Attacchi suicidi in Germania, Iraq, Afghanistan: cosa sappiamo
[a cura di Angelo Romano, Arianna Ciccone, Roberta Aiello]
Cosa sappiamo degli attacchi suicidi avvenuti in questi ultimi due giorni in Germania, al festival di Ansbach, dove un ragazzo siriano si è fatto esplodere provocando diversi feriti, in Iraq, a distanza di poche ore a Baghdad e Kalis, a 80 km dalla capitale, e in Afghanistan, a Kabul durante una grande manifestazione organizzata dalla comunità sciita hazara.
L’esplosione di Ansbach, nel sud della Germania
- Poco dopo le 22 di ieri sera, domenica 24 luglio, un siriano di 27 anni si è ucciso, facendosi esplodere, all’esterno di una vineria nella città di Ansbach, nel sud della Germania, dopo che gli era stato rifiutato l’ingresso a un festival di musica.
- L’esplosione ha causato il ferimento di 12 persone, tre in maniera grave.
- La bomba era in uno zaino. Al suo interno c’erano pezzi di metallo che avrebbero potuto uccidere tante persone, ha dichiarato il ministro dell’Interno bavarese, Joachim Herrman.
- L’uomo era noto alla polizia per reati minori, era in Germania da due anni e un anno fa gli era stata respinta la richiesta di asilo. Nonostante la sua domanda fosse stata respinta, non era stato rimpatriato a causa della guerra civile nel suo paese d’origine.
- Il giovane siriano aveva cercato di togliersi la vita altre due volte negli anni passati e aveva ricevuto cure psichiatriche all’ospedale distrettuale locale.
- Non può essere esclusa la possibilità di un movente terroristico. Secondo Herrmann, l’attacco suicida potrebbe essere opera di un attentatore “islamista”: “l’obiettivo evidente di uccidere più persone indica uno sfondo islamista”. In precedenza, Stephan Mayer, il portavoce degli affari interni della CDU, il partito di Angela Merkel, aveva dichiarato che ci sono “indizi” che fanno pensare che l’attentatore suicida fosse islamista, senza però specificare quali. Ma la polizia bavarese ha affermato che “è ancora presto per stabilire se ci siano o meno contatti con gruppi terroristici islamisti”.
- Non sono ancora noti il nome del suicida, il movente dell’attentato, come l’attentatore si è procurato la bomba e il motivo per cui è stata respinta la sua richiesta di asilo.
- Si tratta del quarto attacco in Germania nell’ultima settimana, dopo quelli di Würzburg, Monaco di Baviera e Reutlingen, dove un giovane richiedente asilo siriano ha ucciso con un machete una donna polacca e ferito due persone.
Gli attentati in Iraq
- Questa mattina un nuovo attentato in Iraq. Un’auto-bomba, a Khalis, a 80 Km dalla capitale, è esplosa uccidendo almeno 17 persone.
- Secondo una fonte dell’ospedale, riferisce la Reuters, il numero delle vittime sarebbe destinato a salire. Tra le vittime, secondo una fonte anonima, ci sarebbero molte donne e bambini.
- Ancora non ci sono rivendicazioni ufficiali da parte di IS.
- L’esplosione di questa mattina segue l’attacco suicida di ieri davanti a un checkpoint di controllo a nord di Baghdad.
- L’uomo è arrivato a piedi e si è fatto esplodere davanti a uno dei più affollati ingressi di Shia, distretto di Kadhimiya, uccidendo 14 persone: 10 civili e 4 poliziotti. Almeno 32 persone sono rimaste ferite. Secondo quanto riportato da un poliziotto.
- Altri tre civili sono stati uccisi e 11 feriti per l’esplosione di una bomba in un mercato all’aperto a ovest di Baghdad nell’area di Abu Ghraib, secondo quanto riportato da un altro poliziotto. Due medici del posto hanno confermato il numero delle vittime. I poliziotti hanno parlato sotto anonimato perché non sono autorizzati a rilasciare informazioni.
- Attraverso l’agenzia di notizie Amaq (affiliata allo Stato Islamico), ha rivendicato la responsabilità dell’attacco.
- Le forze di sicurezza e le aree pubbliche, soprattutto nelle vicinanze di Shia, sono target frequenti dell’IS, che mantiene il controllo nelle aree principali settentrionali e occidentali dell’Iraq.
- Dalla fine dello scorso anno IS ha subito diverse perdite territoriali: il mese scorso a Falluja IS è stato cacciato dalle forze irachene, dopo una occupazione durata più di due anni. Ma lo Stato Islamico ha continuato a compiere attentati quasi ogni giorni.
80 morti e 230 feriti in un attentato a Kabul
- Sabato 23 luglio, a Kabul, 80 persone sono morte e 230 sono rimaste ferite in un attentato rivendicato dall’IS, compiuto durante una grande manifestazione organizzata dalla comunità sciita hazara per protestare contro il governo afghano affinché un progetto di trasmissione di energia elettrica non venga trasferito in un’altra area del paese.
- Il commando era composto da tre uomini. Solo uno dei tre kamikaze è riuscito a farsi esplodere, poiché la cintura del secondo non si è attivata ed il terzo è stato ucciso dalle forze di sicurezza.
- La missione delle Nazioni Unite in Afghanistan ha descritto l’attacco come un “crimine di guerra” poiché gli aggressori hanno mirato deliberatamente a colpire un gran numero di civili.
- Pur essendo presente da tempo nella regione orientale dell’Afghanistan orientale, è la prima volta che l’IS rivendica un attentato avvenuto nella capitale.
- La strage è stata condannata anche dai talebani.
- Una giornata di lutto nazionale è stata proclamata domenica 24 luglio.
Dall’inizio del 2015, riporta un’infografica del Washington Post, in Africa, Asia e Medio Oriente c’è stato un numero di vittime di attacchi terroristici 50 volte superiore che in Europa e nelle Americhe.