Portable Lab User Testing (Parte 2)

Come testare il prodotto con utenti reali, attraverso un metodo efficace e semplice da attuare

Giulio Andreini
UX Tales
7 min readNov 12, 2019

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Illustrazione di Michele Zamparo

8. Inizia il test!

Iniziate dando il benvenuto all’utente e ringraziandolo per la partecipazione. Fatelo sedere sulla sedia di fronte al computer e sedetevi di fianco.

Presentate il prodotto che state testando fornendo informazioni molto basilari e senza andare troppo nel dettaglio dato che lo scopo è vedere come l’utente interagisce con un prodotto che non conosce. Se state testando un prototipo, chiarite all’utente che non sta utilizzando un prodotto reale, che i contenuti sono dimostrativi e che alcune sezioni non sono accessibili.

Spiegate all’utente che non state esaminando le sue capacità, che non ci sono risposte giuste o sbagliate e non è possibile fare errori: state testando il prodotto. Create un’atmosfera rilassata e fate in modo che l’utente si diverta, siate empatici! Chiedete di adottare il protocollo think aloud, di essere sinceri e di non preoccuparsi di offendere nessuno. Spiegate che il test è organizzato in task che chiederete di completare. Dato che la sessione sarà registrata, chiedete all’utente di firmare un permesso scritto che potete preparare partendo dal template messo a disposizione da Steve Krug qui.

Aprite sul browser la prima pagina da dove iniziare il test, solitamente la homepage del sito o la prima pagina del prototipo Invision. Avviate la registrazione dello schermo e lasciate il controllo del computer all’utente. Inizia il test!

A seconda del progetto, può essere utile chiedere una prima impressione generale: chiedete di descrivere cosa vede nella homepage, scorrendola ma senza cliccare. Non c’è bisogno di prendere appunti, tutto quello che succede viene registrato e lo analizzerete successivamente.

Iniziate ad assegnare i task descrivendoli in modo chiaro: partite dal primo e date all’utente abbastanza tempo per completarlo. Spesso vi chiederà conferma che quello che sta facendo è giusto: siate gentili e rispondete che non potete dare aiuto per non influenzare il test. L’utente potrebbe bloccarsi e non riuscire a procedere, incoraggiatelo e lasciategli il tempo necessario per provare ad andare avanti. Seguite il documento di linee guida e sottoponetegli tutti i task previsti.

Dopo l’ultimo task chiedete all’utente i suoi commenti finali, impressioni generali di utilizzo e suggerimenti su come migliorare l’esperienza d’uso del prodotto. Questa parte finale del test è molto importante perché si ottengono suggerimenti di dettaglio sulla user experience ma anche impressioni generali e di alto livello sull’utilità del prodotto e su come l’utente lo potrebbe utilizzare.

Finito il test, ringraziate l’utente, salvate lo screencast e preparatevi per il prossimo.

9. Analisi e presentazione dei risultati

Dopo aver terminato l’ultimo test della sessione è il momento di passare all’analisi dei risultati: questa fase è essenziale per dare un senso a quello che è stato fatto finora e ottenere una lista di to-do e di attività da pianificare per migliorare il prodotto.

Per la review dei test potete utilizzare il documento Google Spreadsheet User Testing Analysis — Template. Iniziate la revisione degli screen recording. Screenflow vi permette di evidenziare i click del mouse, attivando la funzionalità “Screen Recording > Click effect > Radar”. Questo è molto utile per capire in quali momenti l’utente ha avuto difficoltà a portare a termine un task cliccando su pulsanti o link sbagliati.

Se avete chiesto agli utenti le loro impressioni generali sulla prima pagina, inseritele nella colonna “Intro”. Quindi, per ciascun task, segnate se è stato completato (colonna “YES/NO”) e aggiungete ogni commento rilevante che potrà essere utile per la review finale nella colonna “comment” corrispondente. Inserite i commenti finali e i suggerimenti che avete chiesto dopo l’ultimo task nella colonna “Outro”: cercate di essere sintetici e di indicare solo gli aspetti utili alla revisione finale. La riga “Result %” vi fornirà il risultato quantitativo di ciascun task.

Spostatevi quindi nella riga “Recap” e, per ciascuna colonna, ricapitolate i commenti presenti nelle celle sovrastanti (per le colonne dei task tenete in considerazione anche la percentuale di completamento): siate sintetici e provate a evidenziare i problemi di usabilità e di user experience che sono emersi. In generale, i task con una percentuale di completamento alta (100%) avranno pochi commenti nella colonna recap, mentre ne avrete di più per task con completamento più basso.

