Digital Design Forecast 2019

Come sta cambiando il settore e cosa ci riserva il futuro? Lo abbiamo chiesto ai designer di alcune tra le più interessanti realtà italiane e internazionali.

Team UX Tales
UX Tales
11 min readJan 15, 2019

--

Illustrazione by ILLO

Tra buoni propositi e retrospettive, l’inizio dell’anno è un ottimo momento per fare il punto di ciò che è successo finora, ragionare su timori e speranze comuni per il futuro, definire nuovi obiettivi da raggiungere, o semplicemente scommettere su trend nascenti o morenti.

Le interfacce visuali diventeranno vocali? Che fine faranno le mode del 2018? Che rapporto avranno i designer con il business, lo sviluppo e il sociale? In che modo dialogheranno il mondo digitale e gli spazi fisici? Per provare a capirlo, abbiamo messo insieme una selezione di punti di vista condivisi per UX Tales dai designer di alcune tra le più interessanti realtà del settore digitale italiano e non solo. Buona lettura! 😉

Marco Coppeto, Lead Designer @ UENO

1. La strategia è tutto

Gli ultimi cinque anni sono stati caratterizzati da tanti dibattiti sull’ottimizzazione dei processi di design, che hanno portato ad un ripetitivo ed uniforme modo di fare design, prevedo inizieremo a vedere qualcosa di nuovo. In questo momento fare del “buon design” è alla portata di tutti e anche i clienti hanno acquisito consapevolezza nel valutarlo e comprenderne il vantaggio competitivo. Per i clienti, l’unico modo per differenziarsi dai competitor al giorno d’oggi è quello di proporre un’esperienza unica e coesa attraverso tutti i punti di contatto. Il concept e la strategia recupereranno un ruolo chiave nel processo di design, favorendo la creazione di esperienze coese, uniche nell’identità, nel carattere e nella personalità del prodotto o del brand.

Nicola Felaco, Senior Product Designer @ Spotify

2. Oltre lo schermo

Progetteremo prodotti con un migliore storytelling, che siano future-friendly e che si distinguano dalle mediocri interazioni oltre lo schermo digitale. La figura dello UX writer entrerà sempre di più nel processo di progettazione migliorando la comunicazione sull’interazione vocale, la Realtà Aumentata e Video Interattivi. Faciliteremo le connessioni e le esperienze multi-dispositivo per renderle più dinamiche ed espressive.

Ilenia Notarangelo, Creative Director @ ILLO

3. Abbandonare gli anni 10

Penso che uno dei trend del 2019 sarà mettere in discussione tutto ciò che è stato costruito in quest’ultimo decennio: pattern di UX standard, siti bianchi e UI omologate da Dribbble. Spero che brand innovativi abbiano la forza di farci vedere cosa c’è dopo. Mi aspetto l’affermarsi di correnti brutaliste, esperienze multimediali ricche (un po’ vintage, alla Flash) e background colorati.
Lasciamo raramente i social network per avviarci verso un sito web: quando lo facciamo l’esperienza deve essere insolita e significativa.

Davide Bianca, Head of Entertainment @ Unit9

4. Experience + marketing

Già da anni l’entertainment industry utilizza l’experiential marketing per offrire ai fan di blockbuster movies, serie TV di culto, e videogames, l’opportunità di calarsi all’interno del mondo in cui vivono i loro amati eroi e personaggi. Vedremo sempre più’ ampio uso di queste meccaniche e dinamiche sia nel retail — che ne abbraccerà l’essenza con la trasformazione del flagship store da semplice punto vendita ad experience & demo center — che nel product branding, che punterà sempre più sulle branded partnerships e product placement contestuale. Queste iniziative faranno inoltre sempre più leva sulla attiva partecipazione del “pubblico da casa” tramite l’integrazione di meccaniche social e interazioni online-offline, trasformando così gli utenti da passivi spettatori in attiva massa critica, in grado di alterare o determinare l’esito di un evento e convertendo operazioni “local” in eventi globali.

