoranti), studi, società, associazioni, installate nei locali del l’ex ospedale, circa 250, sostengono la propria presenza pagando affitti e utenze con il proprio lavoro, e costituiscono l’economia locale del Les Grands Voisins, generando entrate direttamente sul posto.

Nello specifico le cifre: € 300k derivanti dagli affitti per gli alloggi di housing sociale; € 850k derivanti dagli affitti degli spazi di lavoro; € 450k derivanti dagli affitti delle attività commerciali. Questi tre blocchi sono completati dalla privatizzazione dei cinema € 160k, e una serie di sussidi pubblici circa € 40k, che consentono di raggiungere l’equilibrio economico.

Laboratorio di liuteria all’interno de Les Grands Voisins / Foto (Paris.fr) organo di informazione della Municipalità di Parigi

Il modello proposto da Les Grands Voisins è interessante perché ci mostra come è possibile pensare alla città di domani attraverso una pianificazione urbana di tipo integrato, cioè in grado di mettere a confronto idee e punti di vista differenti (provenienti da attori urbani diversi, cittadini, piccoli imprenditori, artigiani, “persone fragili”, ecc.); portatori di interessi differenti (Aurore, Yes We Camp, Plateau Urbain); disegnare una governace di tipo incrementale, con due tempistiche diverse, 2015/2017 sviluppo modello urbano (forma e funzioni), 2018/2020 consolidamento modello urbano identificato; trovare l’equilibrio economico utilizzando fondi pubblici e economie private; verificare sul campo i modelli urbani (usi temporanei); aumentare la coesione sociale; non consumare suolo; rendere i cittadini parte fondamentale delle scelte strategiche e urbane della propria città.

Tutto questo, con i dovuti salti di scala, bisogni e aspettative, potrebbe essere applicato anche per Ferrara? Personalmente penso di si, anzi, dovrebbe essere obbligatorio, per una città di medie dimensioni come la nostra, cercare di sviluppare soluzioni innovative come questa. Che dire, un altro piccolo sasso lanciato, vediamo se le onde generate sono sufficienti.

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Rokovoko è un'isola lontanissima a sud-ovest. Non è segnata in nessuna carta: i luoghi veri non lo sono mai