Infine spostatevi nella riga “Actions” e “traducete” i contenuti della riga “Recap” in una lista di to-do: attività e ottimizzazioni da apportare al prodotto per migliorarne la user experience. Come per la riga “Recap”, aspettatevi di avere poche o nessuna cosa da fare per i task con una percentuale di completamento alta (100%) e invece una lunga lista per task con percentuale più bassa.

L’inserimento dei dati in Google Spreadsheet è un passaggio indispensabile per processare quello che è stato registrato durante i test, ma condividere uno spreadsheet non sarebbe il modo migliore per presentare i risultati a tutte le parti interessate al progetto. Vediamo quindi come preparare una presentazione usando il template User Testing Report su Google Slides.

Inserite il nome del progetto/prodotto e la data nella prima slide. Quindi per ciascun task preparare due slide: nella prima inserirete i commenti più rilevanti che potete copiare dalla riga “Recap” del task corrispondente nel Google Spreadsheet. Nella seconda slide inserirete invece le liste di to-do che trovate dalla riga “Actions”. In entrambe le slide inserite il numero di task, la descrizione e la percentuale di completamento (utilizzando colori diversi a seconda della percentuale).

Nella sezione General highlights inserite i commenti generali che potete prendere dalla riga “Recap” delle colonne “Intro” e “Outro” del Google Spreadsheet. Nella slide Actions to be taken inserite la lista di to-do che trovate nelle colonne “Intro” e “Outro”.

Dopo che avete completato l’ultima slide, la presentazione è pronta! Potete anche montare un breve video con i momenti più salienti dei vari user testing da mostrare prima della presentazione, in modo da coinvolgere maggiormente i partecipanti e far capire come si è svolto il test.

A questo punto non rimane che organizzare un incontro per presentare i risultati ottenuti a tutte le parti interessate. Se necessario, dividete il meeting in due o più sessioni coinvolgendo gruppi diversi di persone. I risultati possono rivelare aspetti nuovi e fornire suggerimenti molto utili: per questo è consigliabile condividerli con un pubblico più ampio possibile (inclusi amministratore delegato, marketing, sviluppatori). Seguite la presentazione Google Slides e (se lo avete preparato) iniziate con il video.

Alla fine della presentazione, pianificate un brief per discutere quanto emerso dallo user testing. I partecipanti potrebbero avere dubbi su quello che avete appena presentato: spiegate chiaramente la metodologia e il suo scopo dato che per alcuni potrebbe essere la prima volta che sentono parlare di user testing. Decidete insieme come sfruttare i risultati per migliorare la user experience, definite i prossimi passi, assegnate task e pianificate il lavoro per le prossime settimane con una roadmap.

10. Al lavoro!

Vi ricordate perché avevate scelto di adottare lo user testing? Per ottenere dati qualitativi utili a migliorare l’esperienza degli utenti. Bene, avete fatto un ottimo lavoro, avete condotto i test e avete una lista di task e una roadmap. Adesso è il momento di rimboccarsi le maniche e di tornare alla progettazione e al design per portare la UX del prodotto al livello successivo 🚀!

BONUS. Portable Lab User Testing su mobile

La metodologia Portable Lab si adatta molto bene anche a device mobile. Ecco alcuni suggerimenti:

  • Utilizzate un’App per la registrazione dello schermo e dell’audio (proveniente dal microfono) dello smartphone. Ne esistono diversi che potete trovare su App Store e Play Store. Io, su Android, utilizzo DU Recorder; Android ha anche il recorder nativo ma ha un pannello di controllo molto ingombrante che rimane visibile sull’interfaccia e l’utente potrebbe cliccarci mentre fate il test o pensare che fa parte del prodotto.
  • Quando fate la review dei video può essere utile vedere come l’utente ha interagito con lo schermo. Su Android dovete attivare le “Opzioni sviluppatore” e nella sezione “INPUT” attivate “Mostra tocchi”: le aree di contatto tra le dita e lo schermo saranno evidenziate con cerchietti visibili anche nella registrazione.
  • Cercate di disattivare le notifiche del device che potrebbero distrarre l’utente che sta facendo il test. Spesso è sufficiente impostare lo smartphone in modalità “Non disturbare”.

Condurre test su smartphone rende la metodologia ancora più portatile e più facile da implementare quindi, considerato che quasi tutti i siti internet e le applicazioni hanno la versione mobile, non ci sono più scuse per non fare user testing. È arrivato il momento di uscire dall’ufficio e andare a parlare con gli utenti!

Storie di design, esseri umani e interazioni.

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