Frank Rapacciuolo, Senior Product Designer @ Musixmatch

5. Voce ai dati

Il design del 2019 sarà più veloce, più collaborativo e più orientato verso l’esperienza. Immagino un tipo di interazione che andrà oltre lo schermo. Prodotti come Alexa, HomePod e Google Home si diffonderanno sempre di più. Inizieremo a progettare nuove esperienze partendo dalla voce. Altro vantaggio per i designer saranno i dati. Si potranno progettare prodotti digitali sempre di più personalizzati.

Matteo Montolli, Design Director @ Moze

6. Interpreti e guide

Per troppo tempo noi designer abbiamo pensato di avere in mano la bacchetta magica con cui risolvere ogni problema. Fortunatamente dopo tanti fallimenti abbiamo capito che la collaborazione è la vera chiave del successo. Basta giocare a fare i demiurghi, noi designer siamo interpreti e guide: quando progettiamo abbiamo il compito di ascoltare, stimolare e facilitare la collaborazione tra tutti (imprenditori, manager, ingegneri, marketer…) per riuscire a passare — senza compromessi — dalla teoria alla pratica, e realizzare soluzioni finalmente sensate.

Michele Zamparo, Design Lead @ HYPE

7. Mind your business

Con la maturazione del settore digitale, le aziende comprendono sempre di più che il design è importante tanto quanto la tecnologia o il marketing. Parallelamente, i designer iniziano ad estendere le proprie prospettive, dialogando a due vie con il business. Questa evoluzione è naturale e positiva, ma porta con sé dei pericoli: dovremo stare attenti a non tralasciare i fondamentali del nostro lavoro, che spesso rischiano di perdersi nella transizione. Spero che nel 2019 continueremo a imparare l’alfabeto del business, avendo cura di non dimenticarci quello del design.

Camilla Zampolini, Creative Director @ Adoratorio

8. Curare i significati

Per il digitale nel 2019 quello che mi auguro è più interesse e premura relativamente all’impatto del digitale stesso sulla vita delle persone: più consapevolezza, più attenzione, più cultura. Al di fuori del nostro settore vedo pochissima cura riguardo il significato della digitalizzazione, troppo spesso affrontata in modo impreparato e approssimativo; nel nostro piccolo, come singoli, ci stiamo attivando facendo formazione e soprattutto informazione. Questo non significa essere in grado di modificare l’impostazione di pensiero collettiva, ma piuttosto credere profondamente che ognuno debba cercare il più possibile di rappresentare in prima persona il cambiamento che vuole vedere nel mondo.

Rubens Cantuni, Senior Visual Designer @ Huawei

9. Esperienze liquide

Le intelligenze artificiali inizieranno a governare tutti gli OS, in particolare quelli mobile, andando oltre l’incarnazione di voice assistant e andando creare esperienze ed interfacce basate sulla situazione, il luogo, il momento e le abitudini dell’utente in maniera contestuale (guida, lavoro, commuting, relax, chatting…) e senza bisogno di intervento da parte dell’utente stesso. L’esperienza cross-device sarà sempre più seamless; passare da un device all’altro sarà come semplicemente girare lo sguardo su un altro schermo, continuando a portare avanti il medesimo task.

Nicolò Volpato, CEO @ Tangible

10. Nuove responsabilità

Nel 2018 si è parlato molto di Inclusive Design e l’accessibilità è tornata in auge: entrambi i punti fanno parte di un trend emergente di discussione circa l’impatto del design in ambito di cambiamenti sociali, sollevando questioni di etica e di responsabilità. Vedo nel 2019 un anno in cui abbiamo l’opportunità di portare a terra questi temi, di renderli actionable, di spostare la discussione dalle intenzioni alla pratica operativa sui progetti.
Su un fronte parallelo, nel 2019 penso sentiremo parlare ancora molto di Design Leadership, Design Management e Design Ops: una parte della discussione si sta spostando dal come progettare prodotti e servizi a come progettare i team e le organizzazioni che progettano prodotti e servizi.

Sebastiano Guerriero, Product Designer @ Nucleo App

11. L’importanza dei tool di comunicazione

Il 2018 ha visto il proliferare di nuovi design tools, sempre più capaci di ridurre il gap tra design ed engineering. Stiamo tutti imparando a ragionare in termini di sistemi, ad abbandonare l’idea che i processi di creazione digitale viaggino in parallelo, ma che invece si intrecciano ed influenzano a vicenda in modo diretto. In quest’ottica, mi aspetto la nascita di communication tools. Le semplici chat non possono essere il ponte che unisce design e development. I nuovi communication tools applicati al digital design dovrebbero includere integrazioni con version control, real data, fungere da legame tra aggiornamenti di code repositories e design assets.

Andrea Cau, Product Designer @ Oval Money

12. Regola del pollice

Il 2018 è stato un anno di avvicinamento all’implementazione delle bottom-oriented UI. Nonostante i moniti di due grandi UX designer, basati su dati reali, ancora non abbiamo interfacce pronte ed adatte per le nuove dimensioni dei display che tutti noi utilizziamo oggi. Mi auguro che questo sia l’anno in cui ogni designer consideri come fondamentale questo mindset per la progettazione di interfacce utente per smartphone e tablet, in modo da perseguire il concetto di un design antropocentrico.

Lorenzo Fabbri, Content Designer @ Team Digitale

13. Design trascinatore

Per fare innovazione spesso si parte dalla creazione o trasformazione di nuovi prodotti o servizi. Ma è solo il punto di partenza, è un modo per trascinare tutto il resto. Il design thinking, come metodo di esplorazione di soluzioni efficaci e come strumento di sintesi delle prospettive degli stakeholder e dei clienti è destinato ad avere un impatto più ampio e trasversale all’interno delle aziende, partendo dal sistema di prodotto per impattare sui metodi di lavoro e sulla comunicazione. Nel 2019 i designer proveranno a esprimere una leadership nella sfera della cultura e dell’identità aziendale, rafforzare il proprio ruolo di designer delle conversazioni che si fanno in azienda e di designer del cambiamento culturale. Almeno lo spero, ce n’è bisogno.

Maurizio De Moliner, UX/UI designer @ Caffeina

14. L’anno della voce

Il regalo tech del Natale 2018 è stato sicuramente l’assistente vocale, da Amazon Echo fino a Google Home. Questo vuol dire solo una cosa: questi prodotti stanno diventando appetibili per il mercato di massa e questo significa molte opportunità di lavoro per noi designer. Ma come si progetta un’interfaccia vocale umana, etica, accessibile e che porti un reale valore aggiunto? Questa sarà la vera sfida del 2019!

Francesca Tassistro, Global Experience Design Lead @ Avanade

15. No-Interaction Design

In un mondo in cui l’“information pollution” sembra destinata a crescere a ritmi insostenibili, la vera sfida sarà restituire tempo alle persone, disegnando soluzioni che rendano la tecnologia trasparente e limitino l’intervento umano a ciò che conta davvero. Il focus del design dovrà necessariamente spostarsi dall’interazione all’automazione, con l’obiettivo di ripensare, sia in termini quantitativi che qualitativi, il ruolo delle persone all’interno di un sistema sempre più complesso di azioni e relazioni.

Davide Casali, Design Principal @ Automattic (Wordpress)

16. #Contesto

In una parola: contesto. La mia speranza è che un numero crescente di designer rifletta sull’importanza del contesto delle decisioni: dalle persone, al business, alla società. Una soluzione funzionale ed elegante in un contesto può essere tragicamente sbagliata in un altro. Chiediamoci più spesso: quali sono le premesse che rendono una decisione valida? Quali sono i bias che questa decisione porta con sé?

Gaia Zuccaro, UX/UI Designer e Coordinatrice Didattica @ Master UI TAG

17. Should designers […]?

Credo che il 2019 sarà un anno di maggiore convergenza tra design e sviluppo. L’anno in cui smetteremo di chiederci se un designer debba saper scrivere codice, ma ci concentreremo sul fatto che sappia progettare con un linguaggio sempre più unificato con lo sviluppo, indipendentemente dalle tecnologie e dai linguaggi. Sarà l’anno di tool come Framer X che trasformando pattern UI in componenti di codice, saranno in grado di educare sempre di più i designer ad una progettazione sostenibile e scalabile.

Fabio Minerva, Creative Director @ AQuest

18. Not only grid

Ormai da qualche anno creare delle esperienze uniche per i nostri clienti diventa sempre più difficile ma necessario per distinguersi. Le agenzie digitali stesse, che prima avevano un unico focus, sono costrette a reagire proponendo servizi aggiuntivi, sperimentando su nuove tecnologie per arricchire l’offerta. Di conseguenza si presuppone che le diverse tipologie di progetti costringano i designer a dover essere i primi a dover uscire dalla propria zona di comfort. Le figure coinvolte saranno costrette ad usare nuovi tools e processi di lavoro per sviluppare progetti insieme a collaboratori che fino ad ora non avevano ancora avuto modo di incontrare.

Sebastiano Giuseppe Garilli, CEO @ Mono

19. Circondati

Il design è ovunque, ne siamo circondati. Il design è la soluzione logica di un problema, non rappresenta solo ciò che vediamo ma anche come interagiamo. L’approccio progettuale sia che si tratti di digitale che di analogico non cambia. Sono sicuro ci sarà sempre più consapevolezza di quanto importante sia la figura del designer nelle nostre vite.

Federica Pecoraro, Head of UX @ Fightbean

20. Empatia per il business

Nel 2019 non sarà sufficiente “pensare come un designer”. Avere una UX/UI eccellente non è più un valore distintivo: le persone se lo aspettano, lo danno per scontato. Per disegnare un prodotto di successo sarà fondamentale capire la prospettiva del business e prendere le decisioni giuste. Non bastano un buon design system e una progettazione ben studiata per risolvere i problemi: è fondamentale conoscere il quadro più ampio in cui il prodotto che progettiamo si inserisce. Come si relaziona agli altri servizi dell’azienda? Come è posizionato sul mercato? Qual è la strategia di crescita? Sviluppare empatia per il business oltre che per le persone ci permetterà di creare valore e di diventare i giusti interlocutori per le sfide che saremo chiamati a risolvere.

Mirko Santangelo, Lead UX/UI Designer @ Paper Tiger

21. Digital Design is still 95% Typography

Il 2018 ha riportato il design digitale a livelli sempre più vicini rispetto alla progettazione su carta stampata ed il Graphic Design classico in genere. Brutalismo, font Grotesk, Kinetic Typography e tecniche di layout ispirate ai modelli sviluppati dalla scuola International Typographic Style. Tecnologie come la CSS Grid cercano di replicare i modelli del passato. Stiamo vivendo in assoluto nell’epoca d’oro del design digitale e credo che il 2019 sarà un anno in cui vedremo il fiorire di queste esplorazioni visive relazionate ai moderni strumenti del digitale.

Serena Giust, UX Writer @ Booking.com

22. Aggiungi un posto a tavola

Negli ultimi anni abbiamo visto come il ruolo dello UX Writer si è timidamente affacciato alla porta delle grandi aziende tech e passo dopo passo ha conquistato un posto al tavolo di lavoro ed il rispetto del team. Mi aspetto un 2019 dove prodotto e intelligenza artificiale torneranno a dare priorità alla narrazione e al lato umano delle nostre esperienze digitali. Per ottenere questo abbiamo bisogno della sensibilità e dell’occhio di uno scrittore, di un umanista, che mi auguro sia sempre più coinvolto e completamente immerso nel processo di ricerca, progettazione e sviluppo al fianco di designer, researcher e developer.

Roberto Falcone, Product Designer @ Google

23. Abbandonare l’ego

Il prossimo design trend sarà l’abbandono dell’ego e la ricerca dell’umiltà: verso gli altri team aziendali, riconoscendo che il design non è l’area più importante all’interno di un’azienda, ma è un organismo che collabora con gli altri a pari livello; verso la tecnologia, che è un argomento sempre più complesso (Artificial Intelligence, Machine Learning, Quantum Computing) e che richiede quindi una collaborazione intensa e rispettosa con gli esperti del settore; verso il design stesso, che è materia affascinante e potente, ma che non è la panacea di tutti i mali. Molto c’è ancora da fare per “cambiare il mondo” attraverso il design e la speranza è che il 2019 segni un nuovo cammino.

Storie di design, esseri umani e interazioni.

Sharing is caring:

Se hai trovato questo articolo interessante, lasciaci qualche applauso 👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏 e condividilo con qualcuno! 😊

UX Tales è una pubblicazione aperta: se vuoi proporre un tuo articolo, scrivici su Twitter o su Facebook

--